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Appunti: perché avere un blog di classe

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Ricordo che durante una delle lezioni svolte per i colleghi neo immessi in ruoli una delle obiezioni alla realizzazione di un blog di classe stata:“ma perch dovrei usare un blog per comunicare con i miei studenti? Non meglio parlare con loro in presenza in classe?”

Ho di seguito elencato 7 motivi che non ho incluso ancora nel mio Starter kit per docenti hi tech v.02 di cui ne far sicuramente una nuova edizione nei prossimi mesi aggiungendo proposte di attivit pratiche e sviluppo di argomenti che mi sono stati suggeriti dai colleghi.

Pensieri annotti al volo sul mio Evernote, li copio ed incollo cos come sono stati scritti.

Perch avere un blog di classe

1. uno strumento utile ai genitori per conoscere le dinamiche didattiche e comprendere come i figli vivono la scuola. Una delle lamentele che maggiormente riscontro da parte dei genitori proprio la scarsa comunicazione da parte dei figli in merito alle attivit svolte, alla domanda: “che cosa hai fatto oggi a scuola?” la risposta da parte dei ragazzi nella maggior parte dei casi : “nulla” e “nulla” un po’ pochino 🙂 in 6 ore di attivit giornaliere.

2. Il blog inevitabilmente offre agli studenti l’opportunit di condividere i loro pensieri con linsegnante. Gli allievi hanno necessit di tempi che vanno oltre quello disponibile a scuola. Non sempre possibile per lo studente articolare una conversazione estesa durante la lezione. Disporre di un luogo dove lo studente pu ampliare quanto discusso in classe uno dei modi migliori per effettuare un’analisi approfondita e critica, un’azione che favorisce lo studio ed il ricordo.

3. Avere un blog un ottimo modo per mantenere un diario di tutte le attivit svolte con i propri ragazzi, certamene esiste il registro personale dell’insegnate, ma su di esso non possibile ricordare lo sviluppo preciso di un’attivit soprattutto se necessario ricordarlo a fine anno scolastico. Utilizzare un blog pu aiutarci a sviluppare un piano didattico migliore per il nuovo anno scolastico.

4. Diventare autori di un blog fornisce agli studenti un pubblico reale che legge ed eventualmente critica un progetto, quindi si va oltre i confini del foglio di carta o del confronto in presenza nella sola classe.

5. Azione semplice ma utilissima: un blog di classe potrebbe fornire a genitori e studenti il calendario di eventi e compiti.

6. Per uno studente mantenere un diario permette di percepire la consapevolezza del proprio apprendimento rilevando progressi e cambiamenti di punti di vista, uno strumento che evidenzia su una scala temporale l’aumento delle proprie competenze.

7. Un blog pu essere il primo passo per costruire un e-portfolio e quindi mantenere aggiornato il proprio curriculum.

Starter kit del docente hi tech – v02

Come relatore per i corsi sulle tecnologie didattiche per i docenti Neo Immessi in Ruolo 2016 della provincia di Torino che partono oggi, rendo pubblica la versione 2 delle slide che utilizzerò a lezione: Starter kit del docente hi tech – v02.

…le tecnologie proposte non sono “la soluzione”, ma solo un punto di partenza dettato dalla mia esperienza e di quella dei tantissimi colleghi che ho incontrato nel mio cammino.

E’ uno starter kit e come tale deve essere inteso è da espandere e modificare secondo le necessità.

Ponendosi nelle condizioni del docente che non ha nessuna competenza tecnologica, nelle tre ore di corso l’obiettivo principale sarà quello di incominciare a conoscere gli strumenti di base per rendere più efficace il proprio lavoro ed essere in grado da solo di costruire un proprio Personal Learning Network che sfrutterà a sua volta per apprendere anche le tecnologie.

Il corso, prevede anche una parte da svolgere on-line utilizzando Edmodo.

Robottando s’impara s Sant’Antonino di Susa una bellisssima festa didattica

Area di festa ieri a Sant’Antonino di Susa e non per le vacanze di Natale. A far festa è stata la scuola piemontese e l’occasione è stata l’innaugurazione della mostra fotografica “Robottando s’impara” prima tappa di un tour che toccherà 15 scuole del Piemonte. L’istituto comprensivo diretto dalla D.S. Susanna Tittonel ha ospitato studenti, docenti e amministratori della Val Susa ai quali è stato presentato il nuovo progetto “Robotica a scuola” che si propone di introdurre la robotica come nuovo strumento didattico. L’obiettivo del progetto è stato illustrato a nome del gruppo di lavoro dell’Ipsia Galilei di Torino dai proff. Enzo Marvaso, Michele Maffucci e Maurizio Sceba, i I relatori hanno argomentato a sostegno della tesi che la robotica e le nuove tecnologie offrono modelli nuovi di apprendimento, in quanto incorporano “nuovi saperi” e possono quindi costituire importanti mediatori nel processo di acquisizione di quelle conoscenze scientifioche/tecologiche che il mondo del lavoro e della produzione chiedono ai giovani e alla scuola italiana.
Nel suo intervento il “padrone di casa” Antonio Ferrentino Sindaco di Sant’Antonino di Susa ha ribadito come il processo di costruzione del sapere non può prescindere dall’uso delle nuove tecnologie e in particolare della robotica che racchiude in se conoscenze multidisciplinari, sottolineando poi l’indispensabilità di fare sinergie con i vari soggetti istituzionali ai quali è demandato il compito di educare e formare le nuove generazioni, assicurando sin da subito il suo personale impegno politico a sostegno del progetto. E’ intervenuto poi Luigi Favro Ispettore Scolastico portando il saluto del dott. Francesco de Sanctis Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha fortemente voluto e sostenuto il progetto “Robotica a scuola”, l’Ispettore Favro ha sostenuto che l’uso delle nuove tecnologie insite nel progetto sono ispirati a quadri di riferimento pedagogici che prestano particolare attenzione all’interazione sociale in classe e al ruolo di mediazione offerta dall’uso dei robot nei processi di apprendimento.
Una testimonianza importantre è venuta poi dalle insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Beinasco presieduto dal D.S. Vincenzo Termini, anima e ispiratore della “Rete per la robotica nella scuola del Primo ciclo”, le quali hanno ribadito che già nella scuola dell’infanzia è possibile utilizzare, come da anni si fà nella loro scuola, i robot per orientare verso l’uso delle nuove tecnologie in cui i bambini sono a tutti gli effetti protagonisti nel processo di costruzione della conoscenza. I lavori sono stati chiusi dall’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Gianna Pentenero, la quale ha voluto sottolineare che se la scuola pubblica aveva lo scopo di garantire “l’acquisizione di nozioni astratte ad integrazione di una cultura pratica assimilata nella vita quotidiana al di fuori della scuola”, la scuola del nostro secolo si confronta con un mondo complesso e globale in cui i giovani devono apprendere non solo a conoscere regole consolidate e a rispettarle, ma soprattutto a progettare il futuro ed affrontare l’imprevisto.
Perchè si giunga a questo è necessario che la scuola valorizzi l’uso delle nuove tecologie. E’ ormai irrinunciabile che lo studente venga istruito e formato ad assumere respoinsabilità, dominare situazioni complesse e correlare informazioni, elaborare il pensiero critico, decidere autonomamente e comunicare le proprie idee, utilizzando le nuove tecnologie. L’Assessore Pentenero ha ribadito che la scuola italiana, così come sta facendo la scuola Piemontese, deve far sì che gli studenti apprendano ad apprendere e acquisiscano la consapevolezza che dovranno continuare ad apprendere per tutta la vita. Per questo nel ringraziare il gruppo che sta lavorandoi al progetto “Robotica a scuola” che trova il pieno sostegno anche finanziario” del suo assessorato, la Pentenero ha sottolineato come l’apprendimento attivo e cooperativo che costituisce il corpus del progetto illustrato dal prof. Marvaso, insieme alla flessibilità, all’uso sistematico dei laboratori, ma anche l’uscire verso il territorio, vera palestra di conoscenza e progettualità, diventano centrali ad ogni livello, aspetti che i recenti progetti di riforma Gelmini non contemplano. Occorre una scuola che senza fare “tabula rasa” di una tradizione culturale importante, venga ripensata guardando al futuro, più che al passato. Un sistema scolastico, ha concluso Gianna Pentenero, risulta efficace quando rende competitivo il paese sul piano della ricerca e dell’economia, ma anche quando promuove al meglio le sue giovani generazioni, così da contribuire positivamente a rimuovere gli ostacoli sociali che limitano la possibilità e il progetto sociale di vita di molti cittadini. E allora festa nella festa è iniziato il workshop che grazie alla sponsorizzazione di Nikon, IRobot, Epson e Asus ha pemesso la riuscita della manifestazione animata dai proff. Di Ninno e Maffucci alla quale hanno paretecipato centinaia di bambini e studenti accompagnati dalle famiglie.
ENMAR

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