Recentemente la mia scuola ha rottamato diverse parti di computer, accumulati durante gli anni, ma prima di alienare la vetusta e rotta tecnologia abbiamo provveduto a recuperare quegli elementi che potrebbero tornare utili per realizzare alcune sperimentazioni in laboratori:
- motorini interni dei cd-rom
- alimentatori per computer per ricavarne alimentatori da banco
- viti
- cavi elettrici e jumper
- piattine IDE
- ventole di raffreddamento
- scanner rotti per realizzare dei piccoli bromografi
- …
E proprio le piattine IDE hanno risolto per me un problema organizzativo didattico importante.
In questo anno scolastico sto svolgendo due corsi su Arduino uno per la classe 4′ ed uno per la classe 5′, la disponibilità di schede Arduino non mi consente di munire ogni singolo allievo di 4′ e 5′ di una scheda.
A breve farò richiesta di acquisto di altre schede Arduino e ne costruiremo alcune, ma l’urgenza immediata è quella di far si che tutti gli allievi possano continuare le loro sperimentazioni in più giorni senza la necessità di smontare i progetti, consentendo ad altre classi di operare sulle schede.
Per ovviare momentaneamente al problema ho utilizzate le piattine IDE recuperate dai computer rottamati per realizzare collegamenti diretti sulla breadboard in modo da mappare direttamente tutti (quasi) i pin di Arduino sulla breadboard, in questo modo l’allievo opererà direttamente sui collegamenti sulla breadboard, permettendomi agevolmente di collegare e scollegare “alla bisogna” la scheda.
Tutti i collegamenti resteranno intatti e i progetti potranno continuare anche per più giorni avendo (per ora) un numero non sufficiente di schede.
Ma come realizzare questa spartana soluzione?
Suddivido il tutorial in due parti, la prima fa riferimento al collegamento tra breadboard e lato Analog di Arduino e la seconda tra tra breadboard e lato Digital di Arduino.
Piattina per collegamento lato Analog.
Ho utilizzato una strip maschio a singola fila su cui ho spostato l’isolamento nero in posizione centrale in modo da consentire il collegamento con il connettore femmina, questa operazione è stata eseguita inserendo la strip all’interno della breadboard e con il connettore femmina della piattina IDE ho forzando leggermente, in questo modo ho spostato l’intera fascia nera della strip.
Ho poi eliminato dalla strip il piedino centrale coincidente con l’interstizio tra i due gruppi di piedini su entrambi i lati della scheda.
Nella parte opposta della piattina ho inserito un’altra strip maschio.
Piattina per collegamento lato Digital.
Come noto i due gruppi di pin: da 0 a 7 e da 8 a AREF (in Arduino UNO) non hanno un passo standard, questa anomalia non ci consente di adattare agevolmente connettori e schede autoprodotte rispettando una distanza tra pin di 2,54 mm.
I pin Analog In e Power hanno un passo standard e non necessitano di piegatura.
Per ovviare al problema ho piegato i piedini come mostrato in figura:
Ricordate che la piattina IDE è costituita da 18 pin alternati sulle due file di fori, di questa noi dovremo utilizzarne una sola fila e per far si che ci sia corrispondenza 1 a 1 tra connessione sulla scheda e sulla breadboard ho disposto i connettori come riportato nell’immagine, mantenendo a sinistra il filo rosso e considerando la seconda fila di fori.
Il risultato finale sarà il seguente:
Indipendentemente dal mio problema di gestione delle esperienze di laboratorio, questa soluzione consente al singolo sperimentatore di utilizzare una singola scheda Arduino per più sperimentazioni. Supponete di disporre di una basetta costituita da due breadboard come nell’immagine sopra, mappate i pin di Arduino sulla breadboard superiore, in una basetta di sperimentazione come quella riportata sopra potranno comodamente essere mappate due schede Arduino. Alla breadboard superiore giungerebbero solo i cavi di collegamento del circuito elettronico disposto nella breadboard inferiore, nel momento in cui dovrete collegare Arduino utilizzerete la piattina IDE modificata.