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Idee STEAM: l’oloide, un oggetto affascinante per scoprire la bellezza della geometria e della matematica

Nell’ambito delle sperimentazioni per lo sviluppo di attività STEAM che sto conducendo, ho pensato di integrare le mie esercitazioni di modellazione e stampa 3D per gli allievi più giovani con la realizzazione di solidi geometrici per me affascinanti. Da quello che ho notato sono oggetti capaci di catturare l’attenzione degli allievi e stimolarne la curiosità. Tra le forme geometriche selezionate l’oloide si è rivelato particolarmente efficace: durante le prime sperimentazioni che ho condotto, gli allievi sembravano quasi ipnotizzati e parecchio curiosi nel vedere il suo movimento così insolito.

L’oloide è un solido geometrico scoperto nel 1929 dal matematico e scultore svizzero Paul Schatz. A prima vista, la sua forma può sembrare irregolare, ma in realtà è un oggetto matematicamente definito, costruito a partire da due cerchi identici disposti in un modo particolare nello spazio. Viene definito come “l’inviluppo convesso di 2 circonferenze di raggio R uguali tra loro, disposte su 2 piani ortogonali e tali che ognuna delle 2 passi per il centro dell’altra.”

Una delle sue caratteristiche più affascinanti è il modo in cui rotola: pur non avendo superfici piane di appoggio come una ruota, l’oloide si muove con un’oscillazione particolare, alternando punti di contatto con il piano su cui si sposta percorrendo una linea retta.

Questo movimento unico lo rende particolarmente interessante per attività didattiche, in quanto permette di esplorare concetti di geometria, fisica e cinetica in modo visivamente coinvolgente.

Il suo moto vacillante incuriosisce gli studenti e genera un effetto di sorpresa, diventando così un perfetto strumento rompighiaccio in classe. Credo possa essere utilizzato in diversi modi:

  • osservazione e discussione: si può chiedere agli studenti di ipotizzare come potrebbe muoversi prima di vederlo in azione.
  • esperimenti pratici: lasciarlo rotolare su superfici diverse e analizzare il suo comportamento.
  • collegamenti interdisciplinari: l’oloide può essere un punto di partenza per approfondire concetti di matematica, fisica e persino arte e design.

Questa forma geometrica come altre che sto selezionando, permettendo agli studenti di scoprire la bellezza della geometria in modo giocoso e coinvolgente pertanto ho pensato di utilizzarlo durante i corsi di stampa 3D in modo da favorire l’inclusione, la partecipazione e l’apprendimento attivo.

Online potete trovare numerosi progetti tra cui quello che vi allego:

Modello 3D dell’oloide

Il modello è pronto per la stampa, ma necessita di supporti per essere realizzato correttamente. Se volete portare l’oloide in classe, vi consiglio di sperimentare con diverse dimensioni e materiali per ottenere il miglior effetto possibile.

Buona sperimentazione 🙂

Risorse:

LaTeX{} e disabilità

Come segnalato in altri post su questo sito svolgo attività presso il CTS Nuove Tecnologie e Disabilità di Torino, il centro si avvale della collaborazione di docenti, associazioni ed università per svolgere la sua opera di formazione, la quasi totalità delle attività svolte sono gratuite come l’unità formativa dal titolo:

LaTeX{} come soluzione al problema dell’accesso a testi con formule da parte di disabili visivi e sull’uso di specifiche tecnologie assistive per ciechi assoluti e ipovedenti.

L’unitò formativa rientra nell’ambito: Inclusione e disabilità Priorità tematica 4.5 PNDF 2016-2019

La partecipazione al corso è gratuita.

PRESENTAZIONE

Il CTS  (Centro Territoriale di Supporto – Nuove Tecnologie e Disabilità) di Torino e Provincia in collaborazione con il Dipartimento di Matematica “G. Peano” dell’Università degli Studi di Torino nell’ambito del progetto “Cosa farò da grande” promuove un corso sul linguaggio Latex.

L’Unità formativa comprende attività in presenza, lavoro di ricerca, studio e documentazione in rete (Nota MIUR n.2915 del 15-9-2016). E’ articolata su un percorso della durata di 20 ore, di cui 12 in presenza e 8 di studio individuale.

OBIETTIVO DELLA FORMAZIONE

Conoscere e utilizzare il linguaggio LaTeX al fine di poter supportare gli allievi disabili visivi come soluzione al problema dell’accesso a testi con formule per un più facile approccio alla matematica della scuola secondaria e successivamente alla matematica dell’università;

DESTINATARI: docenti di sostegno e curriculari provenienti da scuole secondarie di Torino e Provincia.

FORMATORI E TUTOR D’AULA: prof.ssa Anna Capietto, prof. Nadir Murru, prof. Massimo Borsero.

METODOLOGIE: il corso si svolgerà con metodologia laboratoriale

DATE E ORARIO

  • Venerdì 24 Novembre – 15.00 – 18.00
  • Mercoledì 29 Novembre – 15.00 – 18.00
  • Mercoledì 6 Dicembre – 15.00 – 18.00
  • Mercoledì 13 Dicembre – 15.00 – 18.00

ARGOMENTI

Introduzione alle tecnologie assistive con particolare attenzione all’accessibilità di testi contenenti formule, grafici e tabelle

Studio del linguaggio LaTeX quale linguaggio per la redazione di testi contenenti formule

Studio dell’accessibilità di documenti prodotti mediante il linguaggio LaTeX con particolare attenzione a documenti PDF.

Il corso si svolgerà nel nell’Aula 1 (i primi due incontri) e nell’aula S (gli ultimi due incontri) del Dipartimento di Matematica, Via Carlo Alberto, 10, Torino.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il giorno 21/11/2017 utilizzando il form che trovate al seguente

LINK

Saranno ammessi un massimo di 28 docenti in base all’ordine di arrivo delle domande e alla presenza nelle classi dei docenti di allievi ciechi assoluti o ipovedenti.

La conferma dell’avvenuta ammissione sarà data via mail.

Grazie.

I genitori che insegnano ai propri figli a programmare

E’ fantastico come i figli, ma anche gli allievi ti diano motivo di studio e spesso questa azione � giustificata da un deficit dovuto ad una carenza del nostro sistema scuola�che va ad una velocit� certamente inferiore a quanto svolto in altri stati europei. E’ interessante ad esempio come “l’onda del coding” in Italia sia giunto circa una paio di anni dopo agli Stati Uniti e all’Inghilterra, ora il motto �: “W la programmazione” 🙂 basta pensare ad esempio a quello che sta succedendo con micro::bit�(che avr� la fortuna di usare nelle prossime settimane)�nella scuola inglese cosa credo “fantascientifica” da noi,�ma in ogni caso nulla di male, l’importante � agire per i nostri allievi e cercare sistemi di innovazione didattica che possano pi� agevolmente inserirli�nel mondo del lavoro.�Come genitore spessissimo cerco di “raffinare” quanto gi� svolto dai miei figli a scuole�e come ogni genitori cerco di aggiungere elementi, a mio avviso essenziali,�che per carenze “strutturali”�non vengono svolte a scuola.
Mi capita molto spesso�di confrontarmi con amici genitori che chiedono i consigli pi� disparati:�il miglior�Istituto in cui iscrivere il figlio, il miglior indirizzo di studio o ancora lamentele o elogi sul tal collega o su un metodo didattico, insomma�mi sento un po’ il parafulmine della situazione e caricato di responsabilit� in quanto�parliamo del futuro di bambini e ragazzi, ma in ogni caso anche se faticoso, il confronto � utile e permette di migliorarti, � bello poi quando ricevi mail come quella di Francesco Lacchia, che con il suo contributo attivo cerca di donare ai propri figli, ma anche ad altri qualcosa di pi�.

Questa la sua e-mail in merito all’articolo Insegnare ai bambini a programmare:

Mi sto documentando per insegnare un po’ di programmazione ai miei bambini (8-10 anni).

In merito al tuo articolo in oggetto, ho tradotto l’info-grafica in allegato. Se vuoi inserirla nel tuo articolo per chi non ha dimestichezza con l’inglese… e forse proprio chi avrebbe bisogno di essere edotto su questi temi, spesso � anche a digiuno di inglese.

Purtroppo vedo che anche molto del materiale interattivo che si trova on-line arriva da oltreoceano e non ha versioni in italiano. Questo � un po’ un limite per i bambini italiani. Infatti mi piacerebbe creare un sito per insegnare questi temi ai bambini… ma � solo un’idea embrionale… si vedr�. Intanto quest’estate metter� sotto Sara e Andro come cavie 🙂

Ciao e grazie per tutto il tuo materiale, le idee che fornisci ed induci!

Francesco

Un sincero grazie a Francesco.

Questa l’infografica (un click sull’immagine sul link�o sull’immagine per aprire la versione completa).

insegnare-ai-bambini-a-programmare-small

Slide del corso: Insegnare a progettare il proprio apprendimento con il coding – Lezione 2

Allego le slide della seconda lezione in cui propongo ulteriori 11 soluzioni per l’utilizzo del coding a scuola, in aggiunta alle precedenti 16 soluzioni illustrate nella lezione 1 per un totale di 27 possibilità che possono essere utilizzate per porre le basi per l’implementazione di moduli didattici di informatica “creativa”.
In aggiunta vengono suggeriti suggerimenti, tratti da articoli scritti su questo sito, in merito ad alcune modalità pratiche per lo sviluppo di progetti e all’utilizzo di sistemi di project management a scuola, il tutto con un approccio assolutamente pratico che verrà svolto durante la lezione.

I miei prossimi corsi: creazione di comunità di apprendimento on-line, creative computing, coding

corsiNei prossimi mesi sarò occupato con diversi corsi sia di carattere tecnico elettronico, che di carattere didattico. Sicuramente vi saranno corsi di Arduino a cui aggiungerò sperimentazioni di forte interesse che nascono dalle richieste di chi ha seguito in passato i miei corsi, ma anche dai molti che mi scrivono ogni giorno. Introdurro sicuramente altre tecnologie che sto sperimentando in questi mesi a scuola e che si integrano con Arduino. Le date per questi corsi sono in via di definizione e ve ne darò comunicazione nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda i corsi indirizzati ai Docenti della Provincia di Torino ho certezza di date ed incomincio a segnalarvi gli appuntamenti in cui sarò relatore tra febbraio ed aprile prossimo e che avranno una replica, come già mi è stato richiesto dal MIUR, in questo anno solare.

Il corso per i docenti è organizzato dal CTS (Centro Territoriale di Supporto – Nuove Tecnologie e Disabilità) di Torino e Provincia in collaborazione con l’UST di Torino – Ufficio Inclusione organizza un corso, strutturato a moduli, sull’utilizzo di software volti a promuovere la didattica inclusiva.

Destinatari: docenti di sostegno e curriculari provenienti da scuole di ogni ordine e grado di Torino e Provincia.

Metodologie: il corso si svolgerà con metodologia laboratoriale.

Contenuti e calendario

Corso 1: Edmodo

Date del corso: 10/02/2015 – 19/02/2015

Orario: 14.30-17.30

Argomento: Utilizzo dell’applicativo web gratuito Edmodo: sistema adatto per la creazione di comunità di apprendimento, che permettono di lavorare e mantenere contatti tra studenti, insegnanti e genitori, e per la realizzazione di una didattica con metodologia blended.

Modulo 2: Insegnare a progettare

Date del corso: 26/02/2015 – 5/03/2015 – 12/03/2015 – 18/03/2015

Orario: 14.30-17.30

Argomento: Predisposizione di esempi pratici e applicabili in classe volti al miglioramento delle competenze logico-matematiche e delle capacità organizzative degli allievi mediante l’uso di software di programmazione con forte grado di interattività, opensource e gratuiti.
Si mostrerà come il “Creative Computing” possa agevolare lo sviluppo del pensiero strutturato (computational thinking) assieme al pensiero creativo mediante la programmazione.

Modulo 3: Scratch

Date del corso: 26/03/2015 – 16/04/2015 – 23/04/2015 – 30/04/2015

Orario: 14.30-17.30

Argomento: Introduzione ad un metodo laboratoriale basato sul software Scratch che offre agli studenti la possibilità di insegnare a progettare il proprio apprendimento attraverso l’informatica e ad acquisire la consapevolezza che è possibile interagire con gli strumenti tecnico informatici non solo in maniera passiva, ovvero usandoli, ma anche in maniera attiva, cioè programmandoli direttamente.

Il corso si svolgerà nel laboratorio della sede Arduino dell’ITSSE “C. Levi – V. e L. Arduino”, in via Figlie dei Militari, 25 – Torino.

Le iscrizioni potranno essere effettuate per ogni singolo modulo in modo indipendente. Esse devono pervenire entro il giorno 2 febbraio 2015, utilizzando il form presente al seguente

LINK

L’elenco degli ammessi sarà pubblicato sul sito www.necessitaeducativespeciali.it il giorno 5 febbraio 2015.

Saranno ammessi un massimo di 30 docenti per ogni corso in base all’ordine di arrivo delle domande.

IMPORTANTE: E’ NECESSARIO CONTROLLARE DI ESSERE STATI AMMESSI PRIMA DI VENIRE AGLI INCONTRI.