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MakeCode per LEGO MINDSTORMS Education EV3

E’ da qualche tempo che ho ripreso ad utilizzare Lego Mindstorms, come sapete molte delle mie attività di didattica della robotica le incominciai con NXT e poi NXT 2. In questo periodo sto svolgendo un’attività lavorativa in cui devo utilizzare l’EV3 e in queste nottate 🙂 sto realizzando sperimentazioni e tutorial. Dirvi che mi sto divertendo ad usare questo oggetto di “tecnologia didattica” è scontato, usare l’ambiente di programmazione grafico di Lego oltre che piacevole è semplicissimo.
Da tempo utilizzo BBC micro:bit di cui ho apprezzato tantissimo l’interfaccia di programmazione grafica a blocchi, che ben si adatta ad ogni livello di studio.

Da qualche tempo MakeCode di Microsoft ha reso disponibile in versione beta il supporto a Lego Mindstorms EV3, in questo modo potrete ritrovare la stessa interfaccia grafica di programmazione a blocchi drag-and-drop che avete per l’ambiente di sviluppo di BBC micro:bit, in questo modo potrete costruire lezioni usando tecnologie diverse ma un ambiente di sviluppo praticamente identico.

Per la programmazione dell’EV3, così come accade per micro:bit, non sarà necessario installare nessun software sul proprio computer, avrete bisogno solamente di una connessione internet, un browser per accedere all’ambiente di sviluppo online e di una connessione USB tra il vostro computer e l’EV3.

All’interno dell’ambiente di programmazione troverete una serie di blocchi che vi permetteranno di visualizzare immagini e disegni sullo schermo

E’ stata semplificata la visualizzazione dei sensori e la visualizzazione dei valori dei sensori sullo schermo dell’EV3.

Per chi programma con l’ambiente grafico ufficiale di Lego avrà notato che spesso risulta difficoltoso orientarsi tra le molte opzioni dei vari blocchi, con l’ambiente di MakeCode la navigazione tra le varie opzioni risulta decisamente più semplice.

Alcuni esempi

Assegnazione a sensori e motori porte differenti

Tipologia di motore da usare

Valore assegnato alla sterzata

Selezione dell’effetto sonoro, di cui potete averne un’anteprima passando con il puntatore del mouse sull’audio scelto

Interessante anche la modalità con cui è possibile commentare il codice e mantenere ordinati anche i commenti, ad ogni blocco infatti è possibile associare qualcosa di molto simile ad un post-it.

Probabilmente la cosa più interessante di tutte è quella di poter utilizzare il simulatore EVO LEGO MINDSTORMS Education che fornisce un feedback immediato del programma realizzato, quindi un buon modo per effettuare il debug di programmi, in questo modo gli studenti potranno modificare i valori di input del sensore, vedere come si comportano i motori e visualizzare le informazioni sullo schermo.

Naturalmente, così come accade per micro:bit anche con MakeCode per EVO LEGO MINDSTORMS Education è possibile passare da una modalità di programmazione grafica a blocchi a quella mediante editor JavaScript in questo modo studenti con maggiori competenze informatiche potranno realizzare blocchi personalizzati.

Numerosi sono gli esempi di programmazione disponibili sulla piattaforma MakeCode per LEGO MINDSTORMS Education EV3, tutte le esercitazioni forniscono indicazioni dettagliate su come utilizzare ciascun sensore o motore, mentre i progetti contengono istruzioni complete sulla codifica e sulla creazione dei robot

Per iniziare con MakeCode per LEGO MINDSTORMS Education EV3, avrete bisogno di:

  • Un computer con una porta USB e accesso a Internet tramite un browser
  • Il set di base EV3 Education LEGO MINDSTORMS
  • Attenzione che per utilizzare questa modalità di programmazione bisognerà aggiornare il firmware dell’EV3, seguendo le istruzioni che trovate a questo link: makecode.mindstorms.com

Buon coding a tutti 🙂

RobotArm:bit, storia di un piccolo progetto

Qualche settimana fa…

Mannaggia fare questo mestiere è complicato, la giornata sarà ancora lunga, terminerà solo questa sera dopo la riunione con le famiglie…
ora mi prendo 10 minuti di pausa, è intervallo, mi chiudo in laboratorio di sistemi elettronici alla ricerca di un momento yogico, ma il frastuono degli allievi che chiacchierano a gran voce in corridoio non mi permette la “ricarica” completa.
Con la matita pasticcio su un foglio di carta millimetrata, ad un certo punto un frastuono mi fa sobbalzare dalla sedia, è la porta del laboratorio aperta malamente da un allievo che mi dice:

Allievo: “Vabbè Prof. poteva dircelo!”

Io: “Marco! La parola magicaaaa?”

Allievo: “Buooongioorno Proooof”

Io: “Marco il Prof. è un po’ scombussolato, tenta di far la dieta è in carenza di zuccheri ha dormito poco…. eeee sta cercando unaaa soluzione!”

Allievo: “Cosa Prof???
Aaaa ok ho capito!
Sta scarabocchiando sui nostri disegni, ci vuole fregare!
Si sta inventando una di quelle robe elettroniche per farci venire voglia di studiare…
vabbè vabbè Prof.! Volevo solo sapere perché non porta anche noi di seconda alla mostra Lego, porta tutti gli altri e a noi non ha detto nulla!
Vogliamo usare anche noi i robottini!”

Io: “Marco! Porta pazienza ma anche il tuo Prof. dimentica!”

Allievo: “Ok ok ok ho capito l’età si fa sentire!”

Io: “Marco tu sai che gestisco il registro elettronico, vuoi mica che tutti i tuoi voti diventino bit disordinati persi nel Matrix?”

Allievo: “Magari Prof.! Scomparirebbero i 4 di mate!”

…volevo dirle… allora… noi veniamo con lei,
siamo in quattro,
e se vuole diamo anche una mano a fare orientamento scolastico,
insomma lei ci porta alla mostra e noi la ripaghiamo facendo orientamento”

Io: ”Marco ma questa cosa si chiama estorsione! 🙂
ok ok dai vi porto”

E’ sera…
torni a casa correggi i disegni e ritrovi lo scarabocchio,
ma a cosa stavo pensando?

Pensavo agli “oggetti faro”.
Te le devi inventar tutte per far studiare gli allievi.

Cos’é “l’oggetto faro”?

Il progetto che vi condivido è quello di un piccolo e semplice braccio robot, che sarà inserito all’interno di un percorso più ampio di Coding in cui si utilizza sia di BBC micro:bit che di Arduino, l’attività sarà svolta tra qualche mese.

Durante i corsi mi capita che studenti appassionati chiedano di realizzare progetti che pregiudicano competenze ancora non acquisite ed il rischio è che lo studio inizia con gran voglia di fare e subito dopo sopraggiunge affanno perché non si riesce a gestire la complessità degli argomenti trattati.

Ecco che il metodo degli “oggetti faro” può venirci in aiuto.
Ma di cosa si tratta?

E’ una strategia che probabilmente con altri nomi già viene attuata da altri colleghi, a me piace chiamarla in questo modo e in sostanza mi permette, costruendo “oggetti faro” di far percepire allo studente la direzione in cui si sta andando e durante l’attività di formazione mi permette di mantenere vivo l’interesse anche se la complessità aumenta nel tempo.

“Professore voglio progettare un braccio robot che possa sollevare almeno 1 kg e che abbia 6 gradi di libertà, ma non voglio copiarlo on-line, ma voglio progettarlo io, ho visto che sta usando micro:bit, ritiene che debba usare questa scheda oppure e meglio usare Arduino? Mi spiega come fare?
A Prof. non so molto di meccanica e di elettronica se compro tutto e porto a scuola mi spiega?”

Se la richiesta viene da un allievo di prima superiore, l’attività può diventare un po’ complessa da gestire 🙂

Tornando agli “oggetti faro”, RobotArm:bit è uno di questi.
Arriverà un momento in cui l’allievo mi chiederà di non giocare più con la matrice di LED del micro:bit, ma vorrà incominciare a movimentare oggetti e dopo aver spiegato come gestire ad esempio un servo con micro:bit gli si spiega come usarne due insieme, poi come usarne tre e poi come pilotare i tre servo a distanza con un altro micro:bit e poiché bisogna dare delle risposte all’allievo citato prima, si aggiunge l’esercitazione con “l’oggetto faro” realizzato in modo molto elementare ed espandibile…

A questo punto si attua una strategia project learning breve che ha come punto di partenza “l’oggetto faro” RobotArm:bit per esempio. Cosa può succedere?

Nella mente del ragazzo nascono nuove idee:

“Prof. disegno una versione più grande e la stampiamo a scuola, quali software devo imparare ad usare? Lo faccio io da solo a casa!”

Quindi nuovi breanch si aprono e gli studenti portano ad esplorare in autonomia nuovi argomenti, tutto questo mi permette di insegnare ad esplorare, è una semplice strategia che serve per far nascere passioni.

Però bisogna proseguire con il corso.
Nuovi contenuti nuove sperimentazioni per giungere “all’oggetto faro” successivo, ad esempio un WalkerBot:bit e così di seguito.

Insomma un percorso intervallato da milestones (punti di riferimento) costituiti da “oggetti faro” su cui attuo del project learning da cui cerco di far nascere branch creativi gestiti in modo indipendente da parte dello studente.

Come realizzare RobotArm:bit?

Se avete necessità di realizzare RobotArm:bit vi rimando su Thingiverse dove potrete prelevare i sorgenti grafici per la stampa 3D, di seguito invece una sequenza fotografica che mostra i passi di costruzione, alla fine di questo post trovate video e link al programma di test realizzato con il JavaScript Blocks editor, è molto semplice e mi permette di selezionare tre movimenti.

Le leve collegate ai servo devono essere incollate alle parti stampate in 3D, ovviamente se desiderate potete utilizzare delle viti.

4 oggetti

Inserimento del primo servo

Incollare le leve con i giunti da collegare all’albero di ciascun servomotore

Fissare i servomotori con le viti in dotazione

Unire ogni parte

Per la stampa si poteva fare di meglio… ma vabbè lascio a voi i miglioramenti.

Se avete bisogno del codice per realizzare i medesimi movimenti del video seguite il link.

ItLUG Robotics Team – Robotex 2017 Tallinn Estonia

Felice di segnalare le attivit diItLUG, Italian Lego User Grup di cui l’amico Valter Padovan uno degli attivissimi membri del gruppo che ho avuto modo di conoscere tempo fa durante una delle tante manifestazioni Lego, con Valter condivido passioni robotiche, Lego e di making elettronico.

ItLUG parteciper al Robotex 2017 a Tallin in Estonia.

Quest’anno sono riusciti a creare l’ “ItLUG Robotics Team ITALY” e saranno l’unico team Italiano alla competizione, che ha raggiunto il record mondiale di robots iscritti (oltre 1500).

Il Team composto da Valter, Mario, Massimiliano, Emanuela, Samuele, Luca e Michele e indosser una fiammeggiante maglietta azzurra.

Lo scorso anno era stata organizzata la diretta video dell’evento ed probabile che ci avverr anche quest’anno in modo che si possa seguire tutte le attivit del Team.

Questo il link al sito della manifestazione:

https://robotex.ee/en

La squadra sar impegnata in 3 intense giornate di competizioni:

  • Venerd 24 novembre: LEGO Sumo, LEGO Sumo 3Kg., LEGO Line Following e Makeblock MakeX Challenge.
  • Sabato 25 Novembre: Mini Sumo, Micro Sumo e Nano Sumo.
  • Domenica 26 Novembre: Line Following e City Passing.

Alcuni link di riferimento:

Buon divertimento da Valter & ItLUG Robotics Team – ITALY

… ed io seguir l’evento 🙂

Seminario formativo: a Scuola con i Robot

Il prossimo 27 novembre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Auditorium Quazza, Cinedumedia Palazzo Nuovo, via Sant’Ottavio 20 Torino, parteciperò come relatore al seminario formativo organizzato dall’Università di Torino dal titolo:

A SCUOLA CON I ROBOT.
SEMINARIO FORMATIVO SU
LINGUAGGIO COMPUTAZIONALE
E LINGUAGGIO VIDEO

Programma della giornata:

Saluti della vicedirettrice alla didattica del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione – Barbara Bruschi

Coordina:
Alberto Parola, presidente Cinedumedia

Intervengono:
Renato Grimaldi, direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione

Silvia Palmieri, pedagogista

Lorenzo Denicolai, ricercatore Cinedumedia

Michele Maffucci, Maker e didattica della robotica, insegnante presso IIS Galilei Ferrari

Il seminario è organizzato nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, Direzione Didattica “Marconi” di Collegno (TO) e Comune di Collegno.

L’incontro è rivolto anche a studenti dei corsi di studio di Scienze dell’Educazione e di Scienze della Formazione Primaria.

Il mio intervento riguarderà Coding e didattica della robotica mostrando un percorso basato sull’apprendere dalle esperienze, attività da far svolgere agli allievi e sviluppata in 4 fasi:

  1. come si pensa e si progetta in gruppo
  2. come si progetta un robot didattico
  3. come si realizza un robot
  4. come si programma il robot

Durante l’esposizione porterò con me i “ferri del mestiere”: carta, penna, stampante 3D ed un po’ di elettronica (semplice semplice).

Vi aspetto. 🙂

[ depliant dell’evento ]

E’ nato rokers.io!

rokers
E’ trascorso ormai un anno da quanto insieme a Ludovico incominciammo a strutturare meglio i nostri robot didattici, (benedetto fu quel tendine che si ruppe 🙂 ) molti eventi, molti incontri con tantissime persone,scambio di competenze, creazioni robotiche e tanto “imparare insieme”etutto ci si concludeva quasi sempre con una cena.

Negli scorsi giorni ci siamo interrogati sul perch non dare corpo a questo nostro modo di agire dando una struttura pi formale a questi momenti di “robotica e pizza“?

Perch non pensare ad una community di sviluppatori robotici?

In concomitanza con la prima Cloud Rokers Faire di Torino, siamo felici di annunciareil nuovo progetto rokers.io, voluto da Michele Maffucci, Ludovico Russo e Gabriele Ermacora, per supportare la nascita di una community Italiana di Sviluppatori Robotici.

Rokers un progetto nuovo, e ancora non ha una vera e propria forma. Lo scopo principale, al momento, creare una forte community di sviluppatori di robotica di servizio a Torino ed in Italia. E questo verr fatto, in prima battuta, organizzando ritrovi periodici in cui si parler di Robotica nelle sue varie forme.

Vuoi far parte della community? Compila questo form, verrai informato delle iniziative che organizzeremo e potrai dare un tuo personalissimo contributo al progetto.

Ma cosa vuol dire rokers?

“RObot MaKERS”

Ma per chi questa community?

La community aperta a tutti coloro che amano per passione o per professione la robotica di servizio non importante essere nerd del settore l’importante e voler condividere progetti, formare o essere formati in maniera gratuita e libera, in piena serenit, senza alcuna paura di non sapere ma con la sola voglia di imparare…e mangiare insieme… ecco in modo semplice tutto ci lo vogliamo chiamare roker (senza la c mi raccomando 🙂 )

Se credi nell’Open Source, nell’Open Hardware e nella Open Culture, che tu sia studente, insegnante (di qualsiasi materia e di qualsiasi ordine), “scienziato pazzo” o qualsiasi altra cosa allora puoi far parte di roker.io

Il sito nato ieri ed in costruzione, lo utilizzeremo per segnalare le attivit che gli associati vorranno realizzare… l’iscrizione non costa nulla sufficiente compilare ilform per dire: “vogliamo essere dei robot maker” 🙂

Ricorda, senon sei di Torino non fa nulla l’idea far nascere una communityfatta di gruppi che promuovono la robotica di servizio e la robotica didattica presso la propria citt, roker.io servir per creare relazioni tra persone e annunciare iniziative e condividereesperienze.
Ci piace pensare a dei luoghi simili a degli hackerspace che si occupano di robotica.

Il desiderio andare oltre le gare robotica o gli eventi espositivi, vogliamo pensare a una didattica diversa, ad una robotica che sia di ausilio alla disabilit e molto altro… come realizzare tutto ci? Creando un network di persone competenti ognuna per il proprio settore… riusciremo?Non so dirvi! Ma provarci non costa nulla 🙂

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