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Micro-learning – Corso: “Google Like a Pro”

Durante i miei corsi rivolti a studenti e insegnanti, mi viene spesso richiesto un “kit di base” per costruire un percorso di apprendimento personalizzato. Nel tempo, ho sviluppato e perfezionato una raccolta di strumenti essenziali, e tra i più potenti vi è l’uso avanzato di Google, sfruttando keyword e operatori logici per ottenere risultati mirati con efficienza.

Partendo da questa idea di ottimizzazione delle ricerche online, ho deciso di realizzare una serie di contenuti formativi. Questo progetto, nato come un pensiero estivo sotto l’ombrellone e richiesto frequentemente come supporto aggiuntivo ai miei corsi online ed in presenza, si concretizza in piccole “pillole” tecnologiche che condividerò su Instagram. Non si tratta di una rivoluzione, ma di una risposta concreta a un’esigenza reale, e sono molto curioso di sperimentare questa modalità.

Il primo post lo trovate seguendo il link: Micro-learning – Corso: “Google Like a Pro”

Ho già in programma almeno una decina di corsi, ciascuno composto da 30 brevi lezioni—o meglio, suggerimenti—che spero possano rispondere a diverse esigenze formative. Naturalmente, sono aperto a qualsiasi feedback o suggerimento che vogliate condividere.

Seguitemi per scoprire questi micro corsi, che vi guideranno passo dopo passo. Per me, questo formato rappresenta un’ottima opportunità per delineare i temi che approfondirò ulteriormente durante i corsi futuri. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Per i colleghi insegnati e studenti: buon inizio di anno scolastico! 🙂

25 settembre: inaugurazione di Opendot, un nuovo makerspace, una fucina di sperimentazione, innovazione e ricerca

Ricevo e volentieri pubblico la segnalazione che mi giunge da Opendot

Un makerspace, un fablab, un luogo d’incontro e di scambio, una fucina di sperimentazione, innovazione e ricerca. Opendot è la nuova realtà fondata da dotdotdot insieme a un network multidisciplinare unito dalla filosofia della collaborazione e condivisione di conoscenza

opendot

dotdotdot festeggia i suoi primi 10 anni trasformando una parte del proprio studio di Milano in un luogo aperto alla città, alle esigenze di aziende e professionisti del mondo del progetto, mettendo a disposizione competenze e sensibilità maturati in questi anni.

Opendot è uno spazio di progettazione e produzione dove design, tecnologie digitali e artigianato si fondono e dove modelli d’innovazione alternativi generano soluzioni per aziende, istituzioni e professionisti.

Ponendosi come punto di incontro tra nuove competenze e saperi tradizionali, Opendot intende innescare cambiamenti che vedono nell’opensource e nel know how tecnologico nuove opportunità di crescita a livello formativo, progettuale, produttivo e di ricerca. Opendot è un luogo del fare in cui strumenti innovativi e attrezzi tradizionali convivono. Un luogo di formazione in cui nuove competenze e saperi classici si fondono. Un luogo di ricerca in cui potenziali idee e funzioni consolidate si contagiano.

Opendot celebra la filosofia che accompagna dotdotdot: quella della collaborazione con le community di software, linguaggi di programmazione e di physical computing. Questo sapere condiviso ha permesso la crescita dello studio che punta da sempre su sperimentazione e ricerca. Alessandro Masserdotti, co-fondatore di dotdotdot, spiega la coerenza di questo percorso: “È stato naturale aprire un laboratorio di fabbricazione e prototipazione digitale, un centro di ricerca e sviluppo basato sui concetti di condivisione e collaborazione per condividere conoscenza e mezzi di produzione al fine di migliorare il risultato e il processo progettuale e produttivo”.

Opendot progetta design table e hackathon per aziende, organizza talk, workshop formativi di differenti livelli di complessità e campi progettuali, come il design, l’interaction design, il food design, l’architettura e la moda.

Opendot è uno spazio aperto a tutti. Attraverso una formazione ‘learning by doing’ si vogliono dare gli strumenti necessari perché ognuno sia in grado di diventare autonomo lasciando spazio alla propria libertà di espressione creativa.
Il coordinatore è Enrico Bassi, designer e già coordinatore del primo fablab aperto in Italia, a Torino.

Il makerspace è suddiviso in diverse aree di lavoro: falegnameria, prototipazione rapida, elettronica, tessile, cucina. Per accedervi, partecipare alle attività di formazione e usufruire dei macchinari è necessario entrare a far parte della community di Opendot, scegliendo il tesseramento più adatto alle proprie esigenze.

Il makerspace mette a disposizione diverse macchine come la laser cutter Spirit GLS, la Ultimaker 3d printer, la Reprap Prusa 3d printer, la Vynil cutter GX24 e la stampante DW020X di DWS. Maurizio Costabeber, General Manager dell’azienda vicentina DWS, partnership strategica della nuova realtà milanese, spiega così le relazioni con il territorio: “Per DWS è molto importante prestare attenzione all’eccellenza italiana e internazionale: un’azienda è parte integrante del territorio sociale, culturale, economico che la ospita e può decidere se sottovalutarlo o valorizzarlo. Le sinergie tra pubblico e privato, tra l’Università e l’azienda, tra l’azienda e il territorio, giocano un ruolo fondamentale nell’innalzamento del tasso di crescita culturale dell’intero Paese: azienda non vuol dire solo lavoro e profitto, ma anche crescita e sviluppo culturale e sociale. E oggi il 3D printing rappresenta una nuova realtà per l’economia internazionale”.

Opendot si distingue per i servizi offerti ad aziende, istituzioni, scuole e privati volti alla ricerca e allo sviluppo. Un’esigenza molto sentita da parte dello studio dotdotdot che dando avvio a questa nuova avventura festeggia i suoi primi 10 anni: “Crediamo sia importante per un’azienda aprirsi al mondo della ricerca inglobando figure professionali, dinamiche di produzione di idee e metodi di prototipazione, che concepiscano la sperimentazione e la condivisione come base per lo sviluppo e l’innovazione. Per poter accelerare la spinta all’innovazione delle aziende riteniamo necessario inserirsi in una visione che contempli nuovi metodi di approccio progettuale e di ricerca allargata, con l’apertura alle community open source, in modo da poter attingere a risorse esterne sempre nuove, innovative e implementabili”.

La giornata di inaugurazione in programma il 25 settembre 2014 è emblematica dell’approccio di condivisione che caratterizza Opendot, grazie al coinvolgimento attivo e alla sentita partecipazione di alcuni partner come Tour de Fork e I Tradizionali. Azienda creativa specializzata in nuove forme di presentazione e fruizione del cibo basata a Milano e Londra, Tour de Fork presenta Food Factory, un evento interattivo all’interno del quale gestualità e attrezzi da officina vengono riproposti in chiave culinaria.
Gli ospiti sono invitati a ‘sporcarsi’ le mani in puro stile fablab con utensili tagliati a laser e progettati ad hoc per offrire nuovi modi di gustare il cibo. I tattoo recipes I Tradizionali – editati per l’occasione – illustrano la ricetta e il processo ideati da Tour de Fork. I tatuaggi enfatizzano il gesto di ‘rimboccarsi le maniche’ mentre si cucina e aiuta a ricordare i passaggi della preparazione.

Partner
DWS

Si ringrazia
32viedeibirrai
Pijama sound system
TourDeFork
I Tradizionali

Inaugurazione: 25 settembre 2014
Press preview: 14-18
Opening: 18-22
Via Tertulliano 70, Milano

info@opendotlab.it
www.opendotlab.it
www.dotdotdot.it
+39 02 36519890

Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti

Ricevo e volentieri pubblico la segnalazione che mi giunge dall’ufficio stampa di AICA:

AICA lancia il concorso “Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti”

Una sfida alla tastiera rivolta agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia, dedicata alla capacità di svolgere ricerche e ottenere nuove conoscenze utilizzando il web

webtrotterAICA – l’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico –  ha presentato oggi il concorso “Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti”,  rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia. Il concorso è dedicato alla capacità di fare ricerche e ottenere nuove conoscenze utilizzando il web e si svolgerà attraverso una gara online,  che si svolgerà il 4 aprile prossimo.

In passato “fare una ricerca” per un’attività scolastica era un compito che comportava un bel po’ di sudore e pazienza, tra spedizioni in biblioteca e tante pagine da sfogliare. Oggi in apparenza sembra semplicissimo: c’è Internet!

In realtà, ricercare in modo intelligente dati e informazioni in rete è una competenza niente affatto banale. Il profluvio di fonti, spunti di ogni tipo video, immagini… richiede capacità di analisi, concentrazione, ed una certa destrezza nel selezionare e utilizzare tutti gli strumenti a disposizione: dai motori di ricerca a Wikipedia fino ai social network.  D’altro canto, chiunque sia in grado di farlo, può arrivare dove prima non era possibile: per prendere un bel “10”, ma soprattutto perché ha acquisito strumenti che consentono di crescere come persona e diventare un adulto dotato di spirito critico, consapevolezza e competenze utili per lavorare e studiare.

Oggi per i ragazzi la realtà digitale è un mondo in cui muoversi con naturalezza, in particolare per comunicare e per divertirsi”  spiega Giulio Occhini, il direttore di AICA. “La semplicità con cui ci si può addentrare in questo mondo, però, non si accompagna automaticamente alla comprensione del suo reale funzionamento, ed in molti casi questo significa sfruttare solo in modo superficiale le immense possibilità che la Rete oggi offre.  Prendendo spunto da un compito che tutti i ragazzi affrontano quando sono a scuola, la classica ”ricerca”,  abbiamo voluto creare un modo divertente per far comprendere l’importanza di sapere usare il digitale con più competenza, mettendo in gioco la propria personalità e le proprie idee: senza accontentarsi di fare “copia e incolla”.

Il concorso Webtrotter: il giro del mondo in ottanta minuti –  che nasce nel quadro delle iniziative previste da AICA con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca – mette quindi  a tema i nuovi modi di scoprire conoscenza online,  permettendo a tutte le scuole di  Italia di partecipare selezionando una squadra di quattro studenti – due maschi e due femmine – che il 4 aprile 2014 si sfideranno online, attraverso un sistema che consente di partecipare in contemporanea,  in una gara che durerà appunto 80 minuti.

Le squadre dovranno affrontare quesiti non banali, volti a destare curiosità e interesse, utilizzando tutti gli strumenti disponibili online.   Negli ottanta minuti disponibili, si dovràfornire risposta ad un insieme di sfide compiendo un ideale “giro del mondo” nei cinque continenti: si andrà in Africa “in missione per i diritti”, in ASIA alla ricerca di “mille e una storia”,  si cercherà “di isola in isola” la risposta giusta in Oceania; in America il tema della ricerca sarà una “banconota misteriosa”, mentre in Europa le squadre andranno “alla ricerca del libro perduto”.  I ragazzi potranno utilizzare tutti i dispositivi digitali: PC, smartphone, tablet per arrivare alla soluzione.

Per vincere, i ragazzi dovranno sapere scegliere le giuste parole chiave, impostare correttamente le ricerche e valutare i risultati ottenuti per usare la fonte giusta;  valutare i dati in base al contesto;  fare una ricerca per immagini; usare un traduttore online; saper leggere le mappe come Google Maps e simili…  utilizzando quindi tutta una serie di competenze tipiche dell’uso del web, e che sono di fatto raggruppate nel percorso di formazione della Patente Europea del Computer ECDL – Base.

Le migliori 10 squadre classificate saranno  poi premiate il 7 maggio in occasione di Didamatica 2014, il convegno sull’informatica nella didattica che AICA quest’anno organizza a Napoli.

Le scuole possono trovare informazioni, regolamento e candidarsi entro il 23 marzo prossimo tramite il sito AICA, all’indirizzo:  http://domino.aicanet.it/aica/ecdlcompetition.nsf e per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo webtrotter@ecdl.it

Le immagini in alta risoluzione (logo, locandina, illustrazione) si possono scaricare dal sito di Prima Pagina: http://tinyurl.com/ouv8348

Anche gli “ammazza sogni” servono per sapere se stai andando nella giusta direzione

Riflessioni su me stesso
consigli per i mie studenti

oggi giornata rigida, -10 gradi,
il primo della famiglia giù dal letto,
sorseggio un caffé,
osservo il manto di ghiaccio che ricopre il parco davanti casa,
penso al copia e incolla delle azioni quotidiane,
ripercorre gli eventi che hanno segnato il mio lavoro negli ultimi 3 anni,
ma quanti “ammazza sogni” ho incontrato lungo il mio cammino!

E quanto sono vere queste frasi:

Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa.
Neanche a me. Ok?
Se hai un sogno tu lo devi proteggere.
Quando le persone non sanno fare qualcosa, lo dicono a te che non la sai fare.
Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.

Carnevale della matematica: lettera ai miei studenti demotivati


Bignami del percorso di vita di un informatico/elettronico/cuoco e molte altre cose che mi divertono.

L’argomento del 45° Carnevale della matematica: “Teoria della computazione, storia del pc e dintorni”, ha creato in me un flashback che mi ha ricordato il modo con cui io ho vissuto l’evoluzione dell’informatica. Ricordo il ragazzino che guardava attraverso le vetrine delle nascenti software house, allora piccoli negozietti dove oltre alla vendita dei primi computer e software ci si ritrovava per sperimentare “vero smanettamento” saldatore stagno e programmazione. Ricordo gli occhi sbarrati su uno Sinclair ZX81 che poi mi fu regalato per la comunione e ancora uno dei miei primi programmi su di esso realizzati, un Arkanoid. Ricordo la meraviglia di programmare in basic su un Apple II o ancora l’emozione di usare un’interfaccia grafica e un mouse su un Macintosh 128… quanto tempo è trascorso da allora
… e quanto vidi la prima pagina web

basta altrimenti divento mieloso…

tutto ciò per dire che la meraviglia e la scoperta ha guidato la mia crescita, anche informatica. Allora si aveva, almeno io, la percezione di vivere un momento importante per la storia della tecnologia informatica, studiare all’università sugli RFC scritti pochi anni prima, in alcuni casi mesi prima, documenti su cui venivano riportate nuove ricerche e innovazioni in campo informatico che poi, vagliate da altri enti, potevano diventare degli standard ad esempio la suite dei protocolli di rete TCP/IP. Tutto ciò dava la sensazione di essere sulla cresta del sapere informatico.

E quella meraviglia e quella voglia di scoperta, dal click del primo mouse allora, alla programmazione su un iPhone oggi, mi ha sempre costretto (piacevolmente) a pormi domande e sperimentare, questo è stata la salvezza per il mio cervello che mi ha permesso negli anni di fare lavori che mi soddisfavano anche economicamente.
Oggi sono anche insegnante ed ho la presunzione di dire (mi viene dall’età… perdonate) che tutto ciò che serve per raggiungere i propri obiettivi sono solo 3 cose:

1. meraviglia e voglia di scoperta
nulla di più!

non esiste nulla di complicato, tutto è scritto, tutto è codificato è necessario solo un po’ di tempo per capire ed unire i tasselli che completano il quadro, costa fatica lo so, ma se vi fa sentire esploratori, ricercatori… smanettoni vi riempirà di gioia e la fatica scomparirà.

Questo il primo insegnamento che ogni volta cerco di trasmettere ai miei allievi.

Capito questo il secondo passo è più complicato:

2. umiltà di capire di non sapere

L’arroganza è un male diffuso e va sconfitto solo con un insegnamento intelligente che si acquisisce con l’esperienza e con i consigli dei buoni maestri… ma soprattutto con tante “bastonate” psicologiche ricevute durante la vita.

3. precisione e pignoleria

E’ una fase semplice basta eseguire ed analizzare ogni passo (andare a passo uno) del proprio processo di apprendimento analizzandone ogni aspetto, solo in questo modo si può poi raggiungere la visione d’insieme, quella dell’intero progetto.

Nota:
questo tipo di attegiamento ci salva contro il potenziale arrogante il classico “so far tutto io e tu non capisci nulla” essere umano che purtroppo si riproduce velocemente.
Quando acquisite precisione ma anche pignoleria avrete la sensazione di Neo, l’eletto di Matrix, quando scopre di riuscire a dominare la matrice… sarete in grado di dominare il vostro sapere.
Ricordate che tutto ciò potrebbe crearvi qualche problema relazionale, molte persone hanno paura dei “dominatori della matrice” non amano che gli si faccia notare di essere superficiali, soprattutto perché sanno di esserlo, sanno che siete persone precise e per questo potrebbero odiarvi e crearvi problemi, ma tanto se avrete compreso i passi 1, 2, 3 gli arroganti vi “faranno un baffo” avrete già “dominato la matrice“. Per capire l’arrogante e la sua stupidità vi consiglio di leggere queste 20 pagine:

Le leggi fondamentali della stupidità umana – Carlo M. Cipolla

vi servirà, disegnerete meglio i vostri programmi di vita.

Non serve altro!

Credo chè questo tipo di approccio al sapere, molto pragmatico ed analitico possa risolvervi molti problemi, come ad esempio:

  • mancanza di voglia di studiare
  • depressione da insuccesso scolastico
  • odio nei confronti dell’incapace che non sa insegnare
  • mancanza di denaro
  • i problemi del branco, ovvero i problemi relazionali tra adolescenti in cui molto spesso non è l’intelligenza a guidare le azioni di gruppo ma “l’istinto riproduttivo”.

Ma cosa centra tutto ciò con l’informatica?
Questa è informatica!

Questi 3 passi vengono prima delle strutture IF THEN ELSE, dei WHILE o delle CLASSI, senza queste tre regolette nessun programma, anche di vita, non potrà funzionare, mettetela così sono gli include da inserire prima di ogni cosa quelli che ho chiamato i “life include”:

#include (meraviglia.h)
#include (precisionePignoleria.h)
#include (umilta.h)

tutti i .h sono definiti da un’altra parte, come giusto che sia e potrete perfezionarli e migliorarli ogni volta durante la vita, tanto sono inclusi ogni volta nel vostro nuovo progetto di vita, vedrete il programma funzionertà 🙂

E queste quattro righe di programmazione dovevano concludersi a questo punto, ma poi mi son ricordato di un paio di estensioni di sistema che a me son sempre servite…

Le New frontiers function

04. rendete Open Source il vostro modo di apprendere e lavorare

Durante la vita mi sono accorto che i 3 include che inserivo in ogni progetto molto spesso non erano sufficienti, alcune volte i processi generati creavano situazioni di deadlock, ovvero quella situazione che si viene a creare quando due o più processi si bloccano aspettando che uno esegua una certa operazioni che serve anche all’altro e viceversa.
Capita sempre, le tue scelte hanno delle dipendenze o meglio sono funzioni che si aspettano dei valori passati da altre funzioni, funzioni molto spesso non realizzate da voi e mal progettate… la vostra vita dipende dalle scelte di altri, collaborate e condividete il più possibile eviterete che i processi di vita si blocchino aspettando “valori” che mai arriveranno.
I migliori risultati li otterrete condividendo la vostra conoscenza, non abbiate paura e inevitabile che qualcuno vi ruberà delle idee, ma la vostra apertura mentale sarà in grado di costruirne altre 100 e le migliori saranno quelle che nascono dalla condivisione con altre persone.

Quindi:
#include (openSorce.h)

05. sognare non è un errore

aggiungete:
#include (dream.h)

Ricordate ogni giorno di rivedere il codice all’interno di dream.h, all’interno aggiungeteci una funzione casuale che attinge dalle vostre esperienze passate, quando eseguite il programma potreste ottenere un’esplosione frattale fatta di idee inaspettate e stupende.

Bene!
Per programmare è indispensabile incominciare bene, impostate:

#include (meraviglia.h)
#include (precisionePignoleria.h)
#include (umilta.h)
#include (openSorce.h)
#include (dream.h)

Sognate, programmate e costruite ragazzi!
E la cosa più bella.

Tai nasha no karosha (vulcaniano)
Lunga Vita e Prosperità (italiano)
🙂