Arduino: tipi di dati – ripasso

Noto che durante le sperimentazioni condotte dagli allievi, l’uso dei tipi di dati provoca alcune incertezze, pertanto ho pensato di aggiungere a quanto già pubblicato in passato, una tabella riepilogativa da prendere come riferimento durante le eseritazioni aggiungendo inoltre qualche precisazione. Noto che nella dichiarazione di variabili la scelta più comune del tipo di dato utilizzato è l’int (intero), però molto spesso può essere non necessario o addirittura può aggiungere imprecisioni o errori.

Sebbene il tipo di dati int (abbreviazione di intero) sia la scelta più comune per valori numerici incontrati nelle applicazioni Arduino, è possibile utilizzare le tabelle che segue per determinare il tipo di dati più opportuno, che si adatta all’intervallo di valori previsto dal vostro programma. La tabella mostra i tipi di dati per le schede a 8 bit come Arduino UNO R3.

Tipo di dato

Byte

Intervallo

Uso

int 2 –32768 a 32767 Rappresenta valori interi positivi e negativi.
unsigned int 2 0 a 65535 Rappresenta solo valori interi positivi.
long 4 –2147483648 a 2147483647 Rappresenta un intervallo di interi negativi e positivi molto più estesa rispetto agli int.
unsigned long 4 0 a 4294967295 Rappresenta solo valori interi positivi con intervallo più ampio degli unsigned int.
float 4 3.4028235E+38 a –3.4028235E+38 Rappresenta numeri con la virgola, da utilizzare per rappresentare e approssimare valori che giungono dal mondo reale.
double 4 Come i float In Arduino, double ha lo stesso utilizzo e significato di float, un sinonimo (ciò non è vero per schede a 32 bit).
bool 1 TRUE (1) o FALSE (0) Rappresenta valori veri o falsi.
char 1 –128 a 127 Rappresenta un singolo carattere. Può anche rappresentare un intero con segno compreso tra –128 e 127.
byte 1 0 a 255 Simile al tipo char, ma per valori senza segno.
String Rappresenta una sequenza di caratteri tipicamente utilizzata per contenere il una stringa di testo.
void Utilizzato solo nelle dichiarazioni di funzione in cui non viene restituito alcun valore.

In generale, come potete vedere anche negli sketch di esempio presenti nell’IDE di Arduino, gran parte delle variabli utilizzate è di tipo int, inoltre se non è richiesta la massima efficienza della memoria di Arduino l’uso di int non è un errore, ma ovviamente il tipo int può essere utilizzato solo se i valori che state gestendo non superano l’intervallo degli int e non è necessario lavorare con numeri decimali.

Certamente molto spesso è necessario utilizzare un tipo di dato specifico per la propria applicazione, ciò accade quando ad esempio utilizziamo specifiche funzioni di libreria che restituiscono valori che non appartengono all’intervallo del tipo int.

A scopo di esempio considerate la funzione millis che restituisce il numero di millisecondi trascorsi dall’avvio del programma.

unsigned long ora;

void setup() {
  // inizializzazione della erial Monitor
  Serial.begin(9600);
}
void loop() {
  Serial.print("Ora: ");
  ora = millis();

  Serial.println(ora); // stampa l'ora (in millisecondi) dall'avvio dello sketch
  delay(1000);         // attesa di un secono, viene utilizzato per non stampare
                       // velocemente una grande quantità di valori sulla Serial Monitor
}

Il tipo di valore restituito, come indicato nel reference, è un unsigned long valori compresi tra 0 e 4294967295.

Se usate un tipo int su una scheda a 8 bit per memorizzare un valore restituito da millis() non riceverete un messaggio di errore dal compilatore, ma verranno restituiti valori numerici sbagliati perché un int non è abbastanza grande da contenere il valore massimo di un unsigned long. Se provate a cambiare tipo nello sketch indicato sopra vedrete che dopo aver raggiunto il valore 32.767, il conteggio passerà a -32768.

Se invece provate a sostituire un long, –2147483648 a 2147483647 con un
unsigned int (intero senza segno) 0 a 65535, tornerete a zero dopo aver superato il massimo massimo (65535).

Alcune precisazioni

  • Durante le vostre sperimentazioni avrete bisogno a volte di valori con segno e a volte no, ecco perché sono stati resi disponibili tipi di dati con segno (signed) e senza segno (unsigned). I valori senza segno sono sempre positivi;
  • tutti i tipi che NON recano davanti la parola: unsigned possono assumere valori negativi e positivi;
  • una variabile senza segno (unsigned) può memorizzare il doppio dei valori numerici di una variabile con segno (signed);
  • nella notazione è esplicitato sempre quando la variabile è di tipo unsigned perché in questo modo viene reso evdente che quella variabile non assume valori negativi.

Dalla tabella si può notare che i tipi bool (booleani) hanno due possibili valori: vero o falso. Questo tipo di dato viene utilizzato in genere per memorizzare valori che rappresentano una condizione ON/OFF oppure in altro modo SI/NO.

Potresete vedere tipi booleani utilizzati al posto delle costanti HIGH e LOW utilizzati all’interno ad esempio di una digitalWrite() per impostare l’uscita di un pin digitale, qundi le scritture:

digitalWrite(pinLed,HIGH);
e
digitalWrite(pinLed,1);

digitalWrite(pinLed,LOW);
e
digitalWrite(pinLed,0);

Indicano la stessa cosa.

La stessa cosa accade per una digitalRead() nel caso in cui noi si debba leggere lo stato di un pin digitale. Potete qundi utilizzare true o false al posto di HIGH e LOW o ancora 1 o 0.

Esercizi per i miei studenti

Esercizio 1
Partendo dall’esempio indicato in questa lezione sulla stampa del valore restituito dalla funzione millis(), realizzare un programma che restituisca i valori di millis() memorizzati in tre variabili di tipo diverso:

unsigned long ora1;
int ora2;
unsigned int ora3;

stampare il valore delle tre variabili sulla Serial Monitor per dimostrare quanto affermato in questa lezione.

Esercizio 2
Realizzare le stese funzionalità dell’esercizio precedete aggiungendo un pulsante che se premuto azzera le tre variabili e fa ripartire (partendo da zero) la stampa sulla Serial Monitor.

Esercizio 3
Realizzare le stesse funzionalità dell’eserizio 2 aggiungendo 3 LED, ciascuno indicherà per un tempo di accensione di 10 secondi il superamento del limite del range del tipo di variabile a cui si riferisce es.:

LED1 -> ora1
LED2 -> ora2
LED3 -> ora3

Buon Making a tutti 🙂

Arduino: utilizzo del metodo parseInt() per la conversione di un stringa di testo che rappresenta un numero in un numero

Nel primo esercizio della lezione: Arduino: Stepper 28BYJ-48 – AccelStepper library veniva chiesto di impostare i parametri di azionamento del motore passo paso da Serial Monitor, questa operazione può essere svolta usando la classe toInt(), ma in modo più efficace e semplice possiamo usare la classe parseInt(). In questa breve lezione un esempio di controllo del lampeggio di un LED da Serial Monitor mediante l’uso di parseInt().

È possibile ricevere numeri con più di una cifra utilizzando i metodi parseInt e parseFloat che semplificano l’estrazione di valori numerici da seriale. (Funziona anche con Ethernet e altri oggetti derivati dalla classe Stream)

Serial.parseInt() e Serial.parseFloat() leggono i caratteri seriali e restituiscono la loro rappresentazione numerica.

I caratteri non numerici prima del numero vengono ignorati e il numero termina con il primo carattere che non è una cifra numerica (o “.” Se si utilizza parseFloat). Se non ci sono caratteri numerici nell’input, le funzioni restituiscono 0, quindi bisogna controllare i valori zero e gestirli in modo appropriato.

Nel dettaglio

  • I caratteri iniziali che non sono cifre o sono numeri negativi vengono ignorati;
  • L’analisi si interrompe quando non sono stati letti caratteri per un valore di tempo di timeout che può essere configurato oppure viene letta una non cifra;
  • Se non sono state lette cifre valide quando si verifica il timeout (vedere Serial.setTimeout ()), viene restituito 0; Serial.parseInt () eredita dalla classe Stream.

Se avete la Serial Monitor configurata per inviare una nuova riga o un ritorno a capo (o entrambi) quando fate clic su invia, parseInt o parseFloat proveranno ad interpretare il return come numero, ma poiché il ritorno a capo non è un numero il valore restituito da parseInt o parseFloat sarà zero.

Nell’esempio che segue un invio imposta blinkRitardo a zero il che implica che il LED non lampeggia.

// Prof. Maffucci Michele
// 10.11.2020
// Impostazione del delay del Blink da tastiera

int lampeggioRitardo = 0;
int chiave = 0;
void setup()
{
  Serial.begin(9600); // inizializzazione della serial monitor
  pinMode(LED_BUILTIN, OUTPUT); // imposta il pin come output
}
void loop()
{
  // ritardo per evitare una doppia scrittura
  // della prima stampa a monitor
  delay(1000);

  // consente di visualizzare sulla Serial Monitor
  // una sola stampa delle stringa
  if (chiave == 0) {
    Serial.print("Inserisci il ritardo in millisecondi: ");
    chiave = 1;
  }

  // Controlla se è disponibile almeno un carattere sulla seriale
  // La Serial.available() restituisce
  // 1 se presente un cattere,
  // 0 se non è presente un carattere
  
  if (Serial.available())
  {
    int r = Serial.parseInt(); // in r viene memorizzato il valore inserito in numero
    if (r != 0) {
      lampeggioRitardo = r;
      Serial.println(lampeggioRitardo);

      // abilita alla stampa di una nuova stringa:
      // "Inserisci il ritardo in millisecondi: "
      chiave = 0;
    }
  }
  lampeggio(); // funzione che fa lampeggiare il LED su Arduino
}

// il LED lampeggia con i tempi di
// accensione e spegnimento determinati da lampeggioRitardo
void lampeggio()
{
  digitalWrite(LED_BUILTIN, HIGH);
  delay(lampeggioRitardo); // il delay dipende dal valore in lampeggioRitardo
  digitalWrite(LED_BUILTIN, LOW);
  delay(lampeggioRitardo);
}

Esercizio 1
Dato un LED RGB connesso ad Arduino, realizzare un selettore che da Serial Monitor consente di controllare l’accensione e lo spegnimento del rosso, del verde e del blu

Esercizio 2
Svolgere l’esercizio 1 della lezione Stepper 28BYJ-48 – AccelStepper library usando la parseInt()

Installare Raspberry Pi Desktop su VirtualBox

Questa Didattica Digitale Integrata ci costringe e favorisce modalità di attività di laboratorio assolutamente diverse, fare laboratorio senza poter toccare gli strumenti  è complicato, ma certamente ai ragazzi possono essere fornite competenze che risulteranno utilissimi nei mesi prossimi durante le attività laboratoriali in presenza, quando come si spera la situazione didattica ritornerà alla normalità. Ho la fortuna di avere nelle mie classi molti studenti in cui: “brilla la luce del maker” 🙂 e quindi molto disposti alla sperimentazione anche personale a casa. Alcuni mi condividono le registrazioni video delle loro sperimentazione o mi mostrano in presenza online i circuiti realizzati.

In questi giorni ho pensato di realizzare questo tutorial introduttivo, ritengo utile per chi non è pratico nell’uso di Raspberry Pi, ma soprattutto utile per i miei studenti che mi hanno espresso la volontà di realizzare a distanza un sistema domotico su Raspberry Pi. Prima di cominciare con l’acquisto dell’hardware, ritengo indispensabile conoscere il sistema operativo Raspberry Pi Desktop. La modalità più semplice per prendere subito dimestichezza con il sistema operativo è quella di utilizzare l’ambiente di virtualizzazione gratuito: VirtualBox su cui sperimentare.
Raspbian è un derivato del sistema operativo Debian. Sul sito ufficiale, raspberrypi.org è possibile prelevare l’ISO del sistema operativo che può essere installato su computer Mac e Windows. L’uso di Raspberry Pi Desktop mi ha permesso in passato di recuperare computer obsoleti permettendo a molti studenti di continuare ad utilizzare i loro vecchi PC.

Installare VirtualBox

Dal sito di riferimento di VirtualBox prelevate l’ultima versione per il vostro sistema operativo (Windows, Linux, Mac).

Nella cartella di download ritroverete l’installatore di VirtualBox, avviate l’installazione e seguite passo passo le fasi installazione. Le immagini che seguono mostrano esattamente la sequenza delle finestre mostrate in fase di installazione:

Passo 1
Doppio click sul file scaricato

Passo 2
clic su “Avanti”

Passo 3
Non effettuate nessuna modifica, clic su “Avanti”

Passo 4
Io ho lasciato tutte le impostazioni selezionate, decidete secondo le vostre necessità Continua a leggere

Arduino: Stepper 28BYJ-48 – AccelStepper library

La libreria Stepper Arduino è ottima per controllare un solo stepper, ma quando si desidera controllare velocità e accelerazione dello stepper oppure è necessario controllare contemporaneamente più stepper bisogna utilizzare la libreria AccelStepper.

In questo breve tutorial vedremo come controllare velocità e accelerazione ed in una successiva lezione controlleremo più stepper.

AccelStepper aggiunge le seguenti funzionalità:

  • accelerazione e decelerazione;
  • supporta il mezzo passo;
  • controllo di più stepper simultaneamente e simultaneamente si possono far fare passi indipendenti su ogni stepper.

AccelStepper non è inclusa nell’IDE di Arduino, bisognerà installarla.

Installazione della libreria

Per installare la libreria, andare in Sketch > Include Library > Manage Libraries…

Nel campo di ricerca inserire “AccelStepper”. Selezionare la prima voce che compare e procedere con l’installazione

Lo schema elettrico di collegamento è il medesimo visto nella lezione precedente, potete utilizzare entrambi gli schemi proposti, con alimentazione presa direttamente da Arduino o con alimentazione esterna che vi consiglio.

Codice Arduino

Di seguito lo sketch di esempio “Bounce”, che permette l’accelerazione del motore passo-passo in una direzione per decelerare e poi fermarsi. Trovate lo sketch “Bounce” tra gli esempi a corredo della libreria, su questo programma ho apportato alcune modifiche inserendo i commenti che ne spiegano il funzionamento.

// Bounce
// Prof. Maffucci Michele
//
// Una sola rotazione in accelerazione da 0 a 2048 e viceversa

// inclusione della libreria AccelStepper
#include <AccelStepper.h>

// definizione di una costante
// funzionamento:
// in fullstep  impostare 4
// in halfstemp impostare 8
#define FULLSTEP 4

// creazione dell'istanza della classe mioStepper
/*
   IN1 -> 8
   IN2 -> 9
   IN3 -> 10
   IN4 -> 11
*/
AccelStepper mioStepper(FULLSTEP, 8, 10, 9, 11);

void setup() {

  // impostare la velocità massima,
  // accelerazione,
  // velocità iniziale
  // numero di passi da compiere

  mioStepper.setMaxSpeed(1000);
  mioStepper.setAcceleration(50);
  mioStepper.setSpeed(100);
  mioStepper.moveTo(2048);
}

void loop()
{

  // distanceToGo restituisce il numero di passi compiuti.
  // Se distanceToGo raggiunge lo zero, cioè numero di passi è uguale a zero
  // inverte il senso di rotazione assegnando un valore negativo al numero di passi
  // da compiere.

  if (mioStepper.distanceToGo() == 0)
    mioStepper.moveTo(-mioStepper.currentPosition());

  // se non è stato raggiunto il valore zero, muove lo stepper di un passo
  mioStepper.run();
}

Per maggiori informazioni vi rimando alla pagina di riferimento della libreria

Esercizi per i miei studenti

Esercizio 1
Realizzare uno sketch che da serial monitor permetta all’avvio di Arduino l’impostazione di:

  • velocità massima;
  • accelerazione;
  • velocità iniziale;
  • numero di passi da compiere;

Con l’inserimento dell’ultimo parametro ed il successivo invio si avvia lo stepper.

Esercizio 2
Eseguire le stesse funzionalità dell’esercizio precedente, ma l’avvio dello Stepper avviene solamente alla pressione di un pulsante.

Esercizio 3
Aggiungere all’esercizio precedente un pulsante di stop che permetta di interrompe in qualsiasi momento la rotazione dello stepper.

Modificare un motore passo passo 28BYJ-48 da unipolare a bipolare

Scrivo questo breve tutorial perché in questi giorni sto progettando i prototipi delle attività didattiche che spero potranno essere realizzati dai miei studenti nel mese di febbraio prossimo durante le attività di PCTO. Tra le future attività la realizzazione di più bracci robot da controllare con Arduino e PLC Siemens. Il braccio robot che sto realizzando è costituito da 3 motori passo passo 28BYJ-48 ed un servomotore. La scelta del 28BYJ-48 rispetto ai più potenti NEMA 17 risiede semplicemente nei costi di realizzazione per me e i miei studenti che vorranno replicare il progetto.

Poiché ho l’esigenza di aumentare il numero di grammi al centimetro che possono essere spostati/sollevati dal braccio ho convertito il passo passo 28BYJ-48 da unipolare a bipolare.

Questo motore passo passo è molto piccolo ma ha una potenza sufficiente per realizzare diverse sperimentazioni. Nello scorso anno scolastico, sempre durante le attività di PCTO, alcuni miei studenti hanno sviluppato l’automazione di un’ascensore la cui struttura portante era da me stata realizzata e tagliata a laser, mente i ragazzi si sono occupati dell’assemblaggio delle parti e della programmazione.

Il 28BYJ-48, come detto nel mio precedente post, è disponibile in due versione, con alimentazione a 5V e a 12V, le due versioni sono identiche, differiscono ovviamente per l’impedenza interna. In questo breve tutorial userò la versione a 12V, ma la procedura è la medesima per la versione a 5V.

Il motore passo passo possiede un riduttore incorporato da 1/64 ciò implica un passo molto piccolo del motore 0,087890625 gradi per passo. Il riduttore ha però un aspetto negativo, ne riduce la velocità di rotazione, ma possiamo sopportare questa sua lentezza considerando il fatto che il prezzo dei questo motore è estremamente contenuto, la versione a 5V può essere acquistata online a non più di 2,5 € e quindi per piccole sperimentazioni è più che sufficiente.

In funzione della modo con cui viene pilotato questo passo passo può raggiungere i 300 gcm in half step, per raggiunge i 380 gcm quando si passa a full step.

Gli stepper bipolari sono più efficienti di quelli unipolari in essi viene alimentata una sola bobina per volta (1/2 una bobina per essere precisi) mentre per i bipolare entrambe le bobine sono alimentate, quindi si ottiene una coppia maggiore.

L’immagine di seguito mostra ciò che accade in un passo passo bipolare.

Sono presenti due avvolgimenti anziché quattro rispetto ad uno stepper unipolare. Entrambi gli avvolgimenti possono essere attivi in qualsiasi momento ma la polarità viene commutata su quattro fasi, ciò vuol dire che questo motore ha solo quattro fili anziché 5 (o 6 o 8).

Per convertire un 28BYJ-48 da unipolare a bipolare bisogna interrompere la connessione indicata in rosso nell’immagine, quella contrassegnata con 2 + 3 + 6 + 7. La configurazione diventerebbe come quella rappresentata nell’immagine di sinistra.

Per effettuare questa conversione è sufficiente un cutter ed un cacciavite. Come indicato nell’immagine che segue, utilizzate il cacciavite per sollevare il cappuccio azzurro che protegge un piccolo circuito elettronico in cui noterete 11 punti di saldatura, questo circuito non fa altro che collegare le varie bobine del passo passo.

Interrompete la pista centrale come indicato nell’immagine in questo modo renderemo il passo passo bipolare.
Questa modifica potrà farvi raggiungere gli 800 gcm che è almeno il doppio rispetto all’unipolare in full step (380 gcm) e quasi 3 volte di più per un unipolare half step (300 gcm).

A questo punto avremo bisogno di un driver che consenta il pilotaggio del motore, per questo potreste utilizzare L293D oppure un ULN2003 o ancora un A4988.

Fate riferimento agli articoli passati.

Non dimenticare di regolare al minimo la corrente del vostro driver A4988 / DRV8825, in quanto per questi motori non è possibile fornire più di 100 mA per fase, se superate questo valore potreste distruggere il motore.

Buon Making a tutti. 🙂