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Insegnare ai bambini a programmare

bambino-programmatoreQuesto il mio contributo al 69° Carnevale della Matematica: “Macchine matematiche antiche e moderne“, poiché la mia “macchina matematica” preferita è il computer allora parlerò di come secondo me bisognerebbe insegnare a programmare questa macchina fin da piccoli, in modo che si possa da grandi imparare a programmare “macchine matematiche” più complesse 🙂

Perché io che insegno in una scuola superiore dovrei parlare del modo con cui insegnare informatica nella primaria?
In primo luogo perché lo scambio di competenze è un’aiuto per la propria crescita personale, in secondo luogo perché vorrei tentare di dare un piccolo contribito alla risoluzione di un grande problema, soluzione che si ottiene modificando l’insegnamento dell’informatica fin dalla scuola primaria.

Noto spesso la difficoltà con cui gli studenti affrontano la programmazione della loro azione di apprendimento, ciò capita perché in generale non si insegna a farlo. Si da per scontato che uno studente da solo impari la tecnica di studio, impari a memorizzare, impari a dare sequenza alle proprie azioni di studio, si dimentica però che queste azioni, informatiche, sono da insegnare, non nascono naturalmente. Ecco perché lo studente, ma soprattutto l’insegnante, dovrebbe aggiungere alla propria azione didattica il modulo: “impara a pensare” che in altro modo può essere tradotto come:

“impara ad ordinare i tuoi pensieri”
“impara a risolvere i problemi”

o ancora meglio:

“impara a programmare”,

in questo modo lo studente avrà la competenza nel formalizzare logicamente qualsiasi tipo di progetto.

Ma quando iniziare questa azione?
Subito! Dalle scuole elementari, la dispersione è da prevenire!

Tanto prima gli insegnati, di ogni disciplina, impareranno come fare informatica meglio sarà per i nostri studenti.

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Inserire formule matematiche in edmodo

edmodo-latexGrazie alla mail della collega di matematica Paola Demarchi colgo l’occasione per indicare una funzionalità non citata nelle mie slide, recentemente pubblicate sull’uso di edmodo: inserire formule matematiche in note e quiz in edmodo.

Questa la mail della collega

Buonasera.
Mi chiamo Paola Demarchi ed insegno Matematica presso l’Istituto tecnico per geometri di Cuneo.
Durante un convegno su Matematica e Dsa un relatore ha speso alcune parole per Edmodo e mi ha incuriosita. In questi giorni di vacanza ne ho voluto approfittare per cercare di capire come funziona, per poterlo usare con le mie classi. Sono riuscita ad inserire file, link, creare il gruppo classe, ma mi sono bloccata sui quiz.
Cercando notizie in internet, ho visto la sua presentazione sul suo sito, dove non ho trovato la soluzione, ma visto la disciplina che insegna, forse una dritta me la può dare.
Mi sono trovata nei pasticci ad inserire formule nelle domande. Ho provato a scrivere i testi delle domande su un file open office writer con l’intento di copiarlo, ma il tentativo non è andato a buon fine.
Come posso fare per costruire i quiz con le formule?
Grazie per l’attenzione
Ne approfitto anche per auguraLe buon inizio d’anno

Distinti saluti

Paola D.

La mancanza è mia, è una parte che aggiungerò nelle slide, nel mentre pubblico la soluzione su questo sito in modo che possa essere utile da subito anche ad altri colleghi.

Per quanto riguarda le formule matematiche è sempre un problema integrarle in pagine web e bisogna ricorrere ad altri software o plug-in, ma recentemente in edmodo è stato inserito il supporto a LaTeX.

Per includere equazioni matematiche in note o domanda di un Quiz su edmodo bisogna  scrivere la formula in LaTeX inclusa tra i tag

[math] ... [/math]

questo genera un’immagine che corrisponde alla formula scritta che sarà visualizzata nel post.

Provate ad esempio a scrivere:

[math] \lim_{x \to \infty} \exp(-x) = 0 [/math]

oppure con:

[math] \cos (2\theta) = \cos^2 \theta - \sin^2 \theta [/math]

Il risultato sarà quello dell’immagine che segue:

formule-matematiche-edmodo-latex

Di seguito alcune risorse utili:

Saluti.

Il social learning con edmodo

edmodoDurante le mie lezioni gestisco spesso la classe mediante sistemi di formazione on-line, utilizzo il mio blog personale con elementi che inserisco in pagine con password, oppure uso sistemi più completi (LMS, Learning Management System) come Moodle che impiego soprattutto in occasione di corsi privati.
Da qualche tempo ho indirizzato la mia attenzione su edmodo, sistema gratuito di gestione di gruppi di apprendimento che mi consente una rapidità di sviluppo e gestione maggiore (utilizzo da computer, tablet, smartphone) ed una maggiore attenzione da parte degli allievi, non è paragonabile a Moodle in funzionalità, ma la semplicità di utilizzo da parte degli allievi (simile ai più noti di social network) in aggiunta ad una interfaccia gradevole rendono il sistema efficace.
Il sistema permette di instaurare un apprendimento collaborativo ed una buona condivisione di materiali didattici. I contesti in cui utilizzare il sistema possono essere diversi, da quelli prettamente scolastici, corso di formazione generico a supporto di lezioni in presenza o a corsi esclusivamente virtuali.
In questo momento di calma lavorativa mi sono concentrato sulla progettazione di un corso indirizzato ad insegnanti per l’uso di sistemi LMS in cui spiegherò come implementare sistemi di social learning tra cui anche l’utilizzo di edmodo.
Il corso sarà caratterizzato da una forte componente pratica, con esercizi e gruppi di lavoro che dovranno simulare contesti didattici costruendo classi virtuali e gestire l’interazione tra gli allievi di una classe e sottogruppi di allievi.
Il corso sarà svolto presso il CTS (Centro nuove Tecnologie e Disabilità) di Torino di cui sono uno dei referenti. Date ed orari sono in via di definizione e ne darò comunicazione appena possibile.

Nel mentre ho prodotto una parte di slide in cui spiego come utilizzare edmodo sia come insegnante che come studente. Le slide allegate sono in costruzione, ma ho deciso comunque di pubblicarle in quanto mi è stato richiesto da alcuni colleghi con cui lavoro. I colleghi hanno apprezzato molto il livello di coinvolgimento dei miei allievi e la rapidità di valutazione dei livelli raggiunti.

Le slide allegate a questo post possono essere trovate anche sul mio account slideshare o Google Drive.

Piratbox – un’idea per la condivisione di contenuti didattici in biblioteca e non solo

piratebox
Ho appena rilanciato su vocescuola.it una notizia che mi è giunta dall’amico e collega Roberto Marcolin in merito all’evento: MezzaNotte Bianca di Cinisello.

Durante l’evento di cui potete leggere su vocescuola, verrà utilizzata la Piratebox.

Ma cos’è la Piratebox:

La PirateBox è composta da un router portatile e da una chiavetta usb, crea una rete wifi locale e permette di distribuire e condividere contenuti digitali (foto, video, audio, ebook ecc) utilizzando qualsiasi dispositivo dotato di wifi (computer, tablet, smartphone, ereader). La PirateBox è un dispositivo mobile, funziona con software libero (Openwrt) ed è a basso costo: (router + chiavetta usb da 16 Gb costano meno di 50 euro). Non è collegata ad internet, consente agli utenti un accesso anonimo senza registrazione di dati, rende trasportabili i contenuti digitali: può essere usata per un banchetto all’aperto, un’iniziativa in una scuola, un’attività di formazione ecc. ecc. Diverse biblioteche francesi hanno già sperimentato la PirateBox per la diffusione di contenuti digitali distribuiti con licenze libere, ad esempio: Creative Commons, Art Libre, GPL.

Per saperne di più sulla Piratebox: https://23cose.wikispaces.com/Pirate+Box+in+biblioteca

Formattazione del testo con Markdown

markdown
È questo il periodo dell’anno che dedico parte del tempo al pensiero creativo in cui cerco strategie diverse per migliorare il mio lavoro.
Ho deciso di riprendere la tradizione incominciata qualche tempo fa di scrivere gli articoli non solo per i miei studenti, ma anche per me 🙂 in modo che possa conservare in maniera ordinata informazioni che posso riprendere per la mia formazione e organizzazione.

Nella lunghissima lista dei ToDo trovo la nota: “imparare ad usare il Markdown per velocizzare la scrittura di documenti su internet“.

Procedo… seduto all’ombra di un albero con l’iPad sulle gambe.

Estraggo l’elemento dal ToDo e ne costruisco una mappa mentale che mi consente di progettare e pensare a “a ruota libera“.

Ma cos’è il Markdown?

Tutto nasce dall’esigenza di poter scrivere in ogni luogo con qualsiasi strumento, in modo rapido, senza vincoli tecnologici legati allo strumetto hardware o software, in breve concentrarsi sul contenuto.

Markdown è un linguaggio di markup creato da John Gruber e Aaron Swartz che consente a blogger e scrittori di ogni tipo di scrivere testi in maniera veloce utilizzando una sintassi estremamente semplice ed efficace permettendo poi di convertire i testi in (X)HTML immediatamente fruibile senza la paura di dimenticare la chiusura di tag HTML o fare errori di scrittura di tag.

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