Ormai è da tempo che svolgo i mie corsi su Arduino e gli allievi stanno diventando sempre più esigenti. Mi accorgo che andando avanti con le lezioni, gli allievi hanno l’esigenza, legittime, di realizzare esperienze di laboratorio sempre più attinenti al mondo reale che loro conoscono. Qualche anno fa era sufficiente mostrare come era semplice variare il colore di un diodo led RGB per avere interesse ed attenzione duratura, ciò mi permetteva di conseguenza di dettagliare alcuni aspetti di programmazione che se non spiegati con Arduino sarebbero risultati più difficili da comprendere, ma ora per mantenere lo stesso livello di attenzione è necessario aggiungere altri elementi di sensibilizzazione.
Maggiori pretese e quindi fin dalle prime lezioni si vuole “la sorpresa tecnologica”…
mamma mia quanto è faticoso fare l’insegnante!
Sono in quel periodo del corso in cui si accendono il led con Arduino in tutte le maniere possibili, dal blink al fade, in sequenza e in molti altri modi, ma alla lunga, mi rendo conto, la cosa può diventare un po’ “noiosetta”, vorrei evitare il più possibile l’effetto “sbadiglio” 🙂 e quindi ho pensato di modificare le prime esperienze con qualcosa di più coreografico.
Tutto nasce da alcune idee che ho sulla realizzazione di una struttura semplificata (ad incastro) per la realizzazione di un kit robotico basato su Arduino da usare a scuola e da realizzare con materiali di basso costo di facile reperibilità, sto costruendo alcuni prototipi usando il plexiglass.
E proprio mentre manipolavo il plexiglass ho avuto l’idea di utilizzare questo materiale per nuove esperienze che fanno uso di led.
Ho voluto condividere questa bozza di lezione con voi in modo che se vorrete potrete darmi suggerimenti o alternative che potranno essere in futuro sfruttate a scuola.
Tutti sapete che quando la luce passa attraverso due materiali diversi, come tra l’aria e l’acqua oppure tra l’aria e la plastica, subisce rifrazione, effetto tipico che potete notare quando ad esempio mettete una cannuccia in un bicchiere d’acqua, si nota che la cannuccia nell’acqua sembra piegata.
Sfruttiamo questo fenomeno per far cambiare direzione alla luce che attraversa uno strato di plexiglass e la variazione di percorso della luce viene realizzata incidendo (graffiando) la superficie di plastica, così facendo i raggi luminosi prodotti da diodi led che colpiscono la zona incisa si rifletteranno (cambiano direzione) provocando un effetto visivo molto bello.
Poiché siamo in periodo natalizio l’idea potrebbe essere quella di realizzare una piccola insegna su cui scrivere “Buone Feste” facendo variare il suo colore in maniera ciclica.
Scopo dell’esperienza:
reciclando materiali di uso comune reperibili a scuola, realizzare un’insegna luminosa che auguri “Buone Feste” ai visitatori della scuola.
Tempo di realizzazione 3 ore (max).
Materiali:
- plexiglass (misure a piacere nel mio caso inferiori alla lunghezza massima di una breadboard)
- piccolo trapano con punta per incisione
- breadboard
- Arduino UNO
- 2 diodi RGB (nel mio caso ad anodo comune)
- 4 resistenze da 82 ohm
- 2 resistenze da 150 ohm
- porta diodi (per evitare la saldatura diretta su millefori dei LED)
- millefori
- mammut (usati come supporto a scorrimento – vedi foto)
- pezzi metallici per blocco insegna (ho usato delle punte da saldatore)
Vi state chiedendo perché ho usato i mammut e le punte da saldatore?
Perché nel magazzino della scuola ho trovato una scorta infinita e quindi mi sembrava uno spreco non usarli 🙂