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DotBot Click

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Le passeggiate che mi portano a scuola le sto impiegando per ascoltare podcast e per riflettere su progetti che sto portando avanti e dirvi che DotBot mi sta coinvolgendo un po ormai lo sanno anche le pietre 😀 ma cosa ci posso fare mi diverte! Se ci induce felicit perch non farlo? Sono convinto che il progetto possa essere utile anche ad altri e poi la componente di ricerca fondamentale per continuarea studiare e trovare nuove soluzioni didattiche, in una sola frase, citando Pierangelo Bertoli, linsegnate dovrebbe avere: “…lo sguardo dritto e aperto nel futuro…”.

Cosa successo in queste passeggiate progettuali? Come sapete nei mesi scorsi ho partecipato ad un evento che mi ha fatto rivivere dopo alcuni anni il mondo Lego dove la creativit realizzata incastrando mattoncini incastro quindi la parola chiave che ho posto in cima allalbero progettuale di questa nuova versione.

In questa fase volevo rendere tutto libero da viti metalliche, esigenza che nasce da questi quattro obiettiviche mi sono posto:

  1. ridurre parti metalliche piccole in modo che anche i bambini potessero realizzare il robot;
  2. ridurre i tempi di assemblaggio del robot a vantaggio della programmazione;
  3. possibilit di personalizzazioni e ampliamento della piattaforma hardware;
  4. completamente open e gratuito.

Dirvi che ci sono riuscito al 100% sarebbe troppo presuntuoso, ma ho fatto il possibile.

Lanalisi che ho fatto nel progettare questo nuovo modello stata fatta anche analizzando i competitor anche se in questo caso forse esagerato parlare di competitor visto che nel caso di DotBot si parla di progetto open e gratuito che non ha il supporto di finanziamenti privati, se non quelli che vengono dal mio portafoglio, ma certamente per farne un oggetto didatticamente interessante bisogna analizzare cosa offre il mercato.

Cosa ho scoperto?

Mi sono accorto che molti progetti sembravano non pensati per la scuola o non pensati da insegnanti sia dal punto di vista estetico che funzionale. Accade spesso che le due caratteristiche sono fortemente sbilanciate, inoltre un fattore non da sottovalutare sono i costi non sempre allineati allo standard scolastico italiano.

Prerequisiti essenziali per realizzare DotBot Click

  1. avere una stampante 3D;
  2. munirsi di una buona dose di pazienza.

La stampante 3D essenziale per la creazione di ogni parte e i costi (filamento di stampa e corrente elettrica) per la realizzazione di tutta la struttura sono bassi.

Per quanto riguarda la pazienza ne dovete avere un po i tempi di stampa totali, per ottenere una buona qualit e solidit delle strutture, sono di circa 15 ore.
La versione che vedete nelle immagini stata realizzata in bassa qualit ma

Inoltre poich le varie parti vengono incastrate in binari di larghezza e profondit di circa 2 mm la calibrazione della stampante influisce moltissimo, quindi in fase iniziale dedicate un po di tempo per calibrare la stampante. Ovviamente per piccoli problemi si potr rimediare usando una piccola lima per smussare ed allargare incastri e nel caso di piccole rotture un po di colla sistema sempre tutto 🙂

Dal punto di vista estetico ho deciso di semplificare il pi possibile ed ho abbandonato (non definitivamente per il futuro) la struttura ad esagono tipica del DotBot preferendo una struttura quadrata e smussata sugli angoli, ci mi ha permesso di sistemare i motori mantenendo le ruote in asse, caratteristica per me essenziale per lo svolgimento di esercizi con gli studenti. Una tale simmetria non poteva essere mantenuta con una forma ad esagono se non aumentando di molto la superficie totale del robot. Devo dirvi che ho fatto una discreta difficolt nellaccettare questa soluzione geometrica e mi sono confrontato molto con Ludovico, ma alla fine solo un fork del progetto sperimentiamo ed andiamo avanti 🙂

Di seguito limmagine che a colpo docchio vi mostra la totalit degli oggetti, alcuni di questi non obbligatorio stamparli.

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Tutto ad incastro, motori e batterie e schede elettroniche.

La condizione di partenza la seguente:

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I miei corsi presso La Tecnica della Scuola: Il coding con Scratch per una didattica attiva

scratchPer chi fosse interessato svolger il prossimo 27 e il 28 aprileil corso laboratoriale: Il coding con Scratch per una didattica attivapresso la sede della casa editrice La Tecnica della Scuola a Catania. Lobiettivo sar quello di fornire le competenze di base per progettare un corso completo di coding e creative computing per i propri allievi.
Lintera attivit di formazione pensata per essere replicata immediatamente in classe, pertanto verranno forniti moduli didattici completi caratterizzate da esercitazioni inclusive per tutti gli allievi in cuilaspetto ludico/creativo viene utilizzato per migliorare le capacit progettuali e di relazione, favorendo lo scambio reciproco ed il peer learning.

Mostrer una metodologia nuova per svolgere didattica laboratoriale e le attivit proposte potranno integrarsi in tutte quelle azioni che potranno essere svolte presso gli atelier digitali o in attivit di Coder Dojo organizzati presso le scuole.

Struttura del corso:

2 incontri in presenza di 4 ore ciascuno

  • Gioved 27 aprile 2017 Ore 15.30/19.30
  • Venerd 28 aprile 2017 Ore 15.30/19.30

DESTINATARI: Docenti e istituzioni scolastiche e formative di ogni ordine e grado
DURATA: 8 ore in presenza
COSTO: 60 euro

Sar possibile acquistare il corso anche con la CARTA DOCENTE

Per maggiori informazioni sul contenuto del corso, iscrizione e pagamento seguire il

LINK

Grazie 🙂

Hotblack Robotics a RomeCup 2017 con DotBot

Stupendo! E’ con grande soddisfazione che giorno per giorno vedo evolvere il progetto DotBot, ormai il piccolo robot diventato un compagno di viaggio per nuove avventure didattiche, un ausilio che sta diventando per me e per altri amici e colleghi non solo un oggetto, ma unmodo diversodi fare didattica laboratoriale.

Nel mio cammino, come pi volte vi ho segnalato su queste pagine, l’incontro con Ludovico e Gabriele diHotblack Robotics hapermesso di far evolvere tecnologicamente il progettoin una direzione che non avrei potuto immaginare e che sta dando enormi soddisfazioni a scuola. La cloud robotics sarnel prossimo futuro uno dei settoriindustrialia forte espansioneed per questo che credo fortemente e condivido l’azione diHotblack Robotics, con loroho scopertoun modo nuovo di fare ricerca, un’azionecheunisce scuola superiore, universit e impresa. Sto vivendo sulla mia pelle la vera azione dell’Alternanza Scuola Lavoro, una modalitdi crescita non solo per allievi.

Proprio bello!Un’idea didatticache condivisa e sviluppata ha portato a DotBot.

Queste poche righe possono sembrare uno spot pubblicitario, ma vi assicuro che non questo il mio obiettivo, semplicemente un grazie aLudovico e Gabriele che stanno credendo in questa ideainvestendo tantissime risorse, sia economiche che di tempo, dimostrandoloin pi occasioni: MakerFaire di Roma 2016, presso diverse scuole facendo formazione e da domani per tre giorni allaRomeCup 2017.

Ma cosa succeder da domani a Roma?

Hotblack Robotics condurr due laboratori basati sulla piattaforma di cloud robotics da loro realizzata mostrandocosa vuol dire fare didatticacon l’internet dei robot. Saranno tutte attivit pratiche indirizzate a gruppi di studentidella scuola superiore, quindi se volete vedere l’avanguardia del fare coding a scuolapartecipate o parlate con Ludovico e Gabriele.

Avrei volutoesserci anche io per partecipare alle attivitma purtroppo questa volta gli impegni didattici non mi permettono di divertirmi con loro 🙂

Perla gita romana DotBot cambia veste e si trasforma in qualcosa di pi piccolo e pi semplice da assemblare, un robot che si compone unendoelementi plastici, nessuna vite solo incastri, per ottenere una struttura solida,pratica a basso costo, basata su Raspberry Pi.

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Cio che vedete nella foto una prima evoluzione che materializza esigenze e desideri degli studenti, natodall’osservazione sul campo durante le lezioni, quindi rendere la roboticasemplice per tutti, riducendo la difficolt costruttiva, in modo da concentrarsi velocemente sugli aspetti di programmazione.

Ma cosa vuol dire farecoding con la cloud robotics?

Con lapiattaforma diHotblack Robotics possibile iniziare asviluppare applicazioni robotiche in modo semplice e veloce, senza dover necessariamente essere esperti di ROS (Robotic Operating System) e Linux, tecnologie su cui si basa tutto il sistema. Sfruttando le potenzialit computazionali della cloud e lInternet of Things la piattaforma permette laccessibilit ad una vasta gamma di algoritmi di ultima generazione per la robotica di servizio e la comunicazione tra dispositivi automatici ed intelligenti. Il valore centrale della piattaforma una crescente community di robot developer che si basa sulle filosofie Open Source e Open Hardware.
Il primo progetto Open Hardware di un robot da programmare via cloud
DotBot, nato dalla collaborazione mia e di Hotblack Robotics, un progetto Open Hardware composto da parti meccaniche da stampare in 3D ed elettroniche facilmente reperibili. Il cervello del robot un Raspberry Pi 3 che viene facilmente configurato e programmato tramite la piattaforma cloud. Non c bisogno quindi di avere competenze in Linux e Raspberry, siccome tutta la parte di configurazione svolta dalla piattaforma, gestita da Web Browser, lasciando cos allutente la possibilit di programmare il robot in modo semplice ed efficace. Il linguaggio di programmazione simile ad Arduino.

Dopo quanto scritto si capisce che sono felice? 🙂

Se ne avete possibilit passate a trovare i miei due amici e se non potrete ci saranno presto altro occasioni.

Grazie
…e buona sperimentazione a tutti.

Introduzione alla stampa 3D – Lezione 5

Progettiamo i nostri oggetti con OpenSCAD

Se siete insegnanti e state pensando ad un corso di coding a scuola consiglio di prendere in considerazione anche l’utilizzo di OpenSCAD un CAD per la creazione di oggetti 3D opensource multipiattaforma che ha differenza di altri modellatori 3D ricorda più un IDE di programmazione in cui ogni primitiva (cubi, sfere, coni, ecc…) può essere usata se codificata con specifici codici di programmazione… non spaventatevi questa caratteristica è un pregio, soprattutto dal punto di vista didattico in quanto sarete in grado di dare ancor di più senso “fisico” a qualsiasi costrutto informatico: cicli, condizioni, chiamate di funzioni, ecc…

Anche per queste esercitazioni andrò passo passo, sarò schematico e vi indicherò le principali funzioni, intervallerò questi passi con qualche esercitazione, consiglio quindi per ogni passo di copiare ed incollare gli esempi all’interno di OpenSCAD.

Si parte!

  • Modellatore 3D gratuito
  • disponibile per Linux, MacOS e Windows
  • La modellazione è basata sulla “codifica” come un linguaggio di programmazione, è molto semplice modificare le misure di un oggetto

Sito di riferimento: www.openscad.org

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Seguite il link per prelevare OpenSCAD.

Manuali e tutorial disponibili on-line

AVVERTENZA: Non fatevi spaventare!
Non dovete memorizzare la sintassi!

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Anatomia dell’interfaccia grafica

  1. Text Editor – Dove inseriamo le istruzioni (“code”)
  2. Area di visualizzazione – La tua opera! Dove viene renderizzato il tuo modello.
  3. Console – Informazioni tecniche su quello che sta succedendo (avanzamento del rendering, eventuali messaggi di errore)

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Comandi dell’editor

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Che la gara abbia inizio – LegoDuino Sumo League

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Se sabato e domenica prossima (14, 15 gennaio) siete dalle parti di Grugliasco vi aspetto presso la fiera: “Mattoncini in festa” Parco Culturale “Le Serre” via T. Lanza, 31 Grugliasco (To), una fantastica occasione per vedere decine di creazioni Lego (ingresso gratuito).

Per l’occasione io e i miei allievi esporremo e gareggeremo con dei robot Sumo nati dal mix di elementi Lego e Arduino, nella mia idea una mutazione di DotBot causato dal contatto con il mondo Lego 🙂

Sono stati usati motori Lego Mindstorms NXT alcuni elementi di collegamento tipici dei Lego Technic e tutto il resto stampato in 3D compatibile con Lego. Il progetto sarà open e lo pubblicherò nel breve, sorgenti 3D, codice e schema di montaggio. Il contenitore include scheda Arduino controllo motori e sopra una piccola breadboard per collegare i motori.

Ci saranno due campi da gioco sul primo gareggeranno due robot LegoDuino Sumo autonomi e sul secondo campo da gioco due LegoDuino Sumo pilotati da operatore via Bluetooth con cellulari.

La Gru sullo scudo posteriore sono in onore della città di Grugliasco che ospiterà l’evento.

Il campo da gioco della Sumo LegoDuino League, nome, regole e gioco sono state elaborate da me, ma nel breve saranno riviste dai mie allievi durante le prossime gare robotiche di istituto che desidero organizzare. Il tutto è un po’ diverse dalla Sumo Lego League, si adatta, dal mio punto di vista un po’ di più al “portafoglio” del Prof e degli allievi 🙂 ed aggiungono un po’ di Open Hardware e Open Source al mondo Lego.

Per la programmazione non preoccupatevi, vi farò avere una versione in C, in mBlock e Visualino.

Se riuscite a passare mi piacerebbe chiacchierare con voi di robotica educativa e di coding, un confronto e uno scambio di idee per sviluppi didattici futuri.

Vi aspetto 🙂