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Micro-Learning: un nuovo approccio per l’apprendimento moderno

Sono contento nel constatare l’apprezzamento della mia nuova sperimentazione sulla realizzazione di corsi in micro-learning, che come detto nel mio precedente post sono azioni che sto sperimentando da qualche tempo (con altri applicativi) a supporto dei miei corsi in presenza e in Webinar.

Attualmente trovate su Instagram: Google – Like a Pro – tecniche di ricerca per insegnanti

Su richiesta di alcuni amici ho realizzato una pagina specifica su cui potete trovare direttamente i link alle varie lezioni, nella colonna destra del sito trovate il seguente banner che vi conduce alla collezione delle lezioni.

I corsi, in costruzione, di prossima uscita, che ho pensato di pubblicare sono i seguenti:

  • Mind & Time: come gestire studio e tempo – Tecniche di studio
  • Game On! La gamification come strumento educativo – Gamification a Scuola
  • Organizzare il Sapere: applicativi gratuiti per la didattica – Note-Taking per Insegnati
  • Second Brain per gli insegnanti: trasforma la tua conoscenza in azione – Usare il Second Brain
  • Guida all’AI per studenti e docenti: un’alleanza per apprendere – Corso AI per Studenti e Insegnanti (su suggerimento della collega Lucrezia)
  • Coding Express: impara Python in pillole – Programmare in Python
  • Progettazione didattica Agile – Gestire progetti didattici

Anticipo che sto strutturando anche alcuni corsi che riguardano: Arduino e micro:bit

Ovviamente accetto suggerimenti per altri corsi che desiderate.

Perché usare il Micro-Learning?

Il micro-learning, o apprendimento in pillole, credo stia modificando il modo in cui approcciamo la formazione e sto notando che si affianca molto bene ad altri metodi tradizionali di apprendimento. Questo metodo didattico suddivide i contenuti in unità di apprendimento brevi e mirate, rendendo l’acquisizione di conoscenze più accessibile e meno impegnativa. Come suggerisce il nome, il micro-learning si focalizza su piccole porzioni di contenuto, permettendo allo studente di assimilare le informazioni in maniera più efficace.

I vantaggi del Micro-Learning

Uno dei principali vantaggi che noto del micro-learning è sicuramente la sua flessibilità. Questo approccio ritengo possa essere adattato a qualsiasi contesto educativo, dal training aziendale all’aggiornamento professionale, fino alla didattica tradizionale e alla formazione a distanza. Grazie alla brevità delle sessioni, che di solito variano dai 5 ai 10 minuti, gli studenti possono apprendere in qualsiasi momento e ovunque si trovino, semplicemente utilizzando il loro smartphone o computer.

I contenuti utilizzati nel micro-learning, noti come “micro-contenuti”, sono progettati per essere autosufficienti e facilmente accessibili. Questi possono includere podcast, brevi video, infografiche, post sui social media e molto altro. Ogni micro-contenuto ha un focus specifico, rendendo l’apprendimento più concentrato e mirato.

A tal proposito aggiungo che nei prossimi corsi che proporrò aggiungerò link a risorse per approfondire gli argomenti affrontati.

Applicazioni pratiche e limitazioni

Questo metodo è particolarmente efficace in contesti dove è importante la ripetizione e il rinforzo delle competenze, come nel caso del testing di skills o del training aziendale. Tuttavia, questa metodologia presenta anche delle problematiche, soprattutto nel contesto scolastico tradizionale dove non è possibile coprire tutti gli argomenti sviluppati in un anno scolastico, ma può essere utilizzato come aiuto nello di studio.

Nonostante questa limitazione, il micro-learning offre un supporto interessante ai metodi didattici tradizionali. La sua capacità di fornire contenuti brevi, mirati e facilmente fruibili lo rende, dal mio punto di vista, uno strumento prezioso per l’apprendimento continuo e per il lifelong learning…

… ecco perché desidero sperimentarlo 🙂

Spero che questa mia ricerca possa essere utile 🙂

 

Microlearning con Instagram a supporto della didattica a distanza

E’ da tempo che stavo pensando di sviluppare soluzioni per realizzare del microlearning, attività che vorrei utilizzare per rafforzare competenze fornite durante videolezioni proposte in modalità sincrona ed asincrona e durante le lezioni in presenza (quando ci saranno).

Ma perché sto pensando al microlearning?
Il sistema microlearning trova largo impiego nella formazione a distanza aziendale, ma è possibile, secondo me modificarlo anche per supportare la didattica che normalmente svolgiamo con i nostri studenti a scuola o online.

In queste settimane come appunti in disordine sul mio Evernote in un blocco che ho chiamato “rinnovamento didattico” sto scrivendo una serie di frasi che spero andranno a strutturare poi un progetto più preciso:

“il prossimo anno scolastico sarà complicato, bisognerà recuperare e far fronte ai problemi legati al mantenimento della distanza sociale… quindi bisogna costruire qualcosa che affianchi la didattica online ed in presenza come la intendiamo adesso, bisogna costruire strumenti che permettano di atomizzare il progetto educativo al fine di facilitare la personalizzazione in funzione delle necessità dello studente soprattutto in questo periodo di crisi”.

Progetto che credo poi verrà strutturato applicando il metodo iterativo: “imparare facendo”

NON imparo ad usare prima lo strumento
e POI lo uso
ma lo uso SUBITO per spiegare
e usandolo IMPARO

… e quindi alla fine preso tra i mille lavori applicherò il metodo “imparare facendo” 🙂

Ma come opererò?

L’idea è quella di creare brevi contenuti, testuali o video, dedicati ad un singolo argomento.
Nel caso di contenuti testuali banalmente anche fotografie di appunti, disegni fatti a mano o video brevissimi non più lunghi di 3-5 minuti.

Quindi la parola chiave è: “atomizzare”, concetto che per altro avevo utilizzato anni fa per la progettazione della didattica laboratoriale della robotica.

Tutto ciò inoltre credo sia utile perché sfrutta di più la memoria di lavoro, faccio riferimento al “modello tripartito” di Baddeley ed Hitch.

Quando dico “atomizzare” intendo lo sviluppo di mattoncini cognitivi che si aggiungono ai mattoni che vengono “posati” durante le lezioni normali e con lo studio degli studenti a casa.

Tutto ciò però non deve, da parte dello studente, essere di difficile fruizione, non deve dipendere dal dispositivo utilizzato o dal sistema operativo. Inoltre se possibile non deve richiedere una formazione all’uso dello strumento tecnologico.

Ho analizzato per mesi la modalità ed i tempi di utilizzo da parte degli studenti di: smartphone, computer desktop e portatili, ma la cosa che ho analizzato più di tutte è il modo con cui condividono appunti e i momenti in cui leggono gli appunti che tra di loro si condividono, condivisione che in moltissimi casi avviene mediante fotografie di appunti scambiati attraverso gruppi WhatsApp.

Durante i miei corsi, quando parlo di organizzazione del lavoro didattico e della progettazione di contenuti, parlo di atteggiamento minimalista nella scelta dei metodi e degli strumenti e quindi per sviluppare un’azione didattica in cui è presente anche il microlearning, ho pensato di concentrarmi su strumenti usabili da tutti, anche se questi non presentano le funzionalità utili per coprire tutte le necessità di progetto del docente.

Cosa usare? Ho sperimentato di tutto, ma dopo tanto peregrinare sono ritornato sullo strumento che in origine avevo selezionato, Instagram, alcuni diranno: “bella scoperta!”, o ancora “ma vuoi fare didattica con Instagram?” attenzione che ciò che voglio fare non è fare didattica SOLO CON Instagram, ma utilizzare ANCHE Instagram per aggiungere qualcosa di più alla didattica che svolgo.

… e poi… sto osservando come molti colleghi che stimo e che lavorano in altre nazioni stanno operando con le loro classi e mi sono convinto che è essenziale provarci.

Quindi da cosa inizio?
Senza ansia e con i giusti tempi inizio a sintetizzare appunti cartacei sull’elettronica: Arduino, elettrotecnica, elettronica, uso di applicativi ecc… e li propongo ai miei studenti sul mio canale Instagram e pian pianino costruisco.

Inizio oggi! Funzionerà? Non so, ma voglio provarci.

Buon Making didattico a tutti.