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A Torino la Code Week si festeggia anche con la MEGAcoder

Nell’ambito della settimana della Code Week Europea 2017 l’associazione Dschola ha organizzato in collaborazione con ToolBox Coworking e FabLab For Kids il workshop gratuito MEGACoder della durata di 3 ore su coding e STEAM, rivolto agli studenti delle scuole elementari e medie. L’evento si svolgerà giovedì 19 ottobre 2017 dalle 9.30 alle 12.30 presso gli spazi di ToolBox Coworking in Via Agostino da Montefeltro 2 a Torino tantissime le adesioni, più di 400 studenti!
Attualmente purtroppo non ci si può più iscrivere come scuola, iscrizioni esaurite in pochissimi giorni, però sono ancora aperte le iscrizioni come tutor e se volete sostenere l’evento è possibile sponsorizzare le attività, tutto il ricavato sarà utilizzato per i bambini.

L’enorme evento di Coding sarà così organizzata:

  • I partecipanti saranno suddivisi in squadre da 10 membri per dare ai partecipanti la possibilità di essere attivi
  • Ogni squadra sarà seguita da un tutor che metterà a disposizione le proprie conoscenze su un tema a sua scelta
  • Ogni tutor fornirà il materiale di consumo e gli eventuali kit di lavoro alla squadra – Se le classi hanno a disposizione dispositivi (tablet o altro) possono portarli

Per l’occasione moltissimi amici colleghi di scuola superiore con i loro studenti saranno tutor per le squadre di studenti di scuola elementare e media ed anche io con 4 validissimi  miei studenti di 4A elettrici saremo insieme tutor per svolgere attività di coding e robotica con micro:bit ed Arduino. In questi giorni tra le mille attività che svolgiamo a scuola stiamo ultimando i preparativi per i laboratori che desideriamo proporre.

Passate a trovarci 🙂 saremo lieti di condividere con voi questo momento di didattica creativa.

Un enorme grazie ai miei allievi: Luca, Salvatore, Cristian, Antonio

Buon Coding a tutti.

E’ nato DotBot:bit – didattica della robotica con micro:bit

Nelle scorse settimane, durante la presentazione del mio corso introduttivo sull’uso di micro:bit per fare coding a scuola, avevo anticipato che avrei concluso il corso con la presentazione di una piccolissima struttura robotica, a bassissimo costo, da utilizzare con BBC micro:bit.

Diversi colleghi mi hanno scritto manifestando la volontà di utilizzare micro:bit nelle loro classi, alcune persone mi hanno chiesto la possibilità di vedere subito il piccolo robot basato su micro:bit in modo da poterlo realizzare subito a scuola, ho quindi deciso di anticipare i tempi e rendere disponibile un breve tutorial sulla costruzione del robot fornendo anche i sorgenti per la stampa 3D.

Vi presento DotBot:bit

Il risultato, in un paio di nottate passate a disegnare su carta, modellazione 3D rapida e prove di stampa, il risultato il seguente:

… e dopo l’approvazione da parte di mia figlia e mia moglie ho deciso di pubblicare tutorial e sorgenti  🙂

Durante la fase di progettazione mi sono imposto i seguenti obiettivi:

  1. stampa in tempi brevissimi;
  2. costi bassissimi
  3. difficoltà di montaggio quasi nulla
  4. dimensioni ridottissime
  5. la struttura deve poter essere adattabile ad altre tipologie di schede: Arduino, RaspberryPi Zero W;
  6. espandibile;
  7. open hardware;

Le dimensioni sono contenutissime una base di 70×70 mm ed un’altezza che non supera i 90 mm.

Utilizzerò questo piccolo robottino durante i miei corsi a scuola per gli studenti e durante i momenti di formazione per i docenti.
Un primo momento sarà sicuramente durante un corso per docenti di scuola elementare e media a Moncalieri (To) il prossimo ottobre. Inoltre utilizzerò DotBot:bit durante la EU Code Week e in altri eventi programmati.

La stampa di tutte le parti, solo 3 elementi, richiede circa 1 ora e 40 minuti, ho usato per il primo prototipo del PLA rosso, con un layer di 0,3 mm ed un riempimento del 30%, il peso totale degli elementi stampati è di circa 36 grammi, quindi con 1 Kg di PLA potrete stampare un bel po’ di robot, circa 28 DotBot:bit 🙂

Ho accennato che la struttura è espandibile, infatti nell’immagine notate che i supporti per le schede sono bloccati da incastri e 4 viti, allo stesso modo potranno essere fissate basi adattate per schede Arduino e RaspberryPi Zero W che ho già disegnato, quindi liberi di poter operare con l’elettronica che si desidera in modo da avere uno strumento che possa essere utilizzato per ogni grado di istruzione, dalle elementari alle superiori.

E se voglio aggiungere sensori o altra elettronica?

Anche in questo caso le parti che ho prototipato si sviluppano in altezza, a layer, ma di questo ve ne parlerò più avanti, vi mostro solamente una bozza di una versione che permette di utilizzare le parti frontali per avvitare altri elementi (sensori ad ultrasuoni, finecorsa, ecc…)

Di cosa abbiamo bisogno:

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la community Rokers alla Mini Maker Faire di Torino 2017

rokers

Siamo quasi alla partenza per l’edizione 2017 della Mini Maker Faire di Torino e come community Rokers non potevamo mancare a questo evento che quest’anno, per l’alto numero di partecipanti si svolgerà in due giornate: 27 e 28 maggio 2017 in Via Egeo 18 – Torino. Avremo a disposizione un tavolo sufficientemente ampio per ospitare i progetti degli utenti della community, ma soprattutto il nostro desiderio è ospitare i progetti robotici anche di altre persone che pur non facendo parte dei Rokers vogliono mostrare i loro lavori o chiedere supporto. Vogliamo andare oltre gli schemi diffusi dei concorsi e delle gare robotiche, desideriamo, divertendoci, supportare progetti che affrontano nuove sfide didattiche e soluzioni pratiche al vivere quotidiano, dalla disabilità e non solo, azioni progettuali che vedono la robotica e le esigenze dell’uomo al centro, quindi un momento di aggregazione e sperimentazione.

Se desiderate quindi, portate i vostri attrezzi e costruiamo insieme robot! 🙂

Ma cosa porteremo?

Robot di ogni tipo, robot da costruire, la nostra passione e la competenza di moltissimi, studenti, insegnanti e appassionati della robotica di servizio.

Per quanto mi riguarda, le attività di fine anno scolastico mi stanno occupando tantissimo e tra un consiglio di classe ed un’interrogazione, sto programmando cosa fare alla #MMFTO, certamente porterò con me l’esperienza di fare didattica della robotica, ma la fortuna è che nel gruppo, ormai giunto a più di 60 iscritti, sono presenti persone fuori dal comune a cui potrete chiedere ogni cosa riguardo alla cloud robotics, all’elettronica alla programmazione alla didattica. Spero di conoscervi, passate a trovarci 🙂

Descrizione del progetto:

Rokers (Robot Makers) è una community italiana che vuole diffondere la robotica di servizio nel mondo non professionale. Lo scopo di Rokers è organizzare incontri informali tra makers, ingegneri, insegnanti e appassionati.

I nostri obiettivi:

  • Mostrare progetti e condividere sapere
  • Proporre attività in grado di ispirare gli altri makers
  • Fare networking

Se ti stai chiedendo a che categoria appartiene il nostro progetto ecco alcune parole chiave:

  • Education
  • Maker Pro
  • Raspberry Pi
  • Arduino
  • Robotica di servizio
  • Science

Per essere aggiornati sulle nostre attività collegati al gruppo Facebook:

robotrokers

E’ nato rokers.io!

rokers
E’ trascorso ormai un anno da quanto insieme a Ludovico incominciammo a strutturare meglio i nostri robot didattici, (benedetto fu quel tendine che si ruppe 🙂 ) molti eventi, molti incontri con tantissime persone, scambio di competenze, creazioni robotiche e tanto “imparare insieme” e tutto ciò si concludeva quasi sempre con una cena.

Negli scorsi giorni ci siamo interrogati sul perché non dare corpo a questo nostro modo di agire dando una struttura più formale a questi momenti di “robotica e pizza“?

Perché non pensare ad una community di sviluppatori robotici?

In concomitanza con la prima Cloud Rokers Faire di Torino, siamo felici di annunciare il nuovo progetto rokers.io, voluto da Michele Maffucci, Ludovico Russo e Gabriele Ermacora, per supportare la nascita di una community Italiana di Sviluppatori Robotici.

Rokers è un progetto nuovo, e ancora non ha una vera e propria forma. Lo scopo principale, al momento, è creare una forte community di sviluppatori di robotica di servizio a Torino ed in Italia. E questo verrà fatto, in prima battuta, organizzando ritrovi periodici in cui si parlerà di Robotica nelle sue varie forme.

Vuoi far parte della community? Compila questo form, verrai informato delle iniziative che organizzeremo e potrai dare un tuo personalissimo contributo al progetto.

Ma cosa vuol dire rokers?

“RObot MaKERS”

Ma per chi è questa community?

La community è aperta a tutti coloro che amano per passione o per professione la robotica di servizio non è importante essere nerd del settore l’importante e voler condividere progetti, formare o essere formati in maniera gratuita e libera, in piena serenità, senza alcuna paura di non sapere ma con la sola voglia di imparare…e mangiare insieme… ecco in modo semplice tutto ciò lo vogliamo chiamare roker (senza la c mi raccomando 🙂 )

Se credi nell’Open Source, nell’Open Hardware e nella Open Culture, che tu sia studente, insegnante (di qualsiasi materia e di qualsiasi ordine), “scienziato pazzo” o qualsiasi altra cosa allora puoi far parte di roker.io

Il sito è nato ieri ed in costruzione, lo utilizzeremo per segnalare le attività che gli associati vorranno realizzare… l’iscrizione non costa nulla è sufficiente compilare il form per dire: “vogliamo essere dei robot maker” 🙂

Ricorda, se non sei di Torino non fa nulla l’idea è far nascere una community fatta di gruppi che promuovono la robotica di servizio e la robotica didattica presso la propria città, roker.io servirà per creare relazioni tra persone e annunciare iniziative e condividere esperienze.
Ci piace pensare a dei luoghi simili a degli hackerspace che si occupano di robotica.

Il desiderio è andare oltre le gare robotica o gli eventi espositivi, vogliamo pensare a una didattica diversa, ad una robotica che sia di ausilio alla disabilità e molto altro… come realizzare tutto ciò? Creando un network di persone competenti ognuna per il proprio settore… riusciremo? Non so dirvi! Ma provarci non costa nulla 🙂

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DotBot Click

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Le passeggiate che mi portano a scuola le sto impiegando per ascoltare podcast e per riflettere su progetti che sto portando avanti e dirvi che DotBot mi sta coinvolgendo un po’ ormai lo sanno anche le pietre 😀 ma cosa ci posso fare mi diverte! Se ciò induce felicità perché non farlo? Sono convinto che il progetto possa essere utile anche ad altri e poi la componente di ricerca è fondamentale per continuare a studiare e trovare nuove soluzioni didattiche, in una sola frase, citando Pierangelo Bertoli, l’insegnate dovrebbe avere: “…lo sguardo dritto e aperto nel futuro…”.

Cosa è successo in queste passeggiate “progettuali”? Come sapete nei mesi scorsi ho partecipato ad un evento che mi ha fatto rivivere dopo alcuni anni il “mondo Lego” dove la creatività è realizzata incastrando mattoncini … “incastro” quindi è la parola chiave che ho posto in cima all’albero progettuale di questa nuova versione.

In questa fase volevo rendere tutto libero da viti metalliche, esigenza che nasce da questi quattro obiettivi che mi sono posto:

  1. ridurre parti metalliche piccole in modo che anche i bambini potessero realizzare il robot;
  2. ridurre i tempi di assemblaggio del robot a vantaggio della programmazione;
  3. possibilità di personalizzazioni e ampliamento della piattaforma hardware;
  4. completamente open e gratuito.

Dirvi che ci sono riuscito al 100% sarebbe troppo presuntuoso, ma ho fatto il possibile.

L’analisi che ho fatto nel progettare questo nuovo modello è stata fatta anche analizzando i “competitor” anche se in questo caso forse è esagerato parlare di  “competitor” visto che nel caso di DotBot si parla di progetto open e gratuito che non ha il supporto di finanziamenti privati, se non quelli che vengono dal mio portafoglio, ma certamente per farne un oggetto didatticamente interessante bisogna analizzare cosa offre il mercato.

Cosa ho scoperto?

Mi sono accorto che molti progetti sembravano non pensati per la scuola o non pensati da insegnanti sia dal punto di vista estetico che funzionale. Accade spesso che le due caratteristiche sono fortemente sbilanciate, inoltre un fattore non da sottovalutare sono i costi non sempre allineati allo standard scolastico italiano.

Prerequisiti essenziali per realizzare DotBot Click

  1. avere una stampante 3D;
  2. munirsi di una buona dose di pazienza.

La stampante 3D è essenziale per la creazione di ogni parte e i costi (filamento di stampa e corrente elettrica) per la realizzazione di tutta la struttura sono bassi.

Per quanto riguarda la pazienza ne dovete avere un po’ i tempi di stampa totali, per ottenere una buona qualità e solidità delle strutture, sono di circa 15 ore.
La versione che vedete nelle immagini è stata realizzata in bassa qualità ma

Inoltre poiché le varie parti vengono incastrate in binari di larghezza e profondità di circa 2 mm la calibrazione della stampante influisce moltissimo, quindi in fase iniziale dedicate un po’ di tempo per calibrare la stampante. Ovviamente per piccoli problemi si potrà rimediare usando una piccola lima per smussare ed allargare incastri e nel caso di piccole rotture un po’ di colla sistema sempre tutto 🙂

Dal punto di vista estetico ho deciso di semplificare il più possibile ed ho abbandonato (non definitivamente per il futuro) la struttura ad esagono tipica del DotBot preferendo una struttura quadrata e smussata sugli angoli, ciò mi ha permesso di sistemare i motori mantenendo le ruote in asse, caratteristica per me essenziale per lo svolgimento di esercizi con gli studenti. Una tale simmetria non poteva essere mantenuta con una forma ad esagono se non aumentando di molto la superficie totale del robot.  Devo dirvi che ho fatto una discreta difficoltà nell’accettare questa soluzione geometrica e mi sono confrontato molto con Ludovico, ma alla fine è solo un fork del progetto sperimentiamo ed andiamo avanti 🙂

Di seguito l’immagine che a colpo d’occhio vi mostra la totalità degli oggetti, alcuni di questi non è obbligatorio stamparli.

DotBotClick-01

DotBotClick-02

Tutto è ad incastro, motori e batterie e schede elettroniche.

La condizione di partenza è la seguente:

DotBotClick-03

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