Hackerare il proprio impianto di condizionamento

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Qualche giorno fa ho ricevuto una segnalazione sulla mia pagina Facebook da Mattia Rossi un caro amico ed ex compagno di studi che sta sviluppando un progetto personale sul controllo remoto dell’impianto di condizionamento utilizzando OpenHub.
Ho trovato l’articolo estremamente interessante e mi ha dato alcuni suggerimenti su alcuni argomenti di demotica che dovr realizzare nel prossimo anno scolastico. Vi invito quindi alla lettura del suo tutorial da cui certamente potrete trarre spunti interessanti.
Il primo passo realizzato il Reverse Engineering dei comandi inviati via IR con i telecomandi, in modo da poterli controllare con con apposita elettronica, credo nel breve saranno pubblicati ulteriori sperimentazioni.

L’articolo: Toshiba Air Conditioner IR signal Reverse Engineering

Un caro saluto e sincero grazie a Mattia.
Attendiamo i prossimi tutorial.

Creare competenze costruendo sussidi per la disabilit

Personalizzare gli oggetti di uso quotidiano, realizzare strumenti che ci aiutano nella riabilitazione fisica, o ci assistono per far fronte ad una nostra disabilit possono diventare un’azione didattica potentissima e un’idea che ho maturato durante la scorsa Mini Maker Faire Torino presso lo stand hackability dove gli studenti del Politecnico di Torino hanno mostrato i loro progetti che saranno motivo di valutazione e superamento del corso che stanno seguendo. Osservando questa “classe” ho potuto notare che i ragazzi stavano vivendo non solo un’attivit di rappresentanza, esposizione di quanto avevano prodotto, ma erano, forse inconsapevolmente, immersi all’interno di una vera azione didattica, un’apprendimento continuo che li ha portati ad affrontare imprevisti e confrontarsi con i passanti: dall’infermiere che consiglia modifiche ad supporto per braccio o la mamma che giunge allo stand con il figlio per provare un particolare sussidio sperimentale per la disabilit…
Tutti gli oggetti sul quel tavolo erano costruiti per supportare disabilit “vere”, tutte, nessuna esclusa risolveranno un problema, ecco questa la vera azione didattica, un corso che nasce per un bisogno, sentirsi creatori di un soluzione che semplificher la vita ad un bambino, questa la vera forza del metodo.

Il processo di apprendimento che stato realizzato utilizza fortemente le tecnologie, ma il cardine principale dell’attivit si fonda sull’esercizio all’osservazione, all’analisi dei bisogni, alla relazione con bambini, famiglie, personale medico e tutto il percorso e affrontato in maniera molto molto molto cooperative learning.

S devo dirlo tutto ci mi piace e cercher per quanto possibile di sviluppare in futuro questa strategia.

Questo breve post anche per dire che sto incominciando a realizzare, facendo un po’ di ricerca, un archivio di sussidi che possono essere realizzati a scuola di carattere elettronico/meccanico in modo da proporre nel prossimo anno scolastico un percorso di Alternanza Scuola Lavoro da realizzare nella scuola superiore, in cui la parola chiave sar hackability e spero che da tutto ci possano nascere reti di studenti e docenti che lavorano in questo settore.

Io, per deformazione professionale, per dare vita a questo percorso, ho necessit di sperimentare su me stesso e quindi, partendo dal reggi stampelle sono passato questa mattina al massaggiatore per arco plantare per riabilitare alcuni muscoli, piccoli esempi in costruzione… necessit specifica personale che mi servir come sassolino per tracciare una via per lo studente e permettergli in piena autonomia di giungere alle competenze necessarie per la creazione di sussidi per la disabilit.

Support-for-foot-massager

Freedomotic – Open IoT Framework

freedomotic
Ricevo e volentieri pubblico la segnalazione di Mauro Cicolella che mi invia informazioni in merito a Freedomotic un framework open source per la domotica e l’IoT estremamente interessante e che per il livello di sviluppo mi permetto di porre in evidenza e sottoporlo ai moltissimi colleghi e studenti che si occupano di queste tematiche.

Ho letto quanto sviluppato e sono rimasto favorevolmente colpito e anche questa soluzione la proporr il prossimo anno nelle mie classi 5′ sperando che alcuni utilizzino questo framework per sviluppare proprie tesine.

Nella Mail il Sig. Cicolella mi sottolinea:

Premetto che il nostro un gruppo di appassionati del settore. Non siamo un’azienda n un’associazione e l’attivit svolta in modo completamente gratuito anche se vorremmo trovare dei fondi che ci permettessero di finanziarla visto che pu configurarsi come un progetto di ricerca di cui anche alcune universit si sono interessate.
Stiamo lavorando con l’Universit del Sannio ed Informatici senza Frontiere ad un’app per persone con disabilt visive e/o uditive.

Spero sinceramente che ci accada contribuendo almeno con questa segnalazione ad estendere ad altri l’uso di freedomotic.

Freedomotic is an open source, flexible, secure Internet of Things (IoT) development framework, useful to build and manage modern smart spaces. It is targeted to private individuals (home automation) as well as business users (smart retail environments, ambient aware marketing, monitoring and analytics, etc).
Freedomotic can interact with well known standard building automation protocols as well as with “do it yourself” solutions. It treats the web, social networks and branded frontends as first class components of the system.

Freedomotic can run on any OS with Java support (Linux, Windows, Mac, ). It can be deployed to the cloud, to servers, to a single standard PC, a PCs network, a network of embedded devices like Raspberry Pi, or a mixture of the previous, creating a distributed network.

Per maggiori informazioni vi rimando al sito di riferimento Freedomotic da cui potrete accedere a demo on-line, wiki dedicato e download sorgenti.
Un breve video di presentazione fatto in occasione dello Smart Home Now di Milano dello scorso 12 maggio.

Le slide di presentazione del progetto:

Interfaccia demo amministrazione:

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In Bocca al Lupo attendiamo gli sviluppi.

Hackerare le proprie stampelle ti cambiano la visione del prossimo, anche su come intendere la didattica

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La frase di rito: “mi dispiace per il tuo incidente, devi avere tanta pazienza”
come se la pazienza fosse un medicinale che basta ingerire per far passare ogni “incaz..” arrabbiatura 🙂
Certamente come insegnante esercitarsi nell’arte della pazienza, se condita con qualche pratica di meditazione impartita dalla moglie “jogica”, può servire in questa mia situazione di disabilità temporanea e credo che certamente migliorerà il rapporto e la gestione delle classi che rivedrò a settembre… quindi è il caso di dire che si è sempre in modalità “formazione continua” 🙂
Come insegnante che vive perennemente in laboratorio non mi stancherò mai di dire che qualsiasi insegnamento per essere ben appreso deve passare per un’azione pratica, nel senso fisico del termine… le solite cose che dico da sempre, però non avevo mai riflettuto pienamente sul fatto che la disabilità la si comprende meglio vivendola, sì ritengo che per insegnare le materie “cittadinanza”, “convivenza civile” e tutte quelle cose che potrebbero tradursi in: “rispetta il prossimo” dovrebbero passare anche per laboratori pratici di “disabilità simulata”:

Ragazzi oggi vediamo per un’intera mattinata cosa vuol dire:

non avere una gamba
non avere un braccio
non vedere

come lavarsi con una mano sola
ecc…

questo sicuramente farebbe capire ad un altro essere umano che forse concedere il posto sul bus ad una persona diversamente abile, o aprirgli la porta dovrebbe essere un gesto normale… faccio proprio questi esempi perché li ho vissuti di persona.

Ricordo qualche giorno fa quando fui invitato ad una conferenza presso il Salone del Libro di Torino, per chi conosce il luogo, avrà notato che per giungere alla biglietteria bisogna percorrere un grande piazzale, sottoporsi al controllo della polizia e poi proseguire per l’area accrediti, in questo tragitto breve per i normodotati si nota:

1. nessun ingresso riservato ai disabili o che consentisse un accompagnamento all’interno del salone
2. la pavimentazione sembra, per chi ha le stampelle, fatta proprio per cadere
3. ma la cosa buffa e la porta d’ingresso lato operatori scolastici, chiusa, faccio un cenno ad un responsabile alla biglietteria e mi viene risposto con un gesto che stava a significare “spinga!”, in quel momento avrei voluto invitare il simpatico personaggio a visitare “paesi lontani”, ma la poca pazienza rimasta mi ha permesso di non rovinarmi la giornata, fortunatamente un gentile collega ha aperto per me la porta ed ha lanciato un’occhiata di rabbia al responsabile della biglietteria (persona di circa 45 anni)
4. e poi… ingresso strettissimo e spintoni da persone all’ingresso biglietteria.

però grande rispetto da parte dei bambini delle scuole elementari, simpaticissimo uno di loro guardando il mio tutore disse: “uaooo che figata! Ma hai il super-piedone! Ma è vero?”… vorrei averlo io per fare i super salti! …. grande risata 🙂

Tutto ciò non per lamentarsi dell’organizzazione del salone del Libro di Torino, ma per fare un esempio di come i luoghi delle nostre città siano assolutamente disegnati per persone “normodotate”.

… quindi sì laboratori di disabilità simulata, magari condotti da formatori che vivono quotidianamente la disabilità, questa sarebbe una bella azione didattica, magari organizzata da animatori digitali visionari che fanno usare le stampanti 3D anche per rendere oggetti e luoghi “accessibili”.

Ecco che alcuni lettori a questo punto diranno: “Michele è arrabbiato”,
ma in realtà mica tanto, la cosa che mi infastidisce è il gradiente di indifferenza, molto alto, certamente un indicatore di ignoranza, una cartina al tornasole che, in questo momento di vita “slow” mi permette di vedere con occhi diversi persone e luoghi.

Ecco perché sin da subito ho apprezzato, chi con azioni vere, si sta adoperando per ridisegnare i nostri luoghi e fornirci competenze per migliorare la vita di tutti.

E vaiii con i ringraziamenti:

Agli amici ed i colleghi del CTS di Torino con cui collaboro da diversi anni ed insieme si cerca di fare formazione e dare aiuto con sussidi per la disabilità agli studenti della Provincia di Torino.

A tutti i colleghi per la rete sull’Autismo (CTS del Piemonte) che con grande fatica si stanno adoperando nella creazione di sportelli per scuole e famiglie.

Al Laboratorio Nazionale AsTech (Tecnologie Assistive) del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) che ha fatto partire quest’anno la Hackability@PoliTo, in cui gli studenti del primo anno iscritti al corso di “Tecnologie per la Disabilità”, coordinato dal Professor Paolo Prinetto. Azione che ho avuto modo di conoscere grazie agli amici Ludovico Orlando Russo e Giuseppe Airò Farulla.

E poi come non citare “l’illuminato” Enrico Bassi di OpenDot che da sempre è sensibile a tutte le problematiche sulla disabilità e che spesso in passato ha organizzato eventi per sensibilizzare e creare una rete attiva sul tema del supporto alla disabilità.

Non ultimo l’amico gelataio di fiducia, che da ieri ha reso accessibile l’ingresso al suo negozio a me 🙂 (giuro!)

… e poi agli amici colleghi che stanno lavorando con i loro studenti su Hackability

Mentre scrivi questo poche righe sul tuo diario elettronico ti cadono per n-esima volta le stampelle a terra, ti alzi cerchi di farti un caffè e ti cadono le stampelle, vai in bagno per farti la barba e ti cadono le stampelle… sì sono anche io un po’ impedito e forse tutto ciò nasce da un po’ di insofferenza 🙂

L’invito che faccio agli studenti: “hackerate la vostra vita, siano essi pensieri o oggetti, modificatela secondo le vostre necessità non accontentatevi di quanto altri vi propongono”.

Un buon modo che trovo altamente formativo è quello di concedersi un’azione di “hackeraggio” quotidiano, magari scrivendo un tutorial che risolva un problema, basta circa 1 ora di lavoro per semplificarsi la vita.

Questa è la mia cura di oggi:

  1. Andare su Thingiverse
  2. Cercare con la parola chiave: tripod
  3. Sezionare un progetto, io ho selezionato: Raspberry Pi Camera Case and Tripod
    adattarlo alle vostre esigenze con qualsiasi software di modellazione 3D e poiché molti lettori sono giovanissimi studenti ho fatto queste modifiche con Tinkercad
  4. Condividete a tutti il progetto su Tinkercad
  5. Depositate il progetto anche su Thingiverse
  6. Rendete pubblico il progetto su Thingiverse: http://www.thingiverse.com/thing:1587556
  7. Stampate il tripod per le vostre stampelle
  8. Montate il tripod

Tempo di ricerca e modifica 1 ora, per la stampa un po’ di più.
Versione 1.0 ulteriori modifiche nei prossimi giorni.

Ma è così difficile costruire un mouse, una tastiera da computer, una posata fatta su misura per l’allievo con necessità specifiche?

Forza studenti! Hackerate e siate felici 🙂

P.S. Pensierino per alcuni…
Certo è che se ci fosse qualche “laboratorio territoriale per l’occupabilità nell’ambito del PNSD” che si concentrasse proprio su questi aspetti sarebbe utilissimo.

Programmare in C sul Lego Mindstorms NXT EV3

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Ricevo e volentieri pubblico la mail che mi è giunta da una studentessa che mi chiede informazioni in merito alla programmazione in C su Lego Mindstorms NXT EV3.

Salve, mi chiamo Anna e frequento la 4IT presso l’Istituto Negrelli-Forcellini di Feltre (BL).

Stiamo iniziando un progetto di robotica con lo scopo di programmare il robot della Lego. Abbiamo già installato l’ambiente di sviluppo del robot compreso nella confezione. La mia domanda è: si può programmare in C anziché con il suo proprio ambiente di sviluppo? Se si, come devo fare?

Grazie per la disponibilità, buona giornata.

Sì è possibile questi alcuni riferimenti:

Ti suggerisco inoltre di sperimentare la versione in via di sviluppo JAsVAp di Steven Persyn, autore del famoso sito: thenxtstep su cui potrai trovare numerosissime risorse che potranno esserti utili per la costruzione dei tuoi robot.
Ho avuto modo di sperimentare questo IDE è lo trovo estremamente interessante.

Questo il post di riferimento: Programming EV3 in ANSI C

Steven Persyn scrive:

“Ever wanted to have a simple way for programming your Lego EV3 in it’s native programming language ANSI C? Well now it is possible! I have made an IDE application for it.

Your code will be running super fast as it is compiled to run directly on your CPU and not for an intermediat virtual machine!!!

And the best thing I want to share it with everybody for FREE. You can download it at my temporary website or on my onedrive.

A first version of documentation is included in the program it self ( README.txt ), but it may not be sufficient enough for everbody. When I find some more time I will create some more example project.

Some important features:
No need for a firmware upgrade!!! So an EV3 out of the box will do.
Your program can be executed from original Lego EV3 menu on your device!
You can setup a Telnet connection ( wifi connection – linux remote terminal ) and start your application in the terminal and even see println outputs!!! ( very handy for debugging )
Compile errors will be put in an output window to help you direct you to the line where the error occured!
Search with replace possibilities, for easy renaming and more
One click compile, download and run your application!

Buon Lavoro.