Non so cosa fare, mi sto allontanando dalla vita politica di questa città e da qualche tempo Torino sembra sedata, ferma ad aspettare in un finto letargo che non la porta da nessuna parte.
Dall’inizio dell’anno scolastico di fronte alla mia scuola un cartellone pubblicitario mai sistemato recava un’immagine che più di ogni altra esprime la decadenza di questa società, non vedo idee nuove non vedo giovani impegnati… e poi un nuovo cartellone in cui si pubblicizzano le primarie di oggi… cosa fare!
Mi do una bella sberla e mi sveglio dal torpore.
Pensare ad un futuro fatto finalmente dai giovani.
Senso civico ed impegno sociale, questo vorrei che i ragazzi facessero.
E per chi mi ha chiesto più volte via mail perché non esprimo la mia idea politica sui miei blog, oggi lo dico:
andrò alle primarie e voterò Michele Curto, una brava persona e che tantissimo ha fatto per i giovani di questa città… e cosa più importante darò il mio voto a lui non perché è del PD, ma perché è onesto ed ha un’attenzione al sociale che nessun altro candidato possiede.
Mi piace molto la frase della lettrice Chiara Rivetti che su specchio dei tempi del 26 febbraio scorso dice:
“Quello che non fa l’Italia, lo facciamo noi italiani”.
E’ una bella frase che esprime secondo me, l’impegno politico di Michele Curto.
Per il futuro cosa farò,
potrebbe essere ancora PD ma anche Movimento 5 Stelle,
si vedrà.
Dal sito del candidato:
Biografia:
Giovane. Michele Curto nasce a Torino il 28 aprile 1980, da una famiglia di emigrati dalla Campania. Il papà, Andrea, è un pensionato delle Acciaierie Teksid. La mamma, Olimpia, lavora alle Poste.
Concreto. Fonda l’associazione Terra del Fuoco, nata il 6 febbraio del 2001 di cui è stato il presidente quasi 10 anni. Fa nascere il Treno della Memoria, un percorso educativo che ad oggi ha permesso a oltre 12.000 giovani di tutta Italia di visitare i campi di Auschwitz e Birkenau, riflettendo sul ruolo che una cittadinanza vissuta in maniera attiva e responsabile deve avere.
Capace. Dall’estate del 2007 al 2010 è referente dell’area europea di LIBERA, l’associazione italiana contro le mafie, e nel 2008 fonda la prima rete europea impegnata nella lotta al crimine organizzato e alla corruzione, presente in 30 paesi, rete di cui oggi è Presidente.
Coraggioso. Per 3 anni, dal 2004 è assessore, indipendente, presso il Comune di Borgaro Torinese dove risiedeva. Nel 2007, di fronte a quello che lui considerava un caso di scorretto rapporto fra amministrazione pubblica e interesse privato, fa un passo indietro e rinuncia all’assessorato.
Credibile. Da 2 anni vive al “Dado” di Settimo Torinese, una comunità dove coabitano italiani, famiglie ROM e rifugiati politici, che sperimentano nuove forme di prossimità e convivenza. Perché le persone si incontrano anche vivendoci insieme.