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WeeBots – un robot pilotabile da bambini che non possono muoversi

Nei mesi passati per alcune vicende familiari ho avuto la necessità di dover trascorrere un po’ di tempo in ospedale per aiutare un giovane malato, ero presso un reparto pediatrico di un grande ospedale del Piemonte. La sofferenza dei bimbi è qualcosa che ti strazia il cuore, ma la grande quantità di amore che avvolge questi luoghi è tantissima ed aiuta il bimbo e i genitori. Potrà sembrare una riflessione elementare, ma non avendo avuto l’esigenza di stare per qualche tempo in ospedale, non avevo riflettuto quanto l’elettronica e l’informatica sono essenziali in campo medico, ricordo di aver “bisticciato” con un infusore elettronico 🙂 Ho incontrato anche bambini con difficoltà motorie e quando ho letto la notizia sul WeeBots non ho potuto non segnalarla, è affascinante e dona speranza.

WeeBots è una di quelle rare volte, come viene detto nell’articolo in inglese, in cui l’unione tra robotica e bambino è lecita in bambini che non possono camminare perché hanno problemi agli arti. Come ogni genitore ed insegnante sa esplorare e interagire con il mondo è importante per lo sviluppo cognitivo del bambino. I bambini che non possono muoversi non possono svilupparsi alla stessa velocità dei bambini che camminano e per questo motivo i ricercatori dell’Ithaca College di New York stanno lavorando ad un modo per favorire la mobilità dei bambini diversamente abili con i robot, anche per quei bambini con condizioni fisiche che ritardano la mobilità indipendente, come la sindrome di Down, spina bifida o paralisi cerebrale.

Il robot è basato sulla famose tavolette Nintendo Wii Balance, quelle che vengono interfacciate all Wii per fare sport in casa. Alle tavolette sono uniti dei seggiolino che si trovano normalmente in commercio è posti sulla parte superiore della balance board. Il roboto, in funzione di dove il bambino si appoggia capirà in quale direzione dirigersi. Si potrebbe pensare che un bambino di sei mesi non sia in grado di controllare un robot, ma date uno sguardo al filmato e noterete con quanta rapidità viene appreso l’uso del robot.

Per testare la WeeBot, i ricercatori hanno coinvolto cinque bambini, di età compresa tra sei mesi a nove mesi. Ciascun bambino ha eseguito una fase di apprendimento sull’uso del robot costituita da cinque sessioni di formazione in cui è stato utilizzato un giocattolo come “esca” ed i bambini alla fine del ciclo delle sessioni erano in grado di pilotare il robot.

La ricerca è in fase di sviluppo ed i ricercatori stanno eseguendo ulteriori migliorie al robot, se volete ulteriori informazioni vi invito alla lettura dell’articolo su livescience.

fonte: spectrum.ieee.org

Come strappare un sorriso ad un bambino in ospedale

Un mese faticoso e difficile trascorso in ospedale…
Il tempo in questi luoghi non passa mai, soprattutto per un bambino che si trova costretto in ospedale nel mese di luglio, leggere, disegnare, giocare con la Nintendo DS…

un giorno la tragedia! Viene perso il pennino della NDS…

panico! 🙂

fortunatamente il MacGyver che è dentro ogni papà risolve la situazione, smontiamo una siringa per insulina che è stretta e lunga ed il gioco è fatto! La precisione è migliore di un pennino standard.

Ben tornato a casa Matty!

 

Braccio robot con Lego NXT per Pokéwalker

Credo che come molti papà, anche io ho a che fare con i Pokémon che prima ho odiato e poi per amore dei figli ho imparato a conoscere le centinaia di specie con le moltissime caratteristiche.
E’ da qualche tempo che il figlio più grande, insieme ai compagni di classe, usano il Pokéwalker, un pedometro che converte i passi fatti dal bambino in esperienza per far crescere il livello del proprio Pokémon ed ecco che a gran parte dei ragazzini vien voglia di passeggiare, sempre in tasca il Pokéwalker quando si va a scuola o a passeggio, più passeggi e più esperienza farà il tuo Pokémon.
Però l’organizzazione tra i bambini è arrivata a tal punto che mentre alcuni giocano con la Nintendo DS alcuni compagni agitano freneticamente con la mano il Pokéwalker per far salire di livello il Pokémon successivamente si inserisce il Pokémon di livello superiore nella NDS.
Ovviamente il tutto non è molto corretto, ma nelle giornate piovose e fredde forse è l’unica soluzione 🙂

I Pokémon sono stati la scusa per insegnare a mio figlio i rudimenti della programmazione su Lego NXT in modo che impari a costruire e manipolare ancor di più.
Come fare? Costruire un piccolo braccio robot per far oscillare il Pokéwalker.

Di seguito alcune fotografie ed un piccolo filmato, da cui si desume come è stato realizzato il braccio. Il programma è estremamente semplice è costituito da due blocchi motore che fanno ruotare di 45° avanti e indietro il motorino, il tutto è inserito all’interno di un ciclo infinito.

Tempo per realizzazione, compreso filmato e fotografie: 30 minuti

Evoluzione 1
Realizzare un braccio che dopo una serie di oscillazioni si ferma per riposarsi, in modo che il motorino non si scaldi troppo e poi riprende nuovamente l’oscillazione.

Evoluzione 2
Realizzare un braccio robot che faccia oscillare 2 o più Pokéwalker.

Certo è che alcuni potranno pensare: “ma non è un tantino disonesto?”, si forse ma la cosa più interessante e che dato un problema, in maniera quasi autonoma, il ragazzo ha progettato e costruito ed in questo momento sta pensando alle possibile evoluzioni del suo dispositivo, non è questo anche insegnamento?