Nella progettazione di un sistema di automazione sono molto spesso previsti apparati di interazione e di allarme che potranno essere visivi o sonori. Per quanto riguarda gli apparati sonori spesso vengono utilizzati dei buzzer, chiamati anche cicalini. Con questo dispositivo potremo quindi segnalare lo stato di un sistema.
I buzzer possono essere di due tipi:
I buzzer possono essere di tipo magnetico o piezoelettrici la scelta del tipo dipende sostanzialmente da tre fattori:
- segnale di pilotaggio
- potenza di uscita richiesta
- spazio fisico disponibile
Buzzer attivo
Un buzzer attivo usa un oscillatore interno che permette di emettere un tono a frequenza fissa se viene alimentato con una tensione continua.
L’oscillatore interno è in grado di modificare il campo magnetico di una bobina a cui è connesso meccanicamente una membrana che oscillerà alla frequenza fissata dall’oscillatore.
Con Arduino si potrà realizzare un sistema di automazione in grado di comandare l’emissione del suono abilitando o disabilitando l’alimentazione del buzzer.
Caratteristiche tecniche di un buzzer attivo
- Tensione nominale: 6V DC
- Tensione di esercizio: 4-8V DC
- Corrente nominale: < 30mA
- Tipo di suono: segnale acustico continuo
- Frequenza di risonanza: ~2300 Hz
Buzzer passivo
Un buzzer passivo non possiede un oscillatore interno e quindi è indispensabile un circuito esterno in grado di generare un’onda quadra che mettere in oscillazione la membrana interna del buzzer, questi attuatori potranno così emettere toni a diversa frequenza.
Con Arduino si potrà realizzare un sistema di automazione in grado di comandare l’emissione del suono per un certo tempo ad una determinata frequenza utilizzando il la modulazione digitale PWM.
Caratteristiche tecniche di un buzzer attivo
- Tensione nominale: 5V DC
- Tensione di esercizio: 4-8V DC
- Corrente nominale massima: ≤ 32 mA
- Min. Uscita audio a 10 cm: 85 dB
- Temperatura di esercizio: da 20°C a 45°C
Pilotare un buzzer con Arduino
Per produrre un suono con Arduino si utilizza la funzione tone, il link vi rimanda al references di Arduino in cui troverete tutti i dettagli di utilizzo della funzione.
L’istruzione che verrà utilizzata è:
tone(pin, frequenza)
tone(pin,frequenza,durata)
- pin: sarà il pin (PWM) su cui sarà presente il segnale modulato a cui verrà connesso il buzzer.
- frequenza: frequenza del suono emesso. (unsigned int)
- durata: la durata del tono espressa in millisecondi. (unsigned long)
Come indicato nel references:
Genera un’onda quadra alla frequenza specificata ( e duty cycle al 50% ) su un pin. Una durata puà essere specificata, altrimenti l’onda continua fino alla chiamata di noTone(). Il pin può essere connesso ad un buzzer piezoelettrico o altro speaker per riprodurre toni.
Solo un tono alla volta può essere generato. Se un tono è gia in riproduzione su un pin differente, la chiamata a tone() non avrà alcun effetto. Se il tono è in riproduzione sullo stesso pin, la chiamata ne imposterà la frequenza.
L’uso della funzione tone() interferirà con l’output PWM sui pin 3 e 11 (sulle schede diverse dalla Mega ).
Non è possibile generare toni inferioni a 31Hz. Per i dettagli tecnici, vedi le note di Brett Hagman.
NOTA: Se vuoi riprodurre toni differenti su pin multipli, hai bisogno di chiamare noTone() su un pin prima di chiamare tone() sul pin successivo.
La funzione noTone() interrompe la generazione dell’onda quadra causata da tone(). L’uso di noTone() non ha alcun effetto se non si sta generando alcun tono.
Sintassi:
noTone(pin);
Con Arduino è possibile riprodurre un solo tono alla volta in quanto l’utilizzo della funzione tone è legato ad un timer specifico del microcontrollore, il timer2 e se questo è richiesto da altre funzioni, come ad esempio un analogRead su pin PWM la funzione tone non potrà essere utilizzata. Per aggirare questo limite è possibile utilizzare la libreria Tone.h che vedremo nella prossime lezioni.
Il suono che può essere riprodotto mediante un altoparlante o un buzzer passivo collegato ad Arduino sarà un suono “metallico”, non sarà simile a quello di uno strumento musicale, e questo verrà ottenuto utilizzando un’onda quadra alla frequenza specificata.
Per riprodurre suoni simili a quelli di uno strumento musicale bisognerà utilizzare una scheda elettronica esterna che verrà controllata da Arduino, ma vedremo questa possibilità in una lezione successiva.
Per questa lezione utilizzerò prima un buzzer attivo e successivamente un buzzer passivo.
Esempio 1 – utilizzo buzzer attivo
/* Prof. Michele Maffucci
data: 04.01.2021
Esempio 01
Utilizzo di un buzzer attivo
*/
// pin a cui è collegato il buzzer
byte buzzerPin = 2;
int buzzerRitardo = 1000;
void setup() {
// inizializzazione pin a cui è collegto il buzzer
pinMode(buzzerPin, OUTPUT);
}
void loop() {
// buzzer ON
digitalWrite(buzzerPin,HIGH);
delay(buzzerRitardo);
// buzzer OFF
digitalWrite(buzzerPin,LOW);
delay(buzzerRitardo);
}
Esempio 02 – utilizzo buzzer attivo
Per richiamare l’uso di valori interi dalla Serial Monitor di seguito uno sketch che permette di inserire da computer il valore del delay che regola l’ON e l’OFF del buzzer attivo.
Lo schema di collegamento è il medesimo dell’esempio precedente.
/* Prof. Michele Maffucci
data: 04.01.2021
Esempio 02
Utilizzo di un buzzer attivo
Inserimento delay da Serial Monitor
*/
// pin a cui è collegato il buzzer
byte buzzerPin = 2;
int buzzerRitardo = 0;
// per stampare una sola volta il messaggio sulla Serial Monitor
bool abilitaMessaggio = 0;
void setup() {
// inizializzazione della serial monitor
Serial.begin(9600);
// inizializzazione pin a cui è collegto il buzzer
pinMode(buzzerPin, OUTPUT);
}
void loop() {
// consente di visualizzare sulla Serial Monitor
// una sola stampa delle stringa
if (abilitaMessaggio == 0) {
// ritardo che evita la doppia stampa del messaggio
delay(200);
Serial.print("Inserisci il ritardo in millisecondi: ");
abilitaMessaggio = 1;
}
// Controlla se è disponibile almeno un carattere sulla seriale
// La Serial.available() restituisce
// 1 se presente un cattere,
// 0 se non è presente un carattere
// per maggior informazioni sull'uso di parseInt() consultare il link:
// https://wp.me/p4kwmk-4Ah
if (Serial.available())
{
// in r viene memorizzato il valore inserito
// attraverso la Serial Monitor
int r = Serial.parseInt();
if (r != 0) {
buzzerRitardo = r;
Serial.println(buzzerRitardo);
// abilita alla stampa di una nuova stringa:
// "Inserisci il ritardo in millisecondi: "
abilitaMessaggio = 0;
}
}
// funzione permette di fare suonare il Buzzer
suona();
}
void suona() {
// buzzer ON
digitalWrite(buzzerPin,HIGH);
delay(buzzerRitardo);
// buzzer OFF
digitalWrite(buzzerPin,LOW);
delay(buzzerRitardo);
}
Esempio 03 – utilizzo buzzer attivo
Utilizziamo ora un trimmer per modificare il delay che varia tra 100 e 1000 millisecondi, per fare questa operazione utilizzeremo la funzione map che rimapperà i valori presenti su A0 nell’intervallo 100, 1000.
/* Prof. Michele Maffucci
data: 01.01.2021
Esempio 03
Utilizzo di un buzzer attivo
Inserimento delay da Trimmer per impostare
un ritardo tra 100 e 1000 millisecondi
*/
// pin a cui è collegato il buzzer
byte buzzerPin = 2;
int buzzerRitardo = 0;
// per stampare una sola volta il messaggio sulla Serial Monitor
bool abilitaMessaggio = 0;
// variabile in cui memorizzare il valore restituito dall'analogRead
int val = 0;
void setup() {
// inizializzazione della serial monitor
Serial.begin(9600);
// inizializzazione pin a cui è collegto il buzzer
pinMode(buzzerPin, OUTPUT);
}
void loop() {
// valore analogico letto su A0 inserito con il trimmer
val = analogRead(A0);
// Togliere il commento per valutare
// valore massimo/minimo del valore restituito
// dall'analogRead in questo modo si potranno
// inserire nella map i valori massimi e minimi
// dell'intervallo di partenza
// Serial.println(val);
// delay(1000);
// ValMax = 285, ValMin = 719
// riconvertiti nell'intervallo 100, 1000
buzzerRitardo = map(val, 285, 719, 100, 1000);
// funzione permette di fare suonare il Buzzer
suona();
}
void suona() {
// buzzer ON
digitalWrite(buzzerPin,HIGH);
delay(buzzerRitardo);
// buzzer OFF
digitalWrite(buzzerPin,LOW);
delay(buzzerRitardo);
}
Esempio 4 – utilizzo buzzer passivo
Utilizziamo ora un buzzer passivo per riprodurre un tono in base alla frequenza impostata da un trimmer collegato al pin A0. Si faccia attenzione che ora il buzzer è collegato al pin 5 di tipo PWM
/* Prof. Michele Maffucci
data: 04.01.2021
Esempio 04
Utilizzo di un buzzer passivo per riprodurre
un tono in base alla frequenza impostata
da un trimmer collegato al pin A0
*/
// pin (PWM) a cui è collegato il buzzer
byte buzzerPin = 5;
// variabile in cui memorizzare la frequenza del tono
int intonazionePin = 0;
// variabile in cui memorizzare il valore restituito dall'analogRead
int val = 0;
// frequenza del tono
unsigned int frequenza;
// durata del tono
unsigned long durata = 10;
void setup()
{
// inizializzazione pin a cui è collegto il buzzer
pinMode(buzzerPin, OUTPUT);
}
void loop()
{
// valore analogico letto su A0 inserito con il trimmer
val = analogRead(A0);
// Togliere il commento per valutare
// valore massimo/minimo del valore restituito
// dall'analogRead in questo modo si potranno
// inserire nella map i valori massimi e minimi
// dell'intervallo di partenza
// Serial.println(val);
// delay(1000);
// ValMax = 285, ValMin = 719
// riconvertiti nell'intervallo 1000, 5000
// frequenza assunerà un valore tra 1000 Hz e 5000 Hz
frequenza = map(val, 285, 719, 1000, 5000);
// emissione del tono
tone(buzzerPin, frequenza, durata);
// pausa di 1 millisecondo
delay(1);
}
Nella prossime lezioni, utilizzando un buzzer passivo, realizzeremo dei brevi brani musicali e successivamente sostituiremo il buzzer con un altoparlante da 8 Ohm.
Buon Making a tutti 🙂