25 settembre: inaugurazione di Opendot, un nuovo makerspace, una fucina di sperimentazione, innovazione e ricerca

Ricevo e volentieri pubblico la segnalazione che mi giunge da Opendot

Un makerspace, un fablab, un luogo d’incontro e di scambio, una fucina di sperimentazione, innovazione e ricerca. Opendot è la nuova realtà fondata da dotdotdot insieme a un network multidisciplinare unito dalla filosofia della collaborazione e condivisione di conoscenza

opendot

dotdotdot festeggia i suoi primi 10 anni trasformando una parte del proprio studio di Milano in un luogo aperto alla città, alle esigenze di aziende e professionisti del mondo del progetto, mettendo a disposizione competenze e sensibilità maturati in questi anni.

Opendot è uno spazio di progettazione e produzione dove design, tecnologie digitali e artigianato si fondono e dove modelli d’innovazione alternativi generano soluzioni per aziende, istituzioni e professionisti.

Ponendosi come punto di incontro tra nuove competenze e saperi tradizionali, Opendot intende innescare cambiamenti che vedono nell’opensource e nel know how tecnologico nuove opportunità di crescita a livello formativo, progettuale, produttivo e di ricerca. Opendot è un luogo del fare in cui strumenti innovativi e attrezzi tradizionali convivono. Un luogo di formazione in cui nuove competenze e saperi classici si fondono. Un luogo di ricerca in cui potenziali idee e funzioni consolidate si contagiano.

Opendot celebra la filosofia che accompagna dotdotdot: quella della collaborazione con le community di software, linguaggi di programmazione e di physical computing. Questo sapere condiviso ha permesso la crescita dello studio che punta da sempre su sperimentazione e ricerca. Alessandro Masserdotti, co-fondatore di dotdotdot, spiega la coerenza di questo percorso: “È stato naturale aprire un laboratorio di fabbricazione e prototipazione digitale, un centro di ricerca e sviluppo basato sui concetti di condivisione e collaborazione per condividere conoscenza e mezzi di produzione al fine di migliorare il risultato e il processo progettuale e produttivo”.

Opendot progetta design table e hackathon per aziende, organizza talk, workshop formativi di differenti livelli di complessità e campi progettuali, come il design, l’interaction design, il food design, l’architettura e la moda.

Opendot è uno spazio aperto a tutti. Attraverso una formazione ‘learning by doing’ si vogliono dare gli strumenti necessari perché ognuno sia in grado di diventare autonomo lasciando spazio alla propria libertà di espressione creativa.
Il coordinatore è Enrico Bassi, designer e già coordinatore del primo fablab aperto in Italia, a Torino.

Il makerspace è suddiviso in diverse aree di lavoro: falegnameria, prototipazione rapida, elettronica, tessile, cucina. Per accedervi, partecipare alle attività di formazione e usufruire dei macchinari è necessario entrare a far parte della community di Opendot, scegliendo il tesseramento più adatto alle proprie esigenze.

Il makerspace mette a disposizione diverse macchine come la laser cutter Spirit GLS, la Ultimaker 3d printer, la Reprap Prusa 3d printer, la Vynil cutter GX24 e la stampante DW020X di DWS. Maurizio Costabeber, General Manager dell’azienda vicentina DWS, partnership strategica della nuova realtà milanese, spiega così le relazioni con il territorio: “Per DWS è molto importante prestare attenzione all’eccellenza italiana e internazionale: un’azienda è parte integrante del territorio sociale, culturale, economico che la ospita e può decidere se sottovalutarlo o valorizzarlo. Le sinergie tra pubblico e privato, tra l’Università e l’azienda, tra l’azienda e il territorio, giocano un ruolo fondamentale nell’innalzamento del tasso di crescita culturale dell’intero Paese: azienda non vuol dire solo lavoro e profitto, ma anche crescita e sviluppo culturale e sociale. E oggi il 3D printing rappresenta una nuova realtà per l’economia internazionale”.

Opendot si distingue per i servizi offerti ad aziende, istituzioni, scuole e privati volti alla ricerca e allo sviluppo. Un’esigenza molto sentita da parte dello studio dotdotdot che dando avvio a questa nuova avventura festeggia i suoi primi 10 anni: “Crediamo sia importante per un’azienda aprirsi al mondo della ricerca inglobando figure professionali, dinamiche di produzione di idee e metodi di prototipazione, che concepiscano la sperimentazione e la condivisione come base per lo sviluppo e l’innovazione. Per poter accelerare la spinta all’innovazione delle aziende riteniamo necessario inserirsi in una visione che contempli nuovi metodi di approccio progettuale e di ricerca allargata, con l’apertura alle community open source, in modo da poter attingere a risorse esterne sempre nuove, innovative e implementabili”.

La giornata di inaugurazione in programma il 25 settembre 2014 è emblematica dell’approccio di condivisione che caratterizza Opendot, grazie al coinvolgimento attivo e alla sentita partecipazione di alcuni partner come Tour de Fork e I Tradizionali. Azienda creativa specializzata in nuove forme di presentazione e fruizione del cibo basata a Milano e Londra, Tour de Fork presenta Food Factory, un evento interattivo all’interno del quale gestualità e attrezzi da officina vengono riproposti in chiave culinaria.
Gli ospiti sono invitati a ‘sporcarsi’ le mani in puro stile fablab con utensili tagliati a laser e progettati ad hoc per offrire nuovi modi di gustare il cibo. I tattoo recipes I Tradizionali – editati per l’occasione – illustrano la ricetta e il processo ideati da Tour de Fork. I tatuaggi enfatizzano il gesto di ‘rimboccarsi le maniche’ mentre si cucina e aiuta a ricordare i passaggi della preparazione.

Partner
DWS

Si ringrazia
32viedeibirrai
Pijama sound system
TourDeFork
I Tradizionali

Inaugurazione: 25 settembre 2014
Press preview: 14-18
Opening: 18-22
Via Tertulliano 70, Milano

info@opendotlab.it
www.opendotlab.it
www.dotdotdot.it
+39 02 36519890

Zero Robotics Competition – Italia 2014

zero-robotics

Ricevo e volentieri pubblico la comunicazione pervenutami dal comitato organizzatore dell’evento:”Zero Robotics Competition” Italia.

Conferenza di presentazione dell’edizione 2014 di “Zero Robotics Competition”
che si terr il 24 settembre 2014 alle ore 9,30 presso la Sala degli Onori del Castello del Valentino Viale Mattioli, 39 Torino

Saluti di benvenuto

  • Fabrizio MANCA Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

Interverranno

  • Marco GILLI, Rettore Politecnico di Torino
  • Giovanna PENTENERO, Assessore Istruzione, Lavoro e Formazione professionale, Regione Piemonte
  • Stefano SURANITI, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
  • Riccardo ROSI, Vice Direttore Generale Unione Industriale – Torino
  • Anna Luisa CHIAPPETTA, Dirigente IIS Galilei-Ferrari Scuola Capofila Rete ” Robotica a Scuola”
  • Rosa TAGLIAMONTE,Agenzia Spaziale Italiana
  • Paolo BOSOTTI, Generale Comandante Regione Militare Nord Torino
  • Piero MESSIDORO,Thales Alenia Space

Coordina

  • Enzo MARVASO, Coordinatore Rete “Robotica a Scuola”

Seguir

Lectio Magistralis del Prof. Leonardo REYNERI sul tema;
Gli esperimenti nello spazio e sulla ISS come strumento per avvicinare i giovani alla scienza

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Corso di elettrotecnica ed elettronica: Generatore elettrico – Lezione 11

 

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Generatore a circuito aperto

01La batteria dell’automobile certamente tra i generatori elettrici pi conosciuti, soprattutto perch ci si accorge della sua necessitquando non in grado di svolgere il suo compito, ovvero quando l’auto non si avvia e ci capita tipicamente d’inverno, la mattina presto prima di andare a lavoro 🙂

Questo generatore costituito da un involucroesterno di materiale plastico isolante dal cui coperchio fuoriescono due morsetti (poli) contrassegnati con i simboli + e –

I simboli + e – indicano che all’internodel generatore si verificata (per particolari processi elettrochimici) una separazione di cariche che porta ad un accumuolodi elettroni sul polo contrassegnato con il – , mentre un accumulo di cariche positive di uguale quantit sul polo contrassegnato con il simbolo +

A causa delle forze di attrazione coulombiana che si instaura tra cariche di segno opposto, si veda la lezione 10, all’interno del generatore gli elettroni, che hannocarica negativa, tendono a tornare al polo positivo per neutralizzare le cariche + ma questo spostamento risulta ostacolatodai processi elettrochimici che generano laforza che ha separato cariche negative e positive.

 

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La forza elettrica che ha portato alla separazione delle cariche positive e negative prende il nome di forza elettromotrice, identificata con la letteraE ed abbreviata con f.e.m.

Tra i due morsetti della batteria si crea quindi una situazione di equilibrio tra la forza che ha portato alla separazione delle cariche e la forza di attrazione delle cariche,si dice che si creato un equilibrio di tensione tra i morsetti del generatore elettrico.

Questo sistema di equilibrio pu essere paragonato a quello costituito da una molla sottoposta all’azione di una forza F di trazione. La molla subir un allungamento proporzionale alla forza F utilizzata per allungarla, tale forza F viene contrastata da una forza uguale e contraria Fedovuta all’elasticit della molla che tende a riportarla alla lunghezza iniziale.

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Lo spostamento delle cariche elettriche avr termine quandole due forze saranno uguali:

F=Fe

La situazione descritta riferita ad un generatore a vuoto, noto anche coma a circuito aperto, ovvero quando i morsetti del generatore non sono collegati a nessun apparato che ne chiude il circuito tra i morsetti + e –

La f.e.m. viene definita come la tensione o la differenza di potenziale esistente ai morsetti di un generatore, quando esso non genera corrente (funzionamento a vuoto, cio non connesso a nessun apparato, in altro modo: batteria scollegata).

L’unit di misura dellaf.e.m. il Volt (nome derivante dallo scienziato Alessandro Volta) e viene misuarta con uno strumento che prende il nome di voltmetro.

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Genericamente un generatore viene rappresentato con il seguente simbolo:

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Modalit di generazione della tensione

La tensione elettrica pu essere generata attraverso diversi procedimenti, (riprendo quanto gi in passato scritto):

Attrito
Lo strofinamento di materiali, come visto nel microcorso di elettronica per principianti, determina la formazione di cariche; probabilmente tale situazione stata da voi sperimentata quando passeggiate su alcuni tipi di tappeti.

Azione chimica
Unabatteria elettricautilizza lazione chimica di diversi materiali per produrre energia elettrica.

Pressione
Se su alcuni tipi di cristalli applicate una pressione possibile produrre energia elettrica.

Calore
Il principio dellatermocoppiasfrutta proprio il calore applicato alla giunzione di due materiali diversi.

Magnetismo
Il movimento di un filo costituito da materiale conduttore in un campo magnetico determina il movimento degli elettroni verso un capo del filo.

Luce
Alcuni dispositivi, come lefotocellule, se colpiti da luce possono produrre energia elettrica.

Infografica – cosa può fare e non può fare un Raspberry Pi

Mi è capitato negli scorsi giorni di confrontarmi con alcuni docenti della scuola elementare a cui ho spiegato come poter utilizzare proficuamente Raspberry Pi con gli studenti. Probabilmente al maker o all’appassionato di questa piattaforma l’infografica che vi allego non dice nulla di nuovo, ma sicuramente è utilissima per chi non vuole perdere un’ora di tempo per far comprendere tutte le potenzialità dello strumento, l’avessi trovata prima avrei reso più efficace la mia spiegazione, nulla di male sarà un modo in più per coinvolgere i nuovi studenti di prima superiore. Interessante l’analisi che mette in mostra le cose che può e non può fare Raspberry Pi.

Raspberry Pi
Source: ComputerScienceZone.org

 

Sempre più facile programmare Arduino con CodeBender

Faccio seguito ai quesiti pervenutemi durante il periodo di vacanze da parte di  alcuni lettori che mi chiedevano informazioni in merito a sistemi alternativi all’IDE classico utilizzato per programmare su Arduino.
Sul mio blog trovate alcune segnalazioni l’ultima si riferisce a Utilizzare Sublime Text 3 Editor come IDE Arduino.
In passato vi avevo inoltre segnalato Codebender che desidero mettere ancora una volta in evidenza perché sono passati oltre due anni dalla prima segnalazione ed inoltre le funzionalità disponibili e le librerie messe a disposizione crescono di giorno in giorno.
Codebender è un IDE che vi permette di programmare in cloud la vostra scheda Arduino all’interno di una finestra browser. Utilizzando Codebender potrete scrivere, fare l’upload o il download degli sketch prodotti, compilare ed eseguire il codice di tutte le schede Arduino, compreso l’uso della serial monitor. Utile la possibilità di condividere il codice con altri utenti o capire l’avanzamento di un progetto, quindi particolarmente adatto in ambito didattico.
All’interno del vostro account potrete visualizzare tutte le schede supportate (tantissime) o aggiungerne di vostre o addirittura fare il burn del bootloader.
Nella sezione “Examples & Libraries” potete disporre di una quantità incredibilmente vasta di esempi e librerie.

Configurare Codebender è molto semplice, andate sul sito di riferimento e create un account seguendo passo passo le istruzioni, in 5 min avrete un’IDE ben strutturato e di semplice utilizzo, quindi in piena libertà ovunque vi troviate, su qualsiasi computer, con qualsiasi sistema operativo, potrete operare con i vostri sketch, sarà sufficiente avere in tasca la propria scheda Arduino ed una manciata di componenti.
I browser supportati da Codebender sono solo Google Chrome e Mozilla Firefox per Mac, Windows e Linux.

Di seguito le schermate di tutti i passi necessari per poter operare con Codebender.

Passo 1
Andare sul sito Codebender.cc e procedere con la registrazione al servizio: Continua a leggere