Creare e gestire siti e blog per contenuti didattici – 2′ edizione

SSu richiesta degli utenti ripropongo in una veste diversa e con contenuti aggiornati il corso sulla creazione di siti e blog per la scuola. Mostrerò quali sono gli strumenti necessari per creare e gestire pagine web come ad esempio un sito personale, oppure pagine private alla classe in cui far svolgere attività cooperativa su progetti specifici.
In questo corso risponderò anche alle domande che mi sono giunte da diversi colleghi: “Michele ma come produci e condividi la documentazione didattica con i tuoi studenti? Quali applicativi web consigli per rendere semplice la produzione, l’aggiornamento e la condivisione dei materiali didattici su web con gli studenti?”

Come sempre il mio approccio sarà “minimalista” nella scelta degli applicativi. In genere la scelta tecnologica va nella direzione in cui non si abbia dipendenza da uno specifico hardware o software, parlerò quindi di Wiki ma anche di metodi per gestire il controllo della versione dei documenti didattici prodotti che possono poi essere resi pubblici online mediante un sito, processo di lavoro a cui sono affezionato in quanto mi ha permesso di aumentare la produttività a scuola.

Vedremo anche quali applicativi utilizzare per rendere un sito responsive o mobile friendly in modo da rendere il contenuto didattico comodo da utilizzare su qualsiasi dispositivo.

E poiché come sapete, mi occupo anche di IoT, per rispondere alle richieste degli utenti che hanno seguito i miei precedenti corsi, accennerò alle modalità per generare in automatico pagine web che pubblicano dati provenienti da sensori esterni, ovviamente, anche in questo caso non sono necessarie competenze da programmatore, la costruzione delle pagine avverrà sempre in una modalità “trascinare e rilasciare”.

Verranno svolte 3 lezioni da due ore nei seguenti giorni:

  • Martedì 5 aprile 2022 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Martedì 12 aprile 2022 – Dalle 17.00 alle 19.00
  • Martedì 13 aprile 2022 – Dalle 17.00 alle 19.00

Per iscriversi seguire il LINK.

Questa la presentazione:
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Lista componenti per il corso: realizzare laboratori green

Di seguito la lista dei componenti e degli strumenti che utilizzerò durante il corso. Tutti i materiali sono acquistabili sui maggiori store on-line. Per chi volesse utilizzare il buono docente fornirò maggiori dettagli durante il corso. Per la realizzazione di progetti più complessi saranno necessari ulteriori materiali, ma per questi preferisco dare indicazioni a lezioni.

Alcuni dei componenti in lista sono presenti in kit di base che vengono venduti per realizzare sperimentazioni con Arduino e micro:bit, inoltre sono presenti commercialmente kit specifici che permettono di svolgere alcuni esperimenti “green”, ma in queste proposte commerciali mancano alcuni componenti, ve ne darò dettaglio durante il corso.

Non ho aggiunto, vasi, barattoli trasparenti, terra, piante, nutrienti per piante, ritengo che molti di questi materiali sono già in vostro possesso, inoltre è bene che vi mostri come ho organizzato le sperimentazioni per poterle eseguire in fase preliminare in uno spazio ristretto.

Ovviamente è essenziale possedere una scheda BBC micro:bit (qualsiasi versione) e una scheda Arduino. Le sperimentazioni saranno condotte con entrambe le schede, se preferite potete utilizzare una sola tipologia di scheda.

Ovviamente bisognerà avere un minimo di strumenti: forbici da elettricista, pinze a becco stretto, cacciaviti a stella e a taglio, se possibile un multimetro digitale, cavi USB, nastro isolante. Per le sperimentazioni più impegnative potrebbe essere il caso di utilizzare un saldatore a stagno, non indispensabile però per questo corso.

Ricordo, come già segnalato, morsetti Wago o mammut per unire i cavi elettrici.

Durante la prima lezione vi mostrerò fisicamente tutti gli strumenti che utilizzerò, a cosa servono e dove acquistarli.

Se avete dubbi non esitate a a contattarmi.

Buon making a tutti.

Alimentare dispositivi a 5V controllati da micro:bit

Scrivo questo breve post in risposta ad una mail di una collega, insegnante di scuola media, che qualche ora fa mi chiedeva dettagli in merito all’alimentazione di sensori a 5V controllati con micro:bit, sensori che molto spesso vengono utilizzati anche con Arduino.

Laura: “Ciao Michele, ho seguito i tuoi precedenti corsi di robotica e seguirò il prossimo sul laboratori green. Ho notato che durante le lezioni hai utilizzato un cavo USB tipo A maschio da cui prendevi l’alimentazione che giungeva da un pacco batterie. Ho visto che i due cavi rosso e nero erano due jumper maschi che collegavi alla breadboard e da questa fornivi tensione all’elettronica che ci hai mostrato. Non posseggo un saldatore e non potrei farlo usare a scuola ai ragazzi, puoi indicarmi un’alternativa per fare la medesima cosa con oggetti di basso costo?”

Certamente sì le alternative sono diverse. Potreste utilizzare un alimentatore esterno, oppure in alternativa la soluzione che mi sento di consigliare, perché richiede solamente una forbice o una spelafili, fa uso dei morsetti Wago a due vie, in questo caso sono sufficienti due connettori. Questa tipologia di connettori consente, mediante un contatto a molla, di serrare insieme due fili.

Quindi un contatto a due vie costituisce un unico nodo, è come se torcessero insieme due fili per connetterli insieme. In alternativa ai Wago potreste utilizzare dei semplici morsetti a coccodrillo, però questi necessitano l’uso di un cacciavite di piccole dimensioni che non è il caso di usare con gli studenti più piccoli.

I connettori Wago possono essere acquistati su molti store online, oppure in qualsiasi negozio di forniture elettriche o brico.

Esistono morsetti vago a più vie, questi permettono di connettere insieme più fili, di seguito un’immagine della confezione che ho acquistato su Amazon in cui sono presenti morseti da: 2, 3, 4, 5 contatti

Come sapete micro:bit è in grado di fornire una tensione di alimentazione massima di 3,3V appena sufficiente per alimentare sensori connessi al micro:bit. Possiamo quindi utilizzare una fonte esterna, come ad esempio un alimentatore per la ricarica del cellulare ho un hub USB. Ricordo che da un punto di vista elettrico bisogna sempre mettere in comune le masse dei vari dispositivi e connettere il positivo di ogni dispositivo al potenziale positivo di funzionamento di ciascuno.

Per realizzare il cavo di alimentazione è essenziale procurarsi due jumper Maschio-Maschio, di seguito la procedura passo passo per ottenere il cavo.

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BBC micro:bit – uso del sensore di umidità e temperatura DHT11

Il sensore digitale digitale DHT11 consente di rilevare la temperatura e l’umidità relativa dell’ambiente. E’ un sensore economico molto utilizzato a livello didattico, viene impiegato con diversi tipi di microcontrollori e su questo sito trovate informazioni di utilizzo con Arduino. In questo post vedremo un primo utilizzo del sensore con BBC micro:bit e durante le lezioni del mio prossimo corso sui laboratori Green, ne approfondiremo l’utilizzo implementando specifiche funzioni: lettura remota della temperatura e dell’umidità da parte di un secondo micro:bit, avviare una ventola di raffreddamento in funzione della temperatura e umidità presente in una serra e molto altro. Continua a leggere

Arduino: Sensore resistivo di umidità del terreno

Abbiamo visto nei precedenti post come rilevare l’umidità del terreno con micro:bit per controllare l’irrigazione di una pianta, vediamo ora una soluzione estremamente economica che può essere adottata con Arduino e che mostrerò nel dettaglio durante il mio prossimo corso sulla realizzazione dei laboratori green.

Il funzionamento del sensore di umidità del suolo è estremamente semplice.

La sonda a forma di forcella, con due conduttori esposti, agisce come un resistore variabile (come un potenziometro) la cui resistenza varia in base al contenuto di acqua nel terreno.

La resistenza è inversamente proporzionale all’umidità del suolo:

  • più acqua è presente nel terreno implica maggiore conduttività e quindi minore resistenza;
  • meno acqua è presente nel terreno implica minore conduttività e quindi maggiore resistenza.

Pertanto il sensore fornisce una tensione di uscita proporzionale alla resistenza misurata, in tal modo possiamo determinare il livello di umidità.

La sonda ha la forma di una forcella su cui sono disposte delle piste conduttive esposte. Le forcelle saranno da inserire all’interno del terreno o in qualsiasi altro elemento di cui bisogna misurare l’umidità.

La forcella viene connessa ad un modulo elettronico e quest’ultimo dovrà poi essere connesso ad Arduino. Il modulo fornirà una tensione di uscita proporzionale alla resistenza rilevata dalla sonda, questa tensione verrà resa disponibile ad un pin analogico di Arduino, nell’esempio che segue collegheremo la sonda al pin A0.

Nella foto si notano, sulla sinistra i due pin a cui collegheremo i pin di uscita della forcella e sulla destra quattro pin:

  • A0: uscita analogica
  • D0: uscita digitale
  • GND: ground
  • Vcc: tensione positiva di alimentazione (da 3,3V a 5V)

Il modulo è dotato di un potenziometro per la regolazione della sensibilità dell’output digitale (DO). Con il trimmer sarà possibile impostare la soglia di sensibilità, in modo tale che, quando il livello di umidità e al di sopra o al di sotto di un determinato valore, sul D0 vi sarà un segnale HIGH che potrebbe, ad esempio, attivare un relè che controlla l’avvio di una pompa di irrigazione.

Sulla scheda sono presenti inoltre un LED che segnala il funzionamento della scheda ed un LED che segnala lo stato del pin D0.

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