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5 minuti da Maker: lista della spesa smart

Figlia: Papà visto che sei al supermercato puoi aggiungere alla lista della pesa:

  • gocciole,
  • cerotti,
  • matite

aspetta aspetta papà ti mando la foto della lista!

Io: Basta! Da oggi si cambia, vi avevo condiviso liste con Evernote, Google Keep, ma nulla! Mannaggia!
Proviamo con Google Documenti che sapete usarlo tutti in famiglia! Un tag nfc da pochi centesimi ed un foglio Google Documenti condiviso in famiglia.

Approfondimenti

Progetti realizzati/da realizzare:

  • tag NFC su strumento di laboratorio che rimanda alla manualistica e agli appunti del Prof.
  • tag NFC su armadio aula che rimanda all’inventario
  • tag NFC su porta aula di scuola che rimanda ad orario occupazione aula
  • tag NFC sportello segreteria che rimanda alla documentazione (moduli permessi, ferie, ecc…)
  • tag NFC per realizzare una caccia al tesoro didattico a scuola
  • tag NFC per individuare oggetti da parte di un robot
  • tag NFC per controllo freschezza alimenti

😉

Tecnica del pomodoro con un orologio Casio da pochi euro

Durante i Webinar che ho svolto negli scorsi mesi per Tecnica della Scuola, mi sono occupato anche di tecniche di gestione del tempo studio e lavoro e nelle scorse settimane via mail alcuni colleghi mi hanno chiesto qualche suggerimento su modalità semplici per gestire il timing della tecnica del pomodoro.

Smartphone, Smartwatch…. SmartQualcosa… abbondano i sistemi per gestire progetti e tempi di lavoro, in realtà il sistema che adotto dipende da luogo in cui mi trovo e dagli oggetti che uso.

Quando sono seduto davanti al mio Mac od uso l’iPhone prediligo Be Focused Pro estremamente pratica e semplice da utilizzare, tra le funzioni che apprezzo di più il report dei “pomodori”.

Molto spesso però utilizzo anche altre strategie molto meno digitali non ultima quella che ho proposto qualche tempo fa in cui utilizzo mattoncini Lego, una soluzione che ben si adatta all’utilizzo con gli studenti più piccoli.

Come sapete per usare la tecnica del pomodoro è sufficiente un timer, anche meccanico, carta e penna. Usare il cellulare è comodo ma in diverse occasioni diventa poco pratico, ad esempio se state svolgendo un’attività manuale.

Ho quindi pensato di aggiungere al set di strumenti anche un orologio da polso.

Caratteristiche cercate:

  • economico
  • robusto
  • subacqueo
  • dotato di almeno 3 timer

La mia scelta è stata: Casio H5AE-1300WH-8AV acquistato qualche tempo fa per circa € 30 su Amazon.

I 9 timer programmabili sono più che sufficienti per applicare la tecnica del pomodoro, inoltre l’essere impermeabile fino a 100 m lo rendono compagno ideale durante le immersioni insieme al computer che porto al polso.

A questo punto mi direte: “è come mantieni traccia con un orologio del numero di pomodori necessari per svolgere il compito?

I 9 timer disponibili sono programmabili in durata, pertanto con 9 timer posso impostare 4 pomodori da 25 min, 4 intervalli da 5 min ed un intervallo lungo da 15 min.

Di seguito un estratto del manuale:

Vi allego le schermate per impostare i 9 timer ed il link al PDF del manuale sintetico.

Lego Brick per la gestione del tempo studio

Durante tutte le attività di formazione che conduco sulle tecnologie didattiche uno dei moduli che svolgo riguarda i metodi di gestione del tempo per lo studio e la progettazione didattica utilizzando software specifici su qualsiasi piattaforma. Come segnalato in passato su queste pagine, gestisco le mie attività lavorative con la tecnica del pomodoro e il metodo GTD. Per quanto riguarda la tecnica del pomodoro, non è obbligatorio utilizzare un software ma tutto può essere fatto comodamente in maniera “analaogica” ed è questa la richiesta che mi è stata fatta poco tempo fa durante uno dei miei corsi per Tecnica della Scuola da parte di colleghi che operano in scuola elementare e media. La necessità per le colleghe era quella di utilizzare un sistema semplice, che potesse essere accolto favorevolmente anche dagli allievi più piccoli e che non facesse uso di dispositivi elettronici. Riflettendo ho trovato una soluzione che è stata provata da alcuni amici insegnanti che mi hanno dato conferma dell’efficacia della soluzione. Per trovare una  strategia analogica, divertente, da utilizzare con gli studenti più piccoli è stato sufficiente osservare il disordine sulla mia scrivania 🙂 … i Brick Lego.

Il sistema consiste nell’utilizzo di mattoncini Lego da usare come “pomodori” disposti su una plate Lego di dimensioni 16×8.

Ogni mattoncino 1×1 identifica l’esecuzione di un pomodoro e la conclusione di un’attività è indicata con un mattoncino 1×1 di colore specifico (nell’immagine rosso) questo permette di far visualizzare la conclusione del compito.

Nell’immagine che segue il compito si è concluso con 4 pomodori, il brick rosso identifica la conclusione del compito

Dopo 4 pomodori ci si prende una pausa più lunga e se il compito non è concluso si va a capo e si prosegue, solo quando il compito sarà concluso potrete inserire il mattoncini di conclusione. Quindi avrete anche percezione di compiti che durano per più di una serie di 4 pomodori.

Nell’immagine che segue abbiamo 1 compito concluso in 6 pomodori (4 bianchi più 2 gialli) e un compito concluso in 3 pomodori (verdi).

Ovviamente il tutto potrà essere realizzato in modalità diverse, le dimensioni che mostro in questo post sono dettate dagli spazi disponibili sulla mia scrivania, ma potrete personalizzare ed ampliare il sistema, ad esempio utilizzando Lego Bricks più grandi, di forma quadrata, dipenderà quindi dalle vostre esigenze, per i bambini di scuola elementare un’alternativa potrebbe essere l’impiego di mattoncini Duplo.

Adottare il mattoncini Lego credo che possa dare percezione fisica del progetto e del tempo necessario per svolgerlo, l’azione che fa aggiungere al bambino un mattoncini “pomodoro” costringe a pensare all’azione e al problema.

Spero di aver dato consigli utili alle colleghe.

Buona progettazione a tutti 🙂

Appunti: perché avere un blog di classe

starter-kit-per-docenti-hi-tech-beta
Ricordo che durante una delle lezioni svolte per i colleghi neo immessi in ruoli una delle obiezioni alla realizzazione di un blog di classe stata:“ma perch dovrei usare un blog per comunicare con i miei studenti? Non meglio parlare con loro in presenza in classe?”

Ho di seguito elencato 7 motivi che non ho incluso ancora nel mio Starter kit per docenti hi tech v.02 di cui ne far sicuramente una nuova edizione nei prossimi mesi aggiungendo proposte di attivit pratiche e sviluppo di argomenti che mi sono stati suggeriti dai colleghi.

Pensieri annotti al volo sul mio Evernote, li copio ed incollo cos come sono stati scritti.

Perch avere un blog di classe

1. uno strumento utile ai genitori per conoscere le dinamiche didattiche e comprendere come i figli vivono la scuola. Una delle lamentele che maggiormente riscontro da parte dei genitori proprio la scarsa comunicazione da parte dei figli in merito alle attivit svolte, alla domanda: “che cosa hai fatto oggi a scuola?” la risposta da parte dei ragazzi nella maggior parte dei casi : “nulla” e “nulla” un po’ pochino 🙂 in 6 ore di attivit giornaliere.

2. Il blog inevitabilmente offre agli studenti l’opportunit di condividere i loro pensieri con linsegnante. Gli allievi hanno necessit di tempi che vanno oltre quello disponibile a scuola. Non sempre possibile per lo studente articolare una conversazione estesa durante la lezione. Disporre di un luogo dove lo studente pu ampliare quanto discusso in classe uno dei modi migliori per effettuare un’analisi approfondita e critica, un’azione che favorisce lo studio ed il ricordo.

3. Avere un blog un ottimo modo per mantenere un diario di tutte le attivit svolte con i propri ragazzi, certamene esiste il registro personale dell’insegnate, ma su di esso non possibile ricordare lo sviluppo preciso di un’attivit soprattutto se necessario ricordarlo a fine anno scolastico. Utilizzare un blog pu aiutarci a sviluppare un piano didattico migliore per il nuovo anno scolastico.

4. Diventare autori di un blog fornisce agli studenti un pubblico reale che legge ed eventualmente critica un progetto, quindi si va oltre i confini del foglio di carta o del confronto in presenza nella sola classe.

5. Azione semplice ma utilissima: un blog di classe potrebbe fornire a genitori e studenti il calendario di eventi e compiti.

6. Per uno studente mantenere un diario permette di percepire la consapevolezza del proprio apprendimento rilevando progressi e cambiamenti di punti di vista, uno strumento che evidenzia su una scala temporale l’aumento delle proprie competenze.

7. Un blog pu essere il primo passo per costruire un e-portfolio e quindi mantenere aggiornato il proprio curriculum.

Servono pomodori per la progettazione didattica?

Ecco il mio primo articolo da infortunato, bloccato letto per la rottura del tendine, situazione per certi versi interessante perché mi porta a riflettere su domande e dubbi dei tantissimi colleghi che ho incontrato sul mio cammino durante le attivit per la formazione dei neo immessi in ruolo e non solo degli scorsi mesi. Riflettevo che diversi lustri fa, quando ero un giovanissimo insegnante, nessuno mai mi parlò di tecniche di organizzazione, di modalità di comunicazione e apprendimento (dell’insegnante) per rendere più efficace il proprio lavoro.

Ma perché dico tutto ciò?
Durante uno degli ultimi incontri di formazione ho dato indicazioni su modalità di organizzazione e progettazione del proprio lavoro affermando più volte che prima di procedere in qualsiasi azione di progettazione didattica per i nostri allievi bisogna imparare ad organizzarsi, strutturare progetti ed imparare come progettare insieme ad altre persone.

Ma cosa centra lorganizzarsi con le tecnologie didattiche?

Nel mio Starter Kit del docente hi tech mostro strumenti di base che permettono proprio come imparare l’uso delle tecnologie didattiche, però l’azione dell’imparare richiede tempo e noi oltre ad essere docenti siamo mamme e papà con una nostra vita privata quindi per massimizzare la felicità di tutti, a scuola ed in famiglia è bene sfruttare il più possibile metodi e strumenti che evitanodi farci perdere tempo di lavoro.
Detta così qualcuno ora si aspetterebbe la soluzione a tutti i problemi del docente.

Non preoccupatevi non sarà così non sono così bravo, come gran parte degli esseri umani anche io ho imparato dai miei errori ed ho sperimentato tantissimo, soprattutto sul modo con cui mi relaziono ed imparo.

Ma da dove partire, come evitare distrazioni, rumore esterno che mi distoglie dalla mia azione?

Ho provato tantissimi strumenti, sono passato dalla progettazione con diagrammi di Gantt alla metodologia GTD, da qualche tempo uso la tecnica del pomodoro, tecnica che mi permette di avere intervalli di 25 minuti di concentrazione pura, azione che, se ci riflettete bene, è più o meno il tempo di attenzione pura (quando va bene) che hanno gli allievi in 1 ora di lezione frontale, almeno quella che in media ho rilevato.

Non ho inserito il metodo nel mio starter Kit, ma lo far in una prossima versione.

La tecnica del pomodoro è il modo con cui si svolge le mie attività di lavoro, a questa associo poi un’organizzazione dei progetti con metodologia GTD.

Ma cos’è la tecnica del pomodoro?

E’ un metodo molto semplice impiegato per la gestione del tempo, elaborato da Francesco Cirillo nel 1980.

Questa tecnica fa uso di un timer che scandisce intervalli di 25 minuti dedicati al lavoro, separati da brevi pause di 5 minuti.
Gli intervalli di lavoro da 25 minuti vengono chiamati pomodori.

Quindi concentrati sul lavoro senza nessuna distrazione (e-mail, messaggi WhatsApp, ecc..) con pause frequenti da 5 minuti, ciò dovrebbe aumentare lagilità mentale, riducendo la stanchezza (anche visiva).

Ovviamente i tempi indicati non sono obbligatori potrete voi stabilire la lunghezza degli intervalli, ma il mio consiglio quello di non aumentare il pomodoro, meglio se aumentate il tempo di pausa.

L’algoritmo si svolge in 5 passi, di cui 4 vengono iterati fino alla conclusione del lavoro.

Prerequisito aggiunto da me al metodo:

Definite con precisione lattività lavorativa (correggere i compiti, imparare ad usare un software ecc). Questa fase è importante perché un lavoro potrebbe essere suddiviso in sotto attività quindi identificate tutte le sottoattività, a questo punto il mio consiglio è quello di considerare ogni singola sottoattività come singolo lavoro in modo da semplificare il processo.

Passi da eseguire:

  1. Inizia l’attività.
  2. Impostate il timer a 25 minuti, in questo intervallo evitate il più possibile distrazioni. Se sopraggiunge una distrazione annotatela su un foglio e tornate subito a lavoro.
  3. Alla fine dei 25 minuti fermatevi prendetevi 5 minuti di pausa, non fate l’errore: “mi prendo altri 10 minuti per terminare questa fase fermatevi”.
  4. Dopo 4 pomodori (4 intervalli da 25 minuti) prendetevi una pausa più lunga, decidete voi, io in genere mi fermo per 15 min, il mio consiglio non superare i 30 min di pausa.
  5. Tornate al punto due azzerate il contatore dei pomodori, che ritorna ad 1 e procedete nuovamente.

Quindi un processo iterativo che terminaovviamente con la conclusione del lavoro.

On-line trovate numerosissimi software sia per computer desktop che per dispositivi mobili che vi consentono di utilizzare questa tecnica e vi aiutano a “scandire i pomodori. se volete saperne di pi consultate il sito ufficiale della tecnica del pomodoro.

Buon lavoro a tutti.