Arduino: controllare il movimento di un motore a spazzola con un transistor

Abbiamo visto a lezione in cosa consiste la Modulazione di Larghezza di Impulso, in altro modo conosciuta come PWM (Pulse Width Modulation). Questo tipo di modulazione permette ad un sistema digitale di controllare dispositivi di tipo analogico in corrente continua facendo variare in modo continuo la potenza erogata, quindi moduliamo la larghezza di un impulso, ovvero la durata temporale di una serie di impulsi che regolerà l’attivazione e disattivazione del motore. Con il PWM agiamo non sulla tensione di alimentazione per controllare la velocità del motore, ma bensì sul tempo, per maggiori informazioni vi rimando alle slide: Alfabeto Arduino – Lezione 2 in cui come esempio viene controllata l’intensità luminosa di LED. (Per i miei studenti fate riferimento al libro di testo e agli appunti di teoria).

Il transistor nell’immagine che segue viene fatto funzionare in modalità ON-OFF e quindi  possiamo assimilarlo ad un interruttore che si apre e si chiude in corrispondenza del segnale presente sulla base del transistor. Se il segnale sulla base è alto il transistor sarà in conduzione e il motore potrà essere alimentato (si chiude verso massa il collegamento del motore). Se il segnale sulla base del transistor è a livello basso il transistor è assimilabile ad un interruttore aperto per cui il motore risulta non alimentato (non si ha collegamento a massa). Quindi al motore verrà applicata una tensione continua proporzionale al duty cycle e quindi variando il duty cycle varieremo la velocità di rotazione del motore.

La generazione dell’onda quadra, che controlla la velocità del motore, viene eseguita da Arduino. Il diodo presente nel circuito è chiamato diodo di ricircolo ed è inserito in parallelo al motore (carico induttivo) per sopprimere i transienti elettrici ed è collegato in modo tale che non conduce quando il carico (il motore) viene alimentato.
Quando il motore viene disattivato rapidamente si avrà un picco di tensione in senso inverso perché l’induttore tenderà a mantenere costante la corrente che circola al suo interno, in questa situazione però il diodo sarà polarizzato direttamente e tutta la corrente scorrerà dall’induttore al diodo e l’energia che era stata immagazzinata dall’induttore  viene dissipata in calore dalla componente resistiva dell’induttore. Inserendo il diodo si eviterà di applicare una sovratensione sul collettore del transistor evitando quindi che si danneggi.

Controlliamo con Arduino il movimento del motore

Lista Componenti

  • Arduino UNO R3
  • Resistore da 1 K Ohm
  • Dido: 1N4001
  • Transistor: 2N2222
  • Condensatore: 0,1 microF

Pinout transistor 2N2222

Circuito 1 di montaggio: alimentazione del motore prelevata da Arduino

Circuito 2 di montaggio: alimentazione del motore esterna ad Arduino

Esempio 1
Si faccia riferimento al circuito 1. Realizziamo uno sketch che permette la regolazione della velocità del motore inserendo un numero compreso tra 0 e 9. Il valore 0 ferma il motore, il valore 9 permette di muovere il motore alla velocità massima, valori intermedi movimenteranno il motore ad una velocità proporzionale al numero inserito.

Valori fuori dall’intervallo impostato restituiscono un messaggio di errore.

Per la realizzazione di questo sketch si utilizza la funzione isDigit() che restituisce TRUE verifica se il carattere inviato sulla Serial Monitor è un numero, altrimenti restituisce FALSE.

/*
   Prof. Maffucci Michele
   Controllo motore a spazzola:
   accensione, spegnimento, controllo velocità.
   All'avvio del programma il motore è spento.

   La velocità del motore è impostata
   con un valore compreso tra 0 e 9

   Valori non numerici restituiscono
   un messaggio di errore
   
   Data: 19.01.2021
*/

// driver del motore collegato al pin 6
const byte pinMotore = 6; // motor driver is connected to pin 3

// per stampare una sola volta il messaggio sulla Serial Monitor  
bool abilitaMessaggio = 0;

void setup()
{
  // inizializzazione della serial monitor
  Serial.begin(9600);

  // inizializzazione OUTPUT del pin 6
  pinMode(pinMotore, OUTPUT);
}

void loop()
{
  // consente di visualizzare sulla Serial Monitor
  // una sola stampa delle stringa
  if (abilitaMessaggio == 0) {
    // ritardo che evita la doppia stampa del messaggio 
    delay(200);
    Serial.println("Controllo velocità motore");
    Serial.println("Inserire la velocità (0 - 9)");
    Serial.println();
    abilitaMessaggio = 1;
  }

  // Controlla se è disponibile almeno un carattere sulla seriale
  // La Serial.available() restituisce
  // 1 se presente un cattere,
  // 0 se non è presente un carattere

  // per maggior informazioni sull'uso di parseInt() consultare il link:
  // https://wp.me/p4kwmk-4Ah
  
  if (Serial.available()) {        // Viene controllato se è disponibile un carattere

    // definizione di una variabile di tipo char in cui memorizzare
    // il carattere inviato ad Arduino mediante la Serial Monitor

    char carattere = Serial.read();

    // La funzione isDigit restituisce TRUE se se il carattere
    // inviato sulla Serial Monitor è un numero altrimenti restituisce FALSE

    if (isDigit(carattere)) // verifica se è un numero
    {
      // mappiamo l'intervallo dei caratteri da '0' a '9'
      // in un valore compreso tra 0 e 255, intervallo di valori
      // del Duty Cycle

      int vel = map(carattere, '0', '9', 0, 255);
      analogWrite(pinMotore, vel);
      
      Serial.print("Valore del Duty Cycle: ");
      Serial.println(vel);
      Serial.println("--------------------------");
      Serial.print("Velocità impostata: ");
      Serial.println(carattere);
      Serial.println("==========================");
            
    }
    else
    {
      // nel caso in cui il carattere inserito non è un numero
      // viene restituito un messaggio e stampa il carattere
      Serial.println();
      Serial.println("******************************");
      Serial.print("Carattere non riconosciuto: ");
      Serial.println(carattere);
      Serial.println("******************************");
      Serial.println();
    }
  }
}

Esempio 2
Si faccia riferimento al circuito 1. Realizziamo uno sketch che permette la regolazione della velocità del motore inserendo un numero compreso tra 0 e 9. Il valore 0 ferma il motore, il valore 9 permette di muovere il motore alla velocità massima, valori intermedi movimenteranno il motore ad una velocità proporzionale al numero inserito.

Valori fuori dall’intervallo impostato fermano il motore.

Per la realizzazione di questo sketch si utilizza la funzione Serial.parseInt() che legge i caratteri sulla seriali e restituisce la loro rappresentazione numerica (tipo long). I caratteri che non sono numeri interi (o con segno meno) vengono ignorati.

Nel dettaglio

  • I caratteri iniziali che non sono cifre o sono numeri negativi vengono ignorati;
  • L’analisi si interrompe quando non sono stati letti caratteri per un valore di tempo di timeout che può essere configurato oppure viene letta una non cifra;
  • Se non sono state lette cifre valide quando si verifica il timeout (vedere Serial.setTimeout ()), viene restituito 0; Serial.parseInt () eredita dalla classe Stream.
/*
   Prof. Maffucci Michele
   Controllo motore a spazzola:
   accensione, spegnimento, controllo velocità.
   All'avvio del programma il motore è spento.

   La velocità del motore è impostata
   con un valore compreso tra 0 e 9

   Valori non numerici fermano il motore.

   Viene utilizzata la funzione Serial.parseInt() per leggere

   Data: 19.01.2021

*/

// driver del motore collegato al pin 6
const byte pinMotore = 6; // motor driver is connected to pin 3

// per stampare una sola volta il messaggio sulla Serial Monitor
bool abilitaMessaggio = 0;

void setup()
{
  // inizializzazione della serial monitor
  Serial.begin(9600);

  // inizializzazione OUTPUT del pin 6
  pinMode(pinMotore, OUTPUT);
}

void loop()
{
  // consente di visualizzare sulla Serial Monitor
  // una sola stampa delle stringa
  if (abilitaMessaggio == 0) {
    // ritardo che evita la doppia stampa del messaggio
    delay(200);
    Serial.println("Controllo velocità motore");
    Serial.println("Inserire la velocità (0 - 9)");
    Serial.println();
    abilitaMessaggio = 1;
  }

  // Controlla se è disponibile almeno un carattere sulla seriale
  // La Serial.available() restituisce
  // 1 se presente un cattere,
  // 0 se non è presente un carattere

  // per maggior informazioni sull'uso di parseInt() consultare il link:
  // https://wp.me/p4kwmk-4Ah

  if (Serial.available()) {        // Viene controllato se è disponibile un carattere

    // definizione di una variabile di tipo char in cui memorizzare
    // il carattere inviato ad Arduino mediante la Serial Monitor

    // per maggior informazioni sull'uso di parseInt() consultare il link:
    // https://wp.me/p4kwmk-4Ah

    int valore = Serial.parseInt();

    // La funzione isDigit verifica se il carattere inviato è un numero
    // e restituisce TRUE se il carattere è un numero altrimenti restituisce FALSE

    // mappiamo l'intervallo dei caratteri da '0' a '9'
    // in un valore compreso tra 0 e 255, intervallo di valori
    // del Duty Cycle

    if (valore >= 0 && valore <= 9) {

      if (valore == 0) {
        Serial.println();
        Serial.println("************************************");
        Serial.println("MOTORE FERMO");
        Serial.println("Valore inserito 0 o fuori intervallo");
        Serial.println("************************************");
        Serial.println();
      }

      int vel = map(valore, 0, 9, 0, 255);
      analogWrite(pinMotore, vel);

      Serial.print("Valore del Duty Cycle: ");
      Serial.println(vel);
      Serial.println("--------------------------");
      Serial.print("Velocità impostata: ");
      Serial.println(valore);
      Serial.println("==========================");
    }
  }
}

Esercizio 1
Aggiungere al circuito 1 due pulsanti che permettono di aumentare o diminuire la velocità del motore. Fare in modo che la velocità impostata del motore sia proporzionale ai valori numerici interi nell’intervallo tra 0 e 9, così come fatto negli esempi precedenti. Ad ogni pressione del pulsante P1 si incrementa di una unità il valore della velocità. Ad ogni pressione del pulsante P2 si decrementa la velocità del motore i una unità. All’avvio di Arduino il motore è spento. Mostrare la velocità impostata sulla serial monitor.

Esercizio 2
Aggiungere all’esercizio precedente un pulsante P3 di emergenza che alla pressione ferma il motore. Se è stata azionata l’emergenza i pulsanti P1 e P2 di incremento e decremento non funzionano. Per poter riattivare il sistema bisogna premere nuovamente P3.

Supporto per motore a spazzola kit ELEGOO

La quasi totalità dei miei studenti, per svolgere le attività di sperimentazione di elettronica e automazione a casa e a scuola in questo periodo di crisi pandemica, ha acquistato uno dei molti kit ELEGOO in cui, anche nella versione base del kit, sono presenti tutti i componenti per svolgere le prime esercitazioni di automazione. All’interno dei diversi kit è presente un motore CC a spazzola 3-6 V come quello indicato nell’immagine che segue a cui è possibile connettere una ventola.

Questo semplice motore viene utilizzato in diverse esperienze di laboratorio: marcia e arresto, controllo di velocità e molto altro. Per far si che il banco di lavoro sia ordinato ho realizzato in 3D tre elementi che permettono di disporre il motore su un supporto di legno ricavato da una comune bacchetta di legno 20×20 mm che può essere acquistata in qualsiasi brico.

Condivido su Thingiverse i sorgenti grafici per la realizzazione del supporto.

Di seguito alcune immagini della semplice struttura… e quando farà caldo tutti avranno il proprio ventilatore personale 🙂

Buon Making a tutti 🙂

SumoFoam – per realizzare velocemente una struttura per robot didattico

“5 minuti da Maker” è orami un’abitudine che ho da qualche tempo: progettare in 5 minuti un oggetto o una soluzione e realizzarla. Alcune volte realizzarla mi richiede un po’ più di 5 minuti, ma cerco di non superare in tutto 60 minuti. E’ un’esercizio che mi sono imposto settimanalmente, un po’ come svago un po’ per dar sfogo ad idee nascenti che potrebbero diventare qualcosa di più importante.

Questa volta l’esercizio consiste nel rendere ancora più semplice la realizzazione del SumoBot, picco robot realizzato in compensato, trasformandolo in una versione realizzata con un materiale ancora più semplice da manipolare per gli studenti più giovani, il Foam Core, (per saperne di più continua la lettura 😉 ).

Durante una delle tante attività di PCTO feci realizzare ai miei studenti di 3′ automazione un il piccolo SumoBot su una base di compensato da 3mm, l’attività consisteva nel montare la struttura, l’elettronica e programmare i robot affinchè potessero gareggiare. Il tutto era stato realizzato con schede Arduino UNO R3 e anche con degli Arduino micro, due micro servo SG90 a rotazione continua ed un sensore ad ultrasuoni. Alcuni aggiunsero al robot una scheda Bluetooth per poter pilotare il robot anche via smartphone. Fu un’attività divertentissima che voglio riproporre ai ragazzi.

Nel riprendere in mano il progetto ho pensato di realizzare una versione della struttura in Foam Core, un materiale utilizzato dagli architetti per costruire plastici di abitazioni.  Si tratta di uno strato di spugna racchiuso da due fogli di cartoncino. Viene venduto in fogli di diverso spessore e dimensione, attualmente sto utilizzando fogli A3 di spessore 5mm. Le strutture che se ne ricavano sono sufficientemente solide. Utilizzo questo materiale quando voglio prototipare rapidamente oggetti per le mie sperimentazioni, come quello che vedete nell’immagine che segue, un supporto per un display 16×2.

In genere stampo su fogli adesivi bianchi A4 la struttura che voglio realizzare, dispongo i fogli adesivi sul Foam Core e con un cutter ne ritaglio il profilo. Tutti gli elementi poi vengono incastrati e incollati con normalissima colla vinilica.

Con il Foam Core ho provato a realizzare una serie di piccoli robot e sono rimasto più che soddisfatto.

Di seguito la sequenza fotografica delle fasi di montaggio, il taglio degli elementi non è perfetto, con un po’ più tempo e pazienza si può fare molto meglio.

Tra qualche giorno, quando terminerò di effettuare le ultime prove sul SumoFoam renderò pubblico il file pdf.

Stampo su foglio adesivo bianco il profilo del robot ed incollo su Foam Core.

Si nota la struttura a sandwich del pannello: cartoncino – materiale spugnoso – cartoncino

Oltre ad incastrare i vari elementi ho utilizzato della colla vinilica.

Prossimamente il montaggio dell’elettronica da parte dei miei studenti.

Buon Making a tutti 🙂

Siemens TIA Software Updater – Impossibile creare il collegamento al server. Come risolvere il problema.

In questi giorni sto progettando ulteriori esercitazioni per i miei studenti sull’uso di TIA Portal e questa attività mi ha portato anche ad eseguire una serie di aggiornamenti sul software. Attualmente ho installato sul mio computer e sui computer della scuola la versione 15.1. Eseguendo l’aggiornamento di TIA ho riscontrato un problema in TIA Software Updater nel collegarsi al server degli aggiornamenti, mi viene restituito il messaggio di errore: “Impossibile creare il collegamento al server”. Dopo tanta insistenza e ricerca online e lettura di forum ho trovato la soluzione agendo nella maniera più semplice, installazione cumulativa manuale degli aggiornamenti di TIA fino all’ultima versione, upd. 5, risalente al 08/2020. Procedendo in questo modo ho risolto e TIA Software Updater ora funziona e mi fornisce gli aggiornamenti.

Poiché questo problema lo riscontrerò anche su altri computer nei laboratori della mia scuola e sono sicuro che anche altri utenti avranno avuto il medesimo problema, ho deciso di realizzare un breve tutorial che servirà principalmente a me per mantenere memoria di come procedere nel caso in cui mi si ripresentasse il problema su altri computer.

Ma perché questo errore? Il motivo lo spiega direttamente Siemens sul suo sito:

“As of 02/2020, the Siemens Update Server will only support calls with the latest, secure protocols (at least TLS 1.2). The TIA Administrator, the TIA Updater and the TIA Updater Corporate Configuration Tool have therefore been expanded to include these new protocols. Older versions of these products will no longer be able to connect to the Siemens Update Server from 02/2020.”

Che tradotto:

“A partire dal 02/2020, Siemens Update Server supporterà solo le chiamate con i protocolli più recenti e sicuri (almeno TLS 1.2). TIA Administrator, TIA Updater e TIA Updater Corporate Configuration Tool sono stati quindi ampliati per includere questi nuovi protocolli. Le versioni precedenti di questi prodotti non saranno più in grado di connettersi al Siemens Update Server dal 02/2020.”

Procediamo con l’aggiornamento e la soluzione al problema.

Situazione di partenza, avvio di TIA Updater genera il messaggio di errore: “Impossibile creare il collegamento al server”

Controllo la versione di TIA Portal avviando TIA e selezionando: Software installato.

Vado al seguente link: Aggiornamenti per STEP 7 V15.1 e WinCC V15.1, effettuare il login

Nella pagina selezionare l’ultimo aggiornamento disponibile, alla data in cui scrivo questo post è: Update 5 (08/2020). Scaricare tutti i file che ho indicato nell’immagine con la freccia rossa.
Una volta che avrete prelevato tutti i file avviate l’installazione dal file .exe (l’ultimo nella lista indicata nell’immagine che segue).

Procedere facendo clic su “Avanti”.

Selezionata la lingua, se il vostr sistema operativo è impostato in italiano vi verrà proposto in automatico l’italiano, clic su “Avanti”.

Procedete come riportato nell’immagine, clic su “Avanti”.

Attendete l’estrazione di tutti i file, questa operazione richiede alcuni minuti.

Proseguite facendo clic su “Avanti”.

Lasciate tutto selezionato e proseguite facendo clic su “Avanti”.

Accettate le condizioni di licenza inserendo le spunte al fondo della finestra.

Anche in questo caso accettate le condizioni di sicurezza inserendo la spunta al fondo della finestra.

Confermate l’installazione facendo clic su “Installazione”.

Ora è il momento di prendersi un momento di pausa, prendete una tazza di te perché la fase di installazione durerà circa 25 minuti.

Al termine clic su “Riavvia” per riavviare il computer.

Avviate TIA Portal e controllate la versione del software installato: nel mio caso: Update 5.

Avviate nuovamente TIA Updater e noterete che il problema è stato risolto.

Buon Making a tutti 🙂

EduRobot Lift/Elevator

Nuova versione del kit EduRobot Lift, ascensore/montacarichi da utilizzare per le esercitazioni di laboratorio di sistemi elettronici e attività di PCTO negli istituti tecnici industriali e professionali.

Rispetto alla versione precedente alcune migliorie che ne facilitano la costruzione. Il controllo può essere effettuato in diverse modalità: Siemens Step 7 1200, Logo8!, Siemens IoT 2040, Arduino. La struttura è stata disegnata con Adobe Illustrator e tagliata a laser presso il Laboratorio Territoriale del mio istituto, l’ITIS G.B. Pininfarina di Moncalieri. Il materiale è costituito da compensato da 4 mm e due elementi stampati in 3D in PETG. Il montaggio della struttura richiede circa 40/45 min.

Se desideri realizzare il kit, seguire il link su Thingiverse, da cui potrete prelevare il file PDF per il taglio laser e i file STL per la stampa 3D della struttura del motore.

Volutamente per la realizzazione di questo kit sono stati scelti materiali economici in quanto il mio desiderio è quello di assegnarne un kit ad ogni studente.

  • foglio di compensato da 4mm 80×60 mm (costo indicativo: €4)
  • 24 viti M3 da 12 mm
  • 24 dadi M3
  • motorino passo passo 28BYJ-48
  • colla vinilica
  • due elementi stampati in 3D
  • spago

Nel kit viene utilizzato un motore passo passo economico il 28BYJ-48 in modo che possa essere acquistato da tutti gli studenti. Con qualche piccola modifica è possibile utilizzare anche un motorino DC da 6V, i classici “motorini gialli” utilizzati dagli studenti per la costruzione di piccoli robot.

Quattro gli obiettivi di questo progetto:

  1. offrire una guida fotografica per i miei studenti della classe 3′ che dovranno svolgere il PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro) facendo una simulazione di attività aziendale, quest’anno dovranno diventare tecnici di un’azienda che produce ascensori e montacarichi;
  2. mostrare agli studenti che è possibile imparare ad imparare attraverso attività laboratoriali che prevedono la progettazione e la costruzione dei propri strumenti di apprendimento;
  3. il mercato offre molteplici strumenti, kit robotici di ogni tipo che rispondono a molteplici esigenze didattiche, ma alcune volte non rispondono ad esigenze specifiche di un percorso di studio o di un argomento, ecco che la scuola diventa produttrice dei propri ausili didattici specifici;
  4. rispondere alle numerose richieste di realizzazione del kit pervenutemi da molti colleghi di scuole italiane dopo il mio intervento per SCE Siemens in cui ho mostrato le mie sperimentazioni didattiche nell’ambito dell’automazione, tra queste anche EduRobot Lift. Ringrazio tutti.

Di seguito un breve video che mostra la struttura generale del kit e di seguito una guida fotografica passo passo che ne dettaglia le fasi di costruzione.

In successive lezioni verranno proposti modalità di controllo del sistema.

Sentitevi liberi di apportare modifiche e migliorie alla struttura. Mi farebbe piacere avere un vostro parere ed eventualmente, se utilizzate il kit, inviatemi le fotografie dei vostri lavori in modo che io possa pubblicarle su questo sito.

Il progetto è rilasciato con la seguente licenza: Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0)

Come viene mostrato nell’immagine che segue il kit è costituito da 21 elementi di compensato e due elementi stampati in 3D, nell’immagine potete notare anche un 3′ elemento, una piccola rondella di plastica, che è stata poi sostituita da un dado M3 (i dettagli al fondo di questa lezione).

Struttura impiegata per fissare il motore passo passo e il rocchetto utilizzato per avvolgere lo spago a cui verrà fissata la cabina dell’ascensore.

Nell’immagine si vedono viti M3 da 12 mm e dadi M3.

La colla vinilica viene utilizzata solamente per fissare i piedini alla base della struttura.

Poiché sulla base del kit sono presenti delle viti, per evitare che queste raschino la base di appoggio, sono stati previsti dei piedini la cui altezza è di 8 mm, ciò si ottiene incollando tra loro due elementi.

Incollare i piedini sugli angoli della base.

Allineare i piedini come riportato nell’immagine che segue.

Fare in modo che ci sia anche un allineamento rispetto alla verticale.

Predisporre il montaggio della cabina dell’ascensore. Si consiglia di inserire prima il dato nella fessura così come riportato nell’immagine. La parte inferiore della cabina è identica a quella superiore con la differenza che la parte superiore ha un foro in cui andremo ad inserire lo spago.

Inserire la parete laterale e dalla parte opposta inserire la vite. Bloccare i due elementi, ma attenzione a non avvitare con forza.

Procedere allo stesso modo per la parte posteriore della cabina dell’ascensore: Inserire i dadi, incastrare nella fessura la parete ed avvitare con le due viti.

Inserire la parte superiore della cabina contraddistinta da un foro centrale.

Passiamo ora alle colonne. Sono presenti 6 colonne di due tipi: con fori e senza fori, hanno tutte la stessa dimensione. Le colonne con fori hanno un’orientamento, nell’immagine si nota che i fori hanno distanze diverse dal bordo che va incastrato alle basi. I fori che hanno una distanza di 4 cm dalla base vanno rivolti verso la base di appoggio dell’ascensore.

Tre sono le colonne frontali ed andranno inserite nelle apposite fessure. Anche in questo caso si consiglia di inserire prima i dadi.

Posizione in cui devono essere inserite le colonne frontali.

Inserire le viti dalla parte inferiore della base.

Inserire le colonne laterali. Prima di inserirle nelle fessure incastrare i dadi M3.

Bloccare con viti.

Montare la colonna posteriore.

Procedere nel montaggio così come fatto per le altre colonne.

Inserire la cabina dell’ascensore, con la parte aperta disposta frontalmente.

Le scanalature laterali permettono di far scorrere la cabina tra le guide.

Fissare la base superiore del kit. Inserire nelle colonne i dadi e successivamente inserire nella posizione indicata dalle frecce le viti.

Avvitare, ma attenzione a non serrare con forza, rischiereste di rompere il compensato.

Inserire 4 viti nella posizione indicate dalle frecce.

Avvitare i dadi.

Inserire il rocchetto all’interno dell’asse del motore. Attenzione che il rocchetto ha un’orientamento, ciò è mostrato nel video ad inizio di questa lezione. Come si nota l’asse del motore non è cilindrico.

Inserire la vite nella posizione indicata dalla freccia, questa costituisce un supporto per il rocchetto. Avvitare il motore alla struttura.

Fissiamo lo spago alla cabina. Inserite lo spago nel foro dalla parte superiore e legateci un dado.

Poggiate la cabina sulla base della struttura e fate in modo che il filo sia ben dritto ed incollatelo sul rocchetto. Il risultato dovrebbe essere il seguente:

Buon Making a tutti 🙂