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Pensieri semplici – forse togliere lo smartwatch può aiutare

Sono arrivato in quel periodo dell’anno in cui uso togliere lo smartwatch e lo sostituisco in genere con un orologio analogico che mi indica solo data e ora. È un modo per distaccarmi dalla frenesia dell’informazione recapitata in tempo reale, del controllo della quantità di passi o del numero di battiti cardiaci. Necessità di vita slow. Questo atteggiamento è un’abitudine che in genere inizia con l’estate. In questi giorni riflettevo se non è il caso di togliere l’orologio in molte delle mie attività sia di lavoro che di studio o ancora di sport durante altri periodi dell’anno.

Il tempo e la sua gestione è qualcosa di cui discuto spesso con gli studenti: tempo dedicato allo studio, tempo per svolgere un progetto, tempo da dedicare allo sport, il tempo visto per giungere ad un risultato positivo per noi.

Ritengo che il successo di un qualsiasi tipo di allenamento sia esso fisico o mentale non si possa basare sul tempo che si trascorre ad allenarsi, ma piuttosto sul numero di esercitazioni di qualità e ripetizioni effettuate: in pratica, su quanti nuovi collegamenti mentali abbiamo sviluppato nel nostro cervello con l’allenamento.

Tutto ciò potrà sembrare un pensiero semplice ma scriverlo aiuta è ciò che ripeto ai ragazzi: “esplicita su carta l’idea, non vergognarti se qualcuno la riterrà semplice o infantile, la somma di mattoncini semplici di pensiero può far nascere soluzioni interessanti“.

Quindi esplicitiamo.
L’attività che voglio sperimentare su me stesso e successivamente con gli studenti, è quella di non misurare il tempo per svolgere l’attività, ma piuttosto impormi il numero di ripetizioni degli esercizi. Invece di pensare “Praticherò esercizi di apnea per 60 minuti”, dovrò dirmi “voglio eseguire almeno 5 percorsi da 50 metri di apnea in vasca“. Per un tennista potrei dire, invece di pianificare di colpire le palle per un’ora cercando di mantenerla in campo, puntare a realizzare venticinque colpi di alta qualità con la racchetta. Invece di studiare un libro di testo ed impormi di farlo in un’ora, forse è meglio creare delle flashcard e valutare gli sforzi fatti. Quindi forse meglio non farsi prendere dall’ansia del trascorrere del tempo. Per innescare questo atteggiamento di studio forse, come spesso uso dire, potrebbe servire: “praticare il più possibile il minimalismo mentale” ovvero concentrarsi sull’essenziale, anche se solo per pochi minuti e calcolare i progressi in termini di ciò che realmente conta: sforzi e ripetizioni.

Qualcuno potrebbe dirmi: “ma non sei tu che parli della Tecnica del Pomodoro per studiare e lavorare?

Certo che sì, ma la tecnica del pomodoro serve per:

  • comprendere quanto tempo mi necessita per concludere un’attività;
  • per avere percezione di quanto tempo impiego per svolgere un’attività.

L’alternanza di tempi di lavoro e pause imposti del metodo, serve per aumentare la concentrazione, ridurre distrazioni e stanchezza, non nasce solo per avere un timer che ci ricorda quanto tempo stiamo dedicando all’attività. Imparerò a prevedere tempi e sforzi per svolgere uno specifico lavoro, sarà quindi con l’esercizio che capirò, in anticipo, in una fase successiva, quanto tempo serve per svolgere una specifica attività.

Quindi:

  • orologio sì, per imparare a gestire tempi e sforzi e ridurre ansia e stanchezza;
  • orologio no, per imporci di svolgere l’attività entro un certo tempo.

Se poi a qualcuno gli venisse in mente di dirmi: “si però io potrei avere dei vincoli di tempo per svolgere l’attività

Io risponderei che ogni studente ha tempi e modi diversi per apprendere quindi non ha alcun senso imporre l’uso di un orologio per standardizzare la lunghezza delle fasi di studio.

Quindi togliere l’ansia dai tempi della prestazione di studio è necessario per costruire una vera competenza, col tempo si imparerà a prevedere tempi e sforzi.

Come strutturare tutto ciò a scuola… datemi tempo che devo pensarci 😉

P.S. Il post è dedicato ad alcuni docenti un po’ sprovveduti che usano adottare, sia nella valutazione che nella gestione del tempo, un atteggiamento da “ragionieri” nei confronti degli studenti.

Buon Making mentale a tutti 🙂

Tecnica del pomodoro con un orologio Casio da pochi euro

Durante i Webinar che ho svolto negli scorsi mesi per Tecnica della Scuola, mi sono occupato anche di tecniche di gestione del tempo studio e lavoro e nelle scorse settimane via mail alcuni colleghi mi hanno chiesto qualche suggerimento su modalità semplici per gestire il timing della tecnica del pomodoro.

Smartphone, Smartwatch…. SmartQualcosa… abbondano i sistemi per gestire progetti e tempi di lavoro, in realtà il sistema che adotto dipende da luogo in cui mi trovo e dagli oggetti che uso.

Quando sono seduto davanti al mio Mac od uso l’iPhone prediligo Be Focused Pro estremamente pratica e semplice da utilizzare, tra le funzioni che apprezzo di più il report dei “pomodori”.

Molto spesso però utilizzo anche altre strategie molto meno digitali non ultima quella che ho proposto qualche tempo fa in cui utilizzo mattoncini Lego, una soluzione che ben si adatta all’utilizzo con gli studenti più piccoli.

Come sapete per usare la tecnica del pomodoro è sufficiente un timer, anche meccanico, carta e penna. Usare il cellulare è comodo ma in diverse occasioni diventa poco pratico, ad esempio se state svolgendo un’attività manuale.

Ho quindi pensato di aggiungere al set di strumenti anche un orologio da polso.

Caratteristiche cercate:

  • economico
  • robusto
  • subacqueo
  • dotato di almeno 3 timer

La mia scelta è stata: Casio H5AE-1300WH-8AV acquistato qualche tempo fa per circa € 30 su Amazon.

I 9 timer programmabili sono più che sufficienti per applicare la tecnica del pomodoro, inoltre l’essere impermeabile fino a 100 m lo rendono compagno ideale durante le immersioni insieme al computer che porto al polso.

A questo punto mi direte: “è come mantieni traccia con un orologio del numero di pomodori necessari per svolgere il compito?

I 9 timer disponibili sono programmabili in durata, pertanto con 9 timer posso impostare 4 pomodori da 25 min, 4 intervalli da 5 min ed un intervallo lungo da 15 min.

Di seguito un estratto del manuale:

Vi allego le schermate per impostare i 9 timer ed il link al PDF del manuale sintetico.

Lego Brick per la gestione del tempo studio

Durante tutte le attività di formazione che conduco sulle tecnologie didattiche uno dei moduli che svolgo riguarda i metodi di gestione del tempo per lo studio e la progettazione didattica utilizzando software specifici su qualsiasi piattaforma. Come segnalato in passato su queste pagine, gestisco le mie attività lavorative con la tecnica del pomodoro e il metodo GTD. Per quanto riguarda la tecnica del pomodoro, non è obbligatorio utilizzare un software ma tutto può essere fatto comodamente in maniera “analaogica” ed è questa la richiesta che mi è stata fatta poco tempo fa durante uno dei miei corsi per Tecnica della Scuola da parte di colleghi che operano in scuola elementare e media. La necessità per le colleghe era quella di utilizzare un sistema semplice, che potesse essere accolto favorevolmente anche dagli allievi più piccoli e che non facesse uso di dispositivi elettronici. Riflettendo ho trovato una soluzione che è stata provata da alcuni amici insegnanti che mi hanno dato conferma dell’efficacia della soluzione. Per trovare una  strategia analogica, divertente, da utilizzare con gli studenti più piccoli è stato sufficiente osservare il disordine sulla mia scrivania 🙂 … i Brick Lego.

Il sistema consiste nell’utilizzo di mattoncini Lego da usare come “pomodori” disposti su una plate Lego di dimensioni 16×8.

Ogni mattoncino 1×1 identifica l’esecuzione di un pomodoro e la conclusione di un’attività è indicata con un mattoncino 1×1 di colore specifico (nell’immagine rosso) questo permette di far visualizzare la conclusione del compito.

Nell’immagine che segue il compito si è concluso con 4 pomodori, il brick rosso identifica la conclusione del compito

Dopo 4 pomodori ci si prende una pausa più lunga e se il compito non è concluso si va a capo e si prosegue, solo quando il compito sarà concluso potrete inserire il mattoncini di conclusione. Quindi avrete anche percezione di compiti che durano per più di una serie di 4 pomodori.

Nell’immagine che segue abbiamo 1 compito concluso in 6 pomodori (4 bianchi più 2 gialli) e un compito concluso in 3 pomodori (verdi).

Ovviamente il tutto potrà essere realizzato in modalità diverse, le dimensioni che mostro in questo post sono dettate dagli spazi disponibili sulla mia scrivania, ma potrete personalizzare ed ampliare il sistema, ad esempio utilizzando Lego Bricks più grandi, di forma quadrata, dipenderà quindi dalle vostre esigenze, per i bambini di scuola elementare un’alternativa potrebbe essere l’impiego di mattoncini Duplo.

Adottare il mattoncini Lego credo che possa dare percezione fisica del progetto e del tempo necessario per svolgerlo, l’azione che fa aggiungere al bambino un mattoncini “pomodoro” costringe a pensare all’azione e al problema.

Spero di aver dato consigli utili alle colleghe.

Buona progettazione a tutti 🙂