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Utenti che creano mutazioni di DotBot S – vi presento Robbie

robbie

E’ interessante ritrovare nelle sperimentazioni degli utenti quella che è stata l’evoluzione di DotBot, da semplici strutture in cartone per poi passare a strutture in compensato e poi elementi stampati in 3D.
Sono felice di condividervi con voi l’esperienza di Francesco Lacchia che ha realizzato una sua personalissima versione in legno di DotBot S che ha chiamato Robbie e che utilizzerà per fare del coding con i suo figli. Un grazie a Francesco per aver preso a cuore il nostro progetto e complimenti per il lavoro svolto.

Francesco mi chiede di mettere in evidenza alcune cose:

“chissà che una frasetta nell’articolo che suggerisca anche la possibilità di una soluzione totalmente artigianale non possa spingere qualcuno verso un po’ di sano pensiero laterale.”

Certamente sì ogni realizzazione “artigianale” è altrettanto valida e si potranno ottenere i medesimi risultati didattici. DotBot nasce come oggetto per entrare nelle classi e guidare nella realizzazione di un artefatto robotico che permette di giungere velocemente alla competenza, imparare a pensare e programmare, dopo di che avendo coscienza della propria competenza l’utente potrà modificare l’intero progetto o crearne uno nuovo come hai fatto tu con la speranza che condivida a sua volta l’esperienza.

“Quando uno crea, ha la mente aperta, quando uno esegue delle istruzioni di altri, rischia di mettere la testa nel sacco e fa fatica ad uscire dalla rotaie che sono state previste per lui.”

DotBot è una delle componenti del processo che porta in altro modo a sviluppare un “pensiero laterale”, il mio obiettivo quindi è solo dare la possibilità di far vedere come costruire i propri “mattoncini di sapere”, non credo che si corra il rischi di mettere “la testa nel sacco”, quello che manifesti è il pensiero dell’adulto già formato che sa come creare, io invece lavoro con ragazzi a cui desidero insegnare come si pensa e si progetta attraverso il coding. Tu hai comunque realizzato Robbie per usarlo con i tuoi figli ed è un po’ quello che ho fatto io con i miei studenti, quindi se i miei studenti partono da DotBot per costruire Robbie o una qualsiasi altra variante io sarò certamente l’insegnante più felice perché come docente avrò centrato l’obiettivo.

Un sincero grazie per aver adottato DotBot.

Vi allego il testo dell’e-mail di Francesco e link ad un suo video.

Ciao Michele,

dopo un po’ di procrastinazione mi sono deciso a costruire Dot Bot S. Era già qualche giorno che avevo comprato il materiale…

E’ chiaro che dal punto di vista della condivisione ed anche della produzione in piccola scala (magari per una classe) la soluzione stampa 3D sia assolutamente la migliore. Però per un singolo che deve prendere contatti con un FabLab, magari lontano, rischia di diventare un ostacolo. Ma se si ha qualche dimestichezza con il fai da te classico, con compensato, seghetto alternativo e qualche vite panel, il tutto si conclude in qualche divertente ora di lavoro creativo.

Per decidermi ho però dovuto vincere una mia resistenza psicologica perché non è stato immediato copiare alla bell’e meglio e personalizzare il vostro progetto. Quando uno crea, ha la mente aperta, quando uno esegue delle istruzioni di altri, rischia di mettere la testa nel sacco e fa fatica ad uscire dalla rotaie che sono state previste per lui.

Almeno, per me è stato così e magari anche ad altri potrebbe capitare… chissà che una frasetta nell’articolo che suggerisca anche la possibilità di una soluzione totalmente artigianale non possa spingere qualcuno verso un po’ di sano pensiero laterale.

Dal momento che ho voluto costruire Dot Bot S (nome proprio Robbie :-),  per insegnare ai miei bambini (Sara e Andro), ora non resta che ingegnarmi nell’inventare qualche utile esperimento per loro…

Come sempre: grazie di tutto!

Francesco

Robbie in azione: video

Grazie ancora.
Un caro saluto.

Appunti: perché avere un blog di classe

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Ricordo che durante una delle lezioni svolte per i colleghi neo immessi in ruoli una delle obiezioni alla realizzazione di un blog di classe stata:“ma perch dovrei usare un blog per comunicare con i miei studenti? Non meglio parlare con loro in presenza in classe?”

Ho di seguito elencato 7 motivi che non ho incluso ancora nel mio Starter kit per docenti hi tech v.02 di cui ne far sicuramente una nuova edizione nei prossimi mesi aggiungendo proposte di attivit pratiche e sviluppo di argomenti che mi sono stati suggeriti dai colleghi.

Pensieri annotti al volo sul mio Evernote, li copio ed incollo cos come sono stati scritti.

Perch avere un blog di classe

1. uno strumento utile ai genitori per conoscere le dinamiche didattiche e comprendere come i figli vivono la scuola. Una delle lamentele che maggiormente riscontro da parte dei genitori proprio la scarsa comunicazione da parte dei figli in merito alle attivit svolte, alla domanda: “che cosa hai fatto oggi a scuola?” la risposta da parte dei ragazzi nella maggior parte dei casi : “nulla” e “nulla” un po’ pochino 🙂 in 6 ore di attivit giornaliere.

2. Il blog inevitabilmente offre agli studenti l’opportunit di condividere i loro pensieri con linsegnante. Gli allievi hanno necessit di tempi che vanno oltre quello disponibile a scuola. Non sempre possibile per lo studente articolare una conversazione estesa durante la lezione. Disporre di un luogo dove lo studente pu ampliare quanto discusso in classe uno dei modi migliori per effettuare un’analisi approfondita e critica, un’azione che favorisce lo studio ed il ricordo.

3. Avere un blog un ottimo modo per mantenere un diario di tutte le attivit svolte con i propri ragazzi, certamene esiste il registro personale dell’insegnate, ma su di esso non possibile ricordare lo sviluppo preciso di un’attivit soprattutto se necessario ricordarlo a fine anno scolastico. Utilizzare un blog pu aiutarci a sviluppare un piano didattico migliore per il nuovo anno scolastico.

4. Diventare autori di un blog fornisce agli studenti un pubblico reale che legge ed eventualmente critica un progetto, quindi si va oltre i confini del foglio di carta o del confronto in presenza nella sola classe.

5. Azione semplice ma utilissima: un blog di classe potrebbe fornire a genitori e studenti il calendario di eventi e compiti.

6. Per uno studente mantenere un diario permette di percepire la consapevolezza del proprio apprendimento rilevando progressi e cambiamenti di punti di vista, uno strumento che evidenzia su una scala temporale l’aumento delle proprie competenze.

7. Un blog pu essere il primo passo per costruire un e-portfolio e quindi mantenere aggiornato il proprio curriculum.

Starter kit del docente hi tech – v02

Come relatore per i corsi sulle tecnologie didattiche per i docenti Neo Immessi in Ruolo 2016 della provincia di Torino che partono oggi, rendo pubblica la versione 2 delle slide che utilizzerò a lezione: Starter kit del docente hi tech – v02.

…le tecnologie proposte non sono “la soluzione”, ma solo un punto di partenza dettato dalla mia esperienza e di quella dei tantissimi colleghi che ho incontrato nel mio cammino.

E’ uno starter kit e come tale deve essere inteso è da espandere e modificare secondo le necessità.

Ponendosi nelle condizioni del docente che non ha nessuna competenza tecnologica, nelle tre ore di corso l’obiettivo principale sarà quello di incominciare a conoscere gli strumenti di base per rendere più efficace il proprio lavoro ed essere in grado da solo di costruire un proprio Personal Learning Network che sfrutterà a sua volta per apprendere anche le tecnologie.

Il corso, prevede anche una parte da svolgere on-line utilizzando Edmodo.

Corso: Apprendimento attivo con Scratch

scratch-arduino
Come gi in passato vi avevo comunicato, da qualche anno sono uno dei referenti del CTS di Torino (Centro Territoriale di Supporto – Nuove Tecnologie e Disabilit) insieme alla collega Claudia Para. Una delle attivit centro quella di organizzare corsi di formazione per docenti e genitori, in generale per persone che vogliono avere maggiori informazioni sull’uso delle tecnologie per fare didattica.
Nelle prossime settimane sar relatore del corso: Apprendimento attivo con Scratch in cui desidero parlare di coding in maniera “attiva” non solo oggetti che risiedono all’interno di un computer, ma interattivit con il mondo esterno.

Di seguito la presentazione del corso aperto a tutti, non solo docenti.

Metodologie:
Il corso si svolger con metodologia laboratoriale, in modo cooperativo in aula, e l’intero processo di formazione sar supportato da una piattaforma di formazione on-line, predisposta dal docente, sulla quale sar realizzata una classe virtuale a cui saranno iscritti tutti i partecipanti al corso. In questo modo sar possibile sviluppare sperimentazioni didattiche, nonch fornire indicazioni di articoli di approfondimento e svolgimento di attivit pratiche sull’uso di tecnologie che saranno illustrate nei momenti in presenza.

Argomento:
Il corso si propone di insegnare l’uso di Scratch secondo modalit attive e inclusive; il percorso didattico immediatamente spendibile in classe e offre un’ulteriore tecnica per trasmettere agli studenti strumenti per apprendere lavorando in gruppo.
L’obiettivo specifico sar quello di mostrare come sviluppare nello studente, mediante luso di Scratch, un pensiero computazionale: ovvero un pensiero che proceda in maniera algoritmica e quindi trovi soluzioni a problemi proposti.

I partecipanti al corso acquisiranno le competenze per realizzare attivit didattiche multimediali a supporto dellapprendimento personalizzato: verr mostrato come inserire nei propri percorsi didattici l’apprendimento della logica e del problem solving, in generale del coding, attraverso la realizzazione di giochi didattici e storytelling.

Durante il corso i partecipanti impareranno anche a conoscere la piattaforma Arduino, una semplice scheda elettronica, la cui programmazione – effettuata con Scratch – permette di realizzare “oggetti del mondo fisico: attraverso l’interattivit si realizzeranno programmi con i quali si potr, ad esempio, comandare l’accensione di luci, emettere suoni attraverso un altoparlante, far ruotare motorini elettrici e molto altro. Arduino quindi sar l’interfaccia verso il mondo esterno al computer, e i corsisti tratteranno questo oggetto come un’estensione di Scratch.
Per l’esecuzione di questa fase del corso non sono richieste competenze particolari e sono adatte per qualsiasi persona; ove necessario il formatore fornir documentazione e risorse aggiuntive per approfondire le sperimentazioni svolte in aula.

Calendario:
Date: 26/11/2015 – 03/12/2015 – 10/12/2015 – 17/12/2015
Orario: 14.30-17.30

Sede del corso:
laboratorio di informatica della sede Arduino dellITSSE C. Levi V. e L. Arduino, in via Figlie dei Militari, 25 Torino.

Se sei un docente utilizza la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado per i corsi CTS

Costi: 36

Le iscrizioni devono pervenire entro il giorno: 18 novembre 2015, utilizzando il form presente al seguente

LINK

Agli ammessi sar inviata una mail con le indicazioni per il pagamento.

Saranno ammessi un massimo di 25 persone in base allordine di arrivo delle domande e allattestazione dellavvenuto pagamento.

Perch pagare?
Come molti colleghi sapranno i corsi effettuati dal CTS di Torino sono sempre stati gratuiti e per alcune tipologie di corsi sar ancora cos, ma i fondi ormai sono ridotti al minimo e per svolgere percorsi di formazione di una certa rilevanza necessario chiedere un contributo.

Grazie.

Starter kit del docente hi tech – le slide del corso

Nel pomeriggio di oggi e di venerdì 18.04.15 sarò relatore per il corso per i docenti neo immessi in ruolo della provincia di Torino. Parlerò di tecnologie didattiche.

Tre ore di lezione così suddivise:

  • 1 ora in cui mi mettendomi nelle condizioni del docente che non ha nessuna competenza tecnologica ed ha necessità di incominciare a conoscere gli strumenti di base per rendere più efficace il proprio lavoro ed essere in grado da solo di costruire un proprio Personal Learning Network che sfrutterà a sua volta per apprendere anche le tecnologie.
  • 2 ore di pratica in laboratorio in cui si prenderà dimestichezza con la piattaforma di formazione on-line Edmodo da utilizzare come supporto alla formazione e alle sperimentazioni di progettazione didattica utilizzando gli applicativi illustrati nella prima ora.