Personalizzare gli oggetti di uso quotidiano, realizzare strumenti che ci aiutano nella riabilitazione fisica, o ci assistono per far fronte ad una nostra disabilità possono diventare un’azione didattica potentissima e un’idea che ho maturato durante la scorsa Mini Maker Faire Torino presso lo stand hackability dove gli studenti del Politecnico di Torino hanno mostrato i loro progetti che saranno motivo di valutazione e superamento del corso che stanno seguendo. Osservando questa “classe” ho potuto notare che i ragazzi stavano vivendo non solo un’attività di rappresentanza, esposizione di quanto avevano prodotto, ma erano, forse inconsapevolmente, immersi all’interno di una vera azione didattica, un’apprendimento continuo che li ha portati ad affrontare imprevisti e confrontarsi con i passanti: dall’infermiere che consiglia modifiche ad supporto per braccio o la mamma che giunge allo stand con il figlio per provare un particolare sussidio sperimentale per la disabilità…
Tutti gli oggetti sul quel tavolo erano costruiti per supportare disabilità “vere”, tutte, nessuna esclusa risolveranno un problema, ecco questa è la vera azione didattica, un corso che nasce per un bisogno, sentirsi creatori di un soluzione che semplificherà la vita ad un bambino, questa è la vera forza del metodo.
Il processo di apprendimento che è stato realizzato utilizza fortemente le tecnologie, ma il cardine principale dell’attività si fonda sull’esercizio all’osservazione, all’analisi dei bisogni, alla relazione con bambini, famiglie, personale medico e tutto il percorso e affrontato in maniera molto molto molto cooperative learning.
Sì devo dirlo tutto ciò mi piace e cercherò per quanto possibile di sviluppare in futuro questa strategia.
Questo breve post anche per dire che sto incominciando a realizzare, facendo un po’ di ricerca, un archivio di sussidi che possono essere realizzati a scuola di carattere elettronico/meccanico in modo da proporre nel prossimo anno scolastico un percorso di Alternanza Scuola Lavoro da realizzare nella scuola superiore, in cui la parola chiave sarà hackability e spero che da tutto ciò possano nascere reti di studenti e docenti che lavorano in questo settore.
Io, per deformazione professionale, per dare vita a questo percorso, ho necessità di sperimentare su me stesso e quindi, partendo dal reggi stampelle sono passato questa mattina al massaggiatore per arco plantare per riabilitare alcuni muscoli, piccoli esempi in costruzione… necessità specifica personale che mi servirà come sassolino per tracciare una via per lo studente e permettergli in piena autonomia di giungere alle competenze necessarie per la creazione di sussidi per la disabilità.
Oggi nel pomeriggio sarò relatore in una delle lezioni del corso: Miglioriamo la didattica per tutti, illustrerò una mia semplice soluzione per informatizzare il PDP. Quindi queste righe servono per giustificare scelte tecnologiche e modalità di utilizzo del sistema. Al fondo di questo post le slide.
Come già segnalato più volte su queste pagine è da qualche anno che mi occupo di tecnologie didattiche per la disabilità in qualità di referente provinciale presso il CTS di Torino.
Insieme alle colleghe del centro, stiamo progettando una serie di soluzioni informatiche volte al supporto degli allievi DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento, come ad esempio: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia) delle loro famiglie e degli insegnanti del consiglio di classe.
In questo periodo la nostra concentrazione è volta in maggior misura all’organizzazione e alla formazione degli insegnanti e al supporto tecnico di strutture che si occupano di disabilità (UTS, CTS, reti handicap, ecc…) proponendo soluzioni che speriamo possano migliorare l’attività di sostegno agli allievi.
L’idea principale, su cui si fonda il nostro progetto/percorso si basa su pochi ma solide idee:
costi da affrontare per scuola e famiglie pari a zero o tendenti a zero
utilizzo assoluto di software open o applicativi web gratuiti
tempi di produzione da parte nostra (CTS di Torino) veloci
Ovviamente adottare una soluzione di questo genere impone l’accettazione di qualche piccolo compromesso, cioè il sussidio informatico che si realizza potrebbe non essere ottimizzato per la specifica esigenza, ma sapere che il costo è di “0 €” può far accettare il tutto.
In riferimento al punto 3 è da tener in conto che i docenti del CTS sono docenti su cattedra (fanno lezione) e le attività del CTS sono svolte in maniera gratuita, quindi è essenziale non perdere tempo.
Fatta la premessa, che serve per giustificare che non abbiamo il tempo lavorativo e le risorse economiche per creare un sistema di data warehouse indirizzato alla disabilità , come stiamo operando?
Il tutto è incominciato con la produzione di una piattaforma informatica che offre a scuole e famiglie l’archivio, si spera generale con il tempo, dei sussidi didattici per la disabilità che afferiscono alle scuole della rete handicap di Torino e provincia, ciò permette in tempo reale di sapere quanti e dove sono allocati i vari sussidi (software, libri, tastiere facilitatrici, screen reader, ecc…).
Il sistema quindi permette di poter organizzare e dare un supporto più preciso ottimizzando il prestito.
La fase di progetto ora si è spostata alla ricerca di un sistema che potesse rendere semi-automatica la produzione del PDP (Piano Didattico Personalizzato) on-line, da parte del consiglio di classe. In ultima analisi per chi non si occupa di queste problematiche il PDP altro non è che un “un contratto tra scuola e istituzioni socio-sanitarie e famiglie“.
E’ il documento che permette di pianificare un percorso mirato in cui vengono definiti gli strumenti compensativi e dispensativi che permettono di far raggiungere al ragazzo con DSA gli obiettivi e quindi il successo scolastico.
Tale documento richiede tempi di produzione abbastanza lunghi, moltissime le sezioni di cui bisogna tener conto e quindi elevata la possibilità di commettere errori.
Nell’analisi del format del PDP reso disponibile dell’USR Piemonte, sono presenti circa 250 campi, non tutti da compilare, ma si superano abbondantemente più di 150 campi da dover specificare.
Quindi la domanda: “ma non si riesce a realizzare qualcosa di semplice e a costo zero che possa permettere di generare in modo sistematico il PDP?”
Risposta: “credo di sì”
In cosa consiste il progetto
Utilizzo di un form on-line che genera il documento elettronico del PDP secondo il modello dell’USR Piemonte
Il sistema di generazione del PDP viene fatto utilizzando software gratuiti
la gestione dei dati e della documentazione può avvenire su qualsiasi computer con qualsiasi sistema operativo
tutta la gestione avviene in cloud, utilizzando un browser internet, nulla da installare sui PC è necessaria solamente una connessione ad internet
è possibile mantenere uno storico dei PDP che vengono creati dall’insegnante
l’inserimento dei dati avviene compilando un form on-line
possibilità di variare/correggere in fasi successive i dati del PDP
possibilità di modificare il modello del PDP secondo le proprie necessitÃ
in fase di generazione è possibile esportare il PDP in qualsiasi formato di file
in fase di generazione è possibile inviare automaticamente alle mail specificate il PDP generato
nelle versioni successive sarà possibile realizzare report ed analisi statistiche sui dati contenuti all’interno del PDP
Competenze di base di chi deve compilare il PDP on-line
saper usare/modificare un foglio elettronico Google
saper creare/modificare un Google form
saper installare estensioni alle funzionalità del foglio elettronico di Google
Quindi tutto il processo si basa sulle Google App.
Come funzione
mediante form on-line vengono inseriti tutti i dati dell’allievo
dal form viene generato in automatico un foglio di calcolo (file excel) con i dati
dell’allievo/i
si avvia un processo di stampa unione on-line che prende i dati del foglio elettronico e “popola” il modello del PDP
Per realizzare una stampa unione con “Fogli Google” e “Documenti Google” è necessario installare una componente aggiuntiva ai “Fogli Google” che si chiama autoCrat.
Il documento Google verrà popolato in corrispondenza dei tag
<<mio tag>>
che ha lo stesso nome del campo di inserimento nel form.
Vi lascio i video in cui viene spiegato come usare autoCrat.
Di seguito slide del mio intervento in cui potete trovare ulteriori informazioni sull’utilizzo del sistema.
Per quanto riguarda il PDP rendo disponibile una cartella condivisa da cui potrete copiare il form all’interno del vostro Google Drive e provare a generare i vostri PDP.
On-line il nuovo sito dell’UTS NES: Necessità educative speciali – Unità Territoriali di Servizi Professionali per i Docenti di cui ho curato la realizzazione in quanto uno dei referenti provinciali del CTS (Centro nuove tecnologie e disabilità ) che fa parte dello stesso gruppo di lavoro dell’UTS NES.
L’UTS NES, come anche il CTS e la rete handicap sono entità che fanno parte della scuola, che collaborano fortemente con l’UST (Provveditorato) di Torino e l’USR del Piemonte.
Il centro si occupa sia di dare consulenza alle famiglie e alle scuole, ma anche offrire corsi di formazione in diversi ambiti didattici, tecnologici e molto altro (tutto in maniera gratuita).
In questo anno scolastico, ad oggi, sono stati realizzati e sono in via di realizzazione 12 corsi, di più giorni, che hanno visto la partecipazione di centinaia di docenti di ogni materia di ogni ordine e grado, ma anche di genitori ed educatori.
Il sito nei prossimi giorni sarà arricchito da ulteriori contenuti.