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Piratbox – un’idea per la condivisione di contenuti didattici in biblioteca e non solo

piratebox
Ho appena rilanciato su vocescuola.it una notizia che mi è giunta dall’amico e collega Roberto Marcolin in merito all’evento: MezzaNotte Bianca di Cinisello.

Durante l’evento di cui potete leggere su vocescuola, verrà utilizzata la Piratebox.

Ma cos’è la Piratebox:

La PirateBox è composta da un router portatile e da una chiavetta usb, crea una rete wifi locale e permette di distribuire e condividere contenuti digitali (foto, video, audio, ebook ecc) utilizzando qualsiasi dispositivo dotato di wifi (computer, tablet, smartphone, ereader). La PirateBox è un dispositivo mobile, funziona con software libero (Openwrt) ed è a basso costo: (router + chiavetta usb da 16 Gb costano meno di 50 euro). Non è collegata ad internet, consente agli utenti un accesso anonimo senza registrazione di dati, rende trasportabili i contenuti digitali: può essere usata per un banchetto all’aperto, un’iniziativa in una scuola, un’attività di formazione ecc. ecc. Diverse biblioteche francesi hanno già sperimentato la PirateBox per la diffusione di contenuti digitali distribuiti con licenze libere, ad esempio: Creative Commons, Art Libre, GPL.

Per saperne di più sulla Piratebox: https://23cose.wikispaces.com/Pirate+Box+in+biblioteca

MaKey MaKey nella Robot Pet Therapy e non solo

Finalmente un po’ di tranquillità lavorativa, in queste feste natalizie incomincio a pensare ad alcune attività ludico/creative/didattiche ecc… da proporre sia ai figlie, ma anche come strumento didattico da utilizzare per aggiungere una componente sperimentale da inserire nella lezione, ma anche per implementare percorsi creativi con studenti che  hanno necessità di giungere al sapere per altre vie.

Faccio seguito ai miei precedenti due post sul MaKey MaKey:

e riapro la scatola di questa divertente scheda elettronica ed incomincio a diventar bambino anch’io… 🙂

Partiamo!

Premessa.
Questi passi sono ovviamente tratti dal tutorial ufficiale che trovate sulle pagine ufficiali a cui ho aggiunto io qualcosina.

Passo 1
Collegate il cavo USB tra MaKey MaKey e computer.

Passo 2
Appena collegate la scheda tutti i led disposti sul MaKey MaKey si illumineranno dopo di che l’unico led a rimanere acceso sarà quello power al di sotto del connettore USB. All’atto del collegamento del dispositivo il vostro computer potrebbe far aprire delle finestre popup in cui vi verrà richiesto di installare dei driver, chiudetele, con MaKey MaKey non è necessario installare nulla, questo vale per qualsiasi sistema operativo (MacOSX, Linux e Windows).


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Aspettando Raspberry Pi


Anche io nell’attesa che mi giunga il Raspberry Pi.

Avevo segnalato questa fantastica scheda, poco più grande di una carta di credito, qualche mese fa tra i miei tweet e come probabilmente avrete letto on-line il primo quantitativo (mese di febbraio) di schede è stato in pochissimo tempo venduto, la distribuzione in Europa va a rilento, ma nelle prossime settimane tutto dovrebbe tornare nella regolarità.

Moltissime le idee che ho incominciato a sviluppare per la didattica, ho dei progetti in atto con alcune scuole elementari e medie e se vi sarà disponibilità economica incominceremo a far si che l’informatica possa essere alla portata di tutti. In questi giorni sto sperimentando l’installazione in emulato del sistema operativo per prendere familiarità con il sistema e ne sto studiando le possibilità di programmazione. I campi di applicazione sono tantissimi ed ovviamente ciò che mi interessa di più è lo sviluppo in campo elettronico. Nei miei sogni la possibilità di avere l’IDE di Arduino su Raspberry Pi, cosa attualmente non possibile viste le limitazioni di memoria e di architettura di Raspberry Pi, inoltre credo che l’impegno del team Arduino sia focalizzato su altri progetti, ma la comunità è vasta… vedremo cosa riserva il futuro.
Non mi dilungherò sulle caratteristiche di Raspberry Pi, trovate tutto sul sito di riferimento e sul wiki.
Se riuscirò vi darò dettaglie sulle mie sperimentazioni.

Qualche video di approfondimento.

Da RS un’intervista sulle potenzialità in campo didattico.

Scratch su Raspberry Pi

Studenti che sviluppano giochi su Raspberry Pi

E in America i ragazzi di Adafruit sono occupati nello sviluppare schede aggiuntive da interfacciare a Raspberry Pi… un futuro incredibile!

Perché scegliere Arduino?

Mi è appena giuna una mail che ritengo interessante e rendo noto in quanto risponde, almeno spero, ad uno dei quesiti che spesso mi vengono posti: perché utilizzare Arduino e non altre piattaforme?

Questa la mia risposta:

On 14/mar/2012, at 18:42, Giacomo wrote:

Buonasera prof mi permetto di rubarle qualche minuto.
Sono un tecnico elettronico con mansioni di tester engineer presso una nota ditta emiliana.
Mi rivolgo a lei poiché la considero di grande professionalità e competenza nonché un professore che tutti gli appassionati come me avrebbero voluto avere .
Vengo al dunque. Vorrei avvicinarmi al magico mondo dei microprocessori e ho acquistato Arduino Uno.
Ora però le chiedo se secondo lei è un buon punto di partenza o se sarebbe meglio partire da starter kit tipo National o Dsp dove le cose non sono così semplificate come Arduino. In sostanza vale la pena di spendere energie Su Arduino con un linguaggio semplificato oppure offrirebbe più sbocchi imparare altri metodi professionali ?

Grazie

Distinti saluti

Mia risposta:

Salve Giacomo.

Grazie a te per avermi contattato.

La tua è una domanda molto interessante e devo dirti che è stato un dubbio che ho avuto quando incominciai ad utilizzare Arduino a scuola.
Ma perché ho scelto Arduino e non altre piattaforme?

La semplicità di Arduino lo rende ottimo come scheda di prototipazione, mi consente agevolmente di insegnare un linguaggio di programmazione e nello stesso tempo di introdurre concetti di base di elettronica realizzando immediatamente dispositivi che provocano soddisfazione nell’allievo, “faccio una cosa che serve” inoltre la disponibilità di moltissima documentazione e la sua grande diffusione mi permette di soddisfare le curiosità didattiche di gran parte dei miei allievi, creando, da parte loro, voglia di sperimentazione e ricerca, che per un docente credo sia la soddisfazione massima.

Tieni in conto che io utilizzo Arduino anche come stimolo motivazionale in quanto mediamente gli allievi con cui lavoro hanno lacune logiche matematiche anche gravi, ho quindi necessità di suscitare curiosità, farli appassionare e quindi dare un senso alla teoria e far capire che la matematica serve… quindi Arduino per imparare ad imparare.

Inoltre curva di apprendimento non ripida, posso impostare lezioni “ad oggetti” (nel senso fisico) che mi permettono di strutturare esperienze di laboratorio sempre più elaborate (unione di shield, shield ed elettronica esterna, ecc…)

E fino a questo punto solo motivi didattici.

Esiste poi la componente “costi” che non è da sottovalutare di questi tempi (soprattutto a scuola) poche centinaia di Euro per strutturare un corso che nel mio caso si sviluppa al 4′ e 5′ anno.

Ora per giungere alla tua domanda, dipende qual è il fine:

voglio incominciare ad imparare qualcosa sui microcontrollori?
devo andare in produzione con un prodotto?

Certo è che National, Texas offrono soluzioni molto più potenti, ma ritengo che la curva di apprendimento sia ben più ripida.
Il mio scopo è quello di dare una direzione con uno strumento che ritengo didatticamente valido e che mi permette di impostare una “forma mentale” o se vuoi “un modo di progettare” che ben si adatta allo sviluppo su altre piattaforme.

Se imparo e faccio cose complesse con Arduino sarò ben predisposto poi a fare anche con altre piattaforme.

In generale io prediligo sempre un approccio semplice, perché come docente mi devo porre nella condizione peggiore di chi non sa nulla, o che ha carenze anche in altre discipline e un mattoncino alla volta devo costruire i saperi, Arduino mi permette tutto ciò.

Questo non vuol dire che Arduino sia una scelta “sempliciotta” vuol dire solo che è un buon modo, anche per chi già sa di elettronica, di incominciare un percorso di apprendimento.

Ciò non toglie che tu possa progettare anche per andare in produzione con prodotti commerciali, costi bassi e velocità di implementazione, esistono moltissimi esempi, dalla domotica, al controllo remoto.

Quindi il mio consiglio è incomincia pure con Arduino, sperimenta studiane le possibilità e i limiti, tutto ciò potrà esserti utile per fare scelte, anche lavorative, adattabili alle diverse esigenze, sicuramente il tempo impiegato per studiarne la programmazione e l’elettronica non sarà tempo perso.

Un caro saluto.

“accendere” la lampadina del pensiero educativo

Se come me anche voi avete difficoltà nel star dietro a tutti i video che possono servire per migliorare la didattica che facciamo ogni giorno allora benvenuti nel fantastico mondo del caos informativo della rete 🙂
Ho cercato in questa breve festa del 1 novembre di selezionare i video che dovrebbero a mio avviso essere visti per “accendere” la lampadina del pensiero educativo, probabilmente la mia lampadina è fulminata 🙂 ma ho cercato qualcosa che potesse dar spunto per riflettere sulle attività e l’organizzazione del “mio fare scuola“.
Ma che bello sarebbe poter usare questi filmati durante un collegio docenti, in modo che momenti “burocratici” che si riducono alcune volte a semplici alzate di mano, possano diventare anche brevi momenti di formazione…
si lo so è fantascuola

Ma in ogni caso la cosa più importante è condividere…
Buona visione.