Matrice Urgente/Importante

Nelle passate vacanze pasquali ho realizzato la bozza di un post nato da una chiaccherata con alcuni amici che mi interrogavano e chiedevano parere su come i loro figli avrebbero dovuto organizzare il proprio studio o i propri progetti e ne è nato quanto potete leggere di seguito. Ovviamente ciò non è la soluzione, ma uno dei tanti metodi che possono essere applicati e che personalmente ritengo utile e che adotto quasi regolarmente per i miei lavori. Non ho la presunzione di dire che “questo è il metodo giusto” è solo un suggerimento e quindi: “genitori ed amici e gentili passanti… a vostro uso e consumo e sperimentazione”.

Più volte in passato ho scritto ho suggerito sistemi per l’organizzazione del lavoro, in particolar modo legati allo studio e alla formazione. Alcune volte mi diverto ad utilizzare tecniche di progettazione del software adattandole al metodo di studio. Inoltre dispongo di alcuni testi che schematizzano i processi di produzione e di progetto e della gestione di gruppi di lavoro e in alcuni casi tutto ciò può essere riadattato in un ambito didattico, soprattutto se si realizzano attività laboratoriali.
Ritengo che giudicare il grado di urgenza e di importanza di un’attività sia una competenza importantissima per lo studente che si troverà ad organizzare una vita lavorativa o di studio piena di impegni.

Tra i metodi che adotto spesso, soprattutto quando la mole di progetti diventa elevata, oppure un progetto risulta complesso, è quella della matrice Urgente/Importante, il metodo è stato utilizzato per la prima volta dall’ex presidente degli Stati Uniti Eisenhower che lo utilizzava per organizzare le sue attività.

Potete trovare questo ed altri metodi sul libro: The 7 Habits of Highly Effective People

Se siete interessati questi i link su Amazon per la versione inglese e questa per la versione italiana.

Io come insegnante sono abituato ad utilizzare lavagne bianche e quindi ho riadattato nel mio studio a casa un paio di ante di vetro della mia libreria che uso come lavagna e su cui scrivo con pennarelli cancellabili la mia matrice Urgente/Importante.

Come riportato nell’immagine che segue (trovate il pdf di seguito), bisogna disegnare quattro quadranti in cui andranno inseriti i compiti o le decisioni, in questo modo si potrà decidere il livello di priorità di ogni compito.

matrice

(pdf della matrice)

Ma quali sono i compiti urgenti e quelli importanti?

Compiti urgenti
I compiti urgenti sono tutti quelli che necessitano di una reazione rapida che molto spesso impongono di smettere l’attività in atto per concentrarsi sul nuovo compito.

Compiti importanti
Vengono definiti compiti importanti tutti quelli che conducono verso la realizzazione degli obiettivi (professionali o personali). Questi compiti richiedono molto spesso pianificazione, organizzazione ed iniziativa.

Metodologia

Per l’applicazione del metodo consiglio di utilizzare i seguenti passaggi che rendono il processo più efficace:

01. Fate una lista

In primo luogo fare una lista tutte le attività, i compiti e progetti che avete in questo momento nella vostra agenda. E’ importante scriverli tutti, compresi quelli che potrebbero sembrarvi insignificanti o poco importanti nel momento dell’analisi. Utilizzate lo spazio a sinistra della matrice per scrivere la vostra lista.

02. Ordinare per importanza

Una volta che avete effettuato l’elenco delle attività, effettuate un ordinamento per importanza, ciò vi permetterà di comprendere come raggiungere gli obiettivi.

03. Valutare il livello di urgenza

Il livello di urgenza si ottiene riscrivendo le attività collocate nella colonna a sinistra nella matrice in uno dei quattro quadranti.

04. Pianificare la strategia

Dopo aver inserito tutti gli elementi della matrice, è possibile iniziare a pianificare la strategia.

Sia nel caso di una serie di progetti, ma anche dello sviluppo di un singolo progetto, a conclusione dell’analisi si avrà una visione d’insieme sul processo di lavoro/studio che bisogna intraprendere.

Howtoons – fumetti per giovani maker

howtoons

Le vie per l’apprendimento sono infinite e certamente usare il fumetto è una delle strategie che da tempo vengono adottate a scuola, tutti abbiamo visto e probabilmente usato con i nostri figli o studenti le storie illustrate della Divina Commedia, dell’Iliade e dell’Odissea, o ancora la storia illustrata d’Italia, potrei fare decine di esempi. Allo stesso modo esistono stupende storie illustrate per insegnare a costruire e diventare abili maker, storie che i realtà sono dei “tutorial romanzati” che fanno apparire il giovane sperimentatore come  Indiana Jones, MacGyver o ancora un giovane scienziato, ma dove trovare tutto ciò? Su: howtoons.com su cui troverete storie per ispirare alla costruzione, alla progettazione, all’ingegneria e all’invenzione. Certamente potrete trovare quelle attività che potranno servire per far nascere la passione e per aumentare l’intelligenza pratica dei ragazzi.

Buon divertimento! 🙂

Volete creare un makerspace? Un manuale che vi spiega come fare

fare-e-costruireQuesto articolo nasce come sempre dalle mail che mi sono giunte negli scorsi giorni….

I makerspace sono comunità “reali” centrate sul fare e costruire, in maniera più semplice delle officine “open source” dove gli associati condividono le proprie esperienze e competenze,  dove possono essere usati strumenti ed attrezzature che potreste ritrovare ad esempio in un’officina meccanica, strumenti che comunemente non si posseggono: frese, macchine a taglio laser, stampanti 3D, ma anche utensili comuni, tutti oggetti che molto spesso non si potrebbe possedere da soli perché costosi.

Insomma luoghi dove poter dare forma ai propri progetti.

Ciò che ho descritto non è altro che un FabLab, a me piace definirli “Officine creative e di condivisione” ecco perché da qualche tempo anche io faccio parte del FabLab di Torino.

mentre scrivo penso…

… il tutto vagamente mi ricorda una scuola professionale, con la differenza che gli “associati” non sono abituati a pensare positivo…

Ma come realizzare un makerspace?
Negli Stati Uniti ad esempio i makerspace molto spesso sono costituiti da piccoli gruppi di persone che condividono la propria strumentazione, ma anche associazioni no profit, scuole, università, biblioteche e tutti hanno come scopo principale quello di fornire l’accesso alle attrezzature e alla formazione.

Makerspace, i FabLab, le officine “open”, scuola aperta alla comunità (quanto mi piacerebbe) rappresentano la democratizzazione del design, dell’ingegneria, della fabbricazione e dell’istruzione. Si tratta di un fenomeno che sono certo, in questo periodo di rinascita (spero) economica, avrà grandissimo sviluppo e se ci si riflette un attimo più che una moda è una filosofia di lavoro e di apprendimento che molto ricorda il terziario italiano di qualche decennio fa.

Ma perché questo impulso nel scrivere queste poche righe, semplicemente perché mì è stato chiesto:

“mi spieghi come si realizza un FabLab?”
“ma quali dovrebbero essere gli strumenti del Maker elettronico?”
“realizziamo qualcosa insieme per costruire un luogo di sperimentazione?”
“sono un insegnante di tecnologia di scuola media e vorrei qualche suggerimento per creare una piccola officina per i miei allievi, puoi aiutarmi?”

lusingato, ma non sono così preparato nel fornire tutte queste risposte, comprenderete che si tratta di progetti, tutti stupendi, che richiedono parecchio studio e vi confido che nel mio piccolo sto pensando alla mia “scuola del fare e costruire” (non è uno slogan politico) 🙂

Ma poiché desidero dare comunque una risposta, anche se non esaustiva per tutti, suggerisco come fase preliminare di progetto per la realizzazione di un entità di sperimentazione la lettura della guida che potete trovare su makerspace.com:

Makerspace Playbook – School Edition“, potete richiederlo gratuitamente via e-mail.

Questo l’indice del manuale:

Contents:

1. Beginnings: what we’re doing and why; origins of the Maker movement
2. Places: making a space more conducive to a community that makes together
3. Tools & Materials: inventory, budgets, and strategies (see also High School Makerspace Tools & Materials: a companion document detailing the uses and costs of a fully stocked inventory for an in-school Makerspace.)
4. Safety: planning for safety, signage, and common rules
5. Roles: what teachers, students, shop managers, and mentors do in a Makerspace
6. Practices: pedagogical approaches experienced makers use to support emerging makers
7. A Year of Making: teacher Aaron Vanderwerff describes his experience making with students
8. Projects: guiding novice makers as they build their skill set; sources for projects
9. Startup: nuts and bolts of getting involved with the Makerspace network
10. Documenting: sharing projects … and the stories behind their making
11. Snapshots: four school-based Makerspaces in action
12. Resources: helpful lists, forms, and templates

Alcuni risorse da consultare:

Un caro saluto.

Le slide del corso: Insegnare a progettare il proprio apprendimento

Oggi dalle ore 15 alle ore 17 sarò presso L’unità territoriale di servizi professionali per i docenti Necessità Educative Speciali di Torino, presso l’ITSSE “Carlo Levi – Vera e Libera Arduino”, presso la sede “Vera e Libera Arduino”.

Sarò relatore del corso:

Insegnare a progettare il proprio apprendimento. Migliorare le competenze matematiche e logiche degli allievi con la programmazione (workshop in laboratorio)

La seguente presentazione nasce dal mio contributo al “69° carnevale della matematica” con tema: “Macchine matematiche antiche e moderne” e si sviluppa con ulteriori contributi.

Il mio intervento si è concentrato su esempi pratici, sperimentati durante le mie lezioni, in cui espongo suggerimenti ed idee su come insegnare ai bambini e agli adolescenti a programmare questa “macchina matematica” (il computer), in modo che possano da grandi imparare a programmare “macchine matematiche” più complesse.

Il metodo adottato per lo svolgimento delle lezioni è assolutamente sperimentale, e queste slide condurranno il lettore a provare alcuni software e giochi di facile utilizzo che potrebbero essere utilizzati in un percorso di informatica nella scuola elementare e media e nel biennio della scuola superiore.

Le slide del corso:

Robotica e Problem Posing&Solving per l’insegnamento della matematica

Presentazione e slide del seminario che si svolgerà domani 4 aprile presso la sede dell’I.I.S. “Galiei Ferrari” di Via Gaidano 126 di Torino, parlerò di didattica della robotica, questo l’argomento:

Attività laboratoriali finalizzate all’insegnamento della matematica e della geometria tramite l’utilizzo della robotica come strumento di nuova didattica destinate ai docenti del primo biennio delle Scuole secondarie di secondo grado del Piemonte.

L’iniziativa è dedicati agli insegnanti di matematica, informatica e materie scientifiche delle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Torino promosso dal MIUR, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica nel quadro dell’azione “Innovazione didattica in matematica: PP&S su piattaforma e-learning in ambiente di calcolo evoluto”.

[ circolare ]

L’attività sarà assolutamente pratica all’insegna della sperimentazione. Durante le quattro ore di seminario proporrò una breve attività di costruzione robotica con Lego Mindstorms NXT 2 simile a quanto già svolto in passato con gli allievi del biennio della scuola superiore in cui bisognerà svolgere una serie di sperimentazioni ed esercizi.

Presentazione:

La seguente presentazione intende fornire le competenze di base per la realizzazione di lezioni di didattica delle robotica nella scuola media e nel biennio della scuola superiore.

Il metodo adottato per lo svolgimento delle lezioni è per scoperte successive, in nessuna occasione vengono fornite istruzioni preliminari sull’uso dell’interfaccia di programmazione o sul metodo di collegamento dei vari componenti, il tutto avverrà durante l’esecuzione della costruzione e della programmazione, lasciando allo studente la possibilità di scoprire alternative e miglioramenti alle soluzioni proposte sotto la guida del docente.

Il docente che intendesse sviluppare un percorso di didattica della robotica per insegnare informatica o matematica, potrà utilizzare questa prima lezione come base per sviluppare moduli didattici aggiuntivi. La presentazione è da intendersi introduttiva ed è il mio personale tentativo di strutturare un percorso modellabile a seconda del tipo di scuole (media o superiore) su cui chi vorrà potrà effettuare miglioramenti su quanto da me scritto.

Questa lezione introduttiva è tratta dal percorso di didattica della robotica da me realizzato e svolto nel primo biennio della scuola superiore.