Mi è appena giuna una mail che ritengo interessante e rendo noto in quanto risponde, almeno spero, ad uno dei quesiti che spesso mi vengono posti: perché utilizzare Arduino e non altre piattaforme?
Salve Giacomo.
Grazie a te per avermi contattato.
La tua è una domanda molto interessante e devo dirti che è stato un dubbio che ho avuto quando incominciai ad utilizzare Arduino a scuola.
Ma perché ho scelto Arduino e non altre piattaforme?
La semplicità di Arduino lo rende ottimo come scheda di prototipazione, mi consente agevolmente di insegnare un linguaggio di programmazione e nello stesso tempo di introdurre concetti di base di elettronica realizzando immediatamente dispositivi che provocano soddisfazione nell’allievo, “faccio una cosa che serve” inoltre la disponibilità di moltissima documentazione e la sua grande diffusione mi permette di soddisfare le curiosità didattiche di gran parte dei miei allievi, creando, da parte loro, voglia di sperimentazione e ricerca, che per un docente credo sia la soddisfazione massima.
Tieni in conto che io utilizzo Arduino anche come stimolo motivazionale in quanto mediamente gli allievi con cui lavoro hanno lacune logiche matematiche anche gravi, ho quindi necessità di suscitare curiosità , farli appassionare e quindi dare un senso alla teoria e far capire che la matematica serve… quindi Arduino per imparare ad imparare.
Inoltre curva di apprendimento non ripida, posso impostare lezioni “ad oggetti” (nel senso fisico) che mi permettono di strutturare esperienze di laboratorio sempre più elaborate (unione di shield, shield ed elettronica esterna, ecc…)
E fino a questo punto solo motivi didattici.
Esiste poi la componente “costi” che non è da sottovalutare di questi tempi (soprattutto a scuola) poche centinaia di Euro per strutturare un corso che nel mio caso si sviluppa al 4′ e 5′ anno.
Ora per giungere alla tua domanda, dipende qual è il fine:
voglio incominciare ad imparare qualcosa sui microcontrollori?
devo andare in produzione con un prodotto?
Certo è che National, Texas offrono soluzioni molto più potenti, ma ritengo che la curva di apprendimento sia ben più ripida.
Il mio scopo è quello di dare una direzione con uno strumento che ritengo didatticamente valido e che mi permette di impostare una “forma mentale” o se vuoi “un modo di progettare” che ben si adatta allo sviluppo su altre piattaforme.
Se imparo e faccio cose complesse con Arduino sarò ben predisposto poi a fare anche con altre piattaforme.
In generale io prediligo sempre un approccio semplice, perché come docente mi devo porre nella condizione peggiore di chi non sa nulla, o che ha carenze anche in altre discipline e un mattoncino alla volta devo costruire i saperi, Arduino mi permette tutto ciò.
Questo non vuol dire che Arduino sia una scelta “sempliciotta” vuol dire solo che è un buon modo, anche per chi già sa di elettronica, di incominciare un percorso di apprendimento.
Ciò non toglie che tu possa progettare anche per andare in produzione con prodotti commerciali, costi bassi e velocità di implementazione, esistono moltissimi esempi, dalla domotica, al controllo remoto.
Quindi il mio consiglio è incomincia pure con Arduino, sperimenta studiane le possibilità e i limiti, tutto ciò potrà esserti utile per fare scelte, anche lavorative, adattabili alle diverse esigenze, sicuramente il tempo impiegato per studiarne la programmazione e l’elettronica non sarà tempo perso.
Un caro saluto.